sabato 9 ottobre 2021

San Serafino, campione di umiltà e generosità. Un bel faro per i Montegranaresi in questi tempi che cambiano.

 

San Serafino è probabilmente nato santo, perché la sua indole lo portava alla santità. Nato in una casetta di fianco all’imponente complesso del monastero di Sant’Agostino, sentita la vocazione, San Serafino ha preferito la povertà e l’umiltà dei Cappuccini. Ed è stato talmente umile e generoso da non riuscire a integrarsi appieno nemmeno nell’ordine francescano più povero. Nel suo peregrinare per le terre della Marca, San Serafino si è fatto amare moltissimo dalla gente comune proprio per questa sua bontà infinita, questo suo darsi senza nulla chiedere, questo suo continuo essere a disposizione degli altri nella più completa umiltà.

La Montegranaro moderna è stata una cittadina ricca, opulenta. Gli abitanti dei paesi circostanti hanno sempre visto i Montegranaresi come “quelli coi soldi”. Da noi hanno circolato le macchine migliori, abbiamo vissuto in case lussuose, non ci siamo mai fatti mancare nulla, tanto meno il superfluo. Non ci è stato regalato nulla, ben inteso, tutto guadagnato col sudore della fronte, con il saper fare, con l’inventiva, la laboriosità e il sacrificio. Ma l’umiltà non ci è mai appartenuta, in tempi moderni, né ci appartiene ora che i tempi stanno cambiando.

E i tempi sono cambiati molto da quando c’era San Serafino a testimoniare la bontà dei Montegranaresi. La sua casa natale non c’è più, al suo posto c’è una casa più recente, abbandonata e dimenticata dai devoti fedeli di San Serafino che ci hanno messo due o tre lapidi sopra in ricordo del Santo ma la lasciano marcire. Al posto del monastero agostiniano ora ci sono le case popolari popolate da musulmani. Le campagne che San Serafino percorreva custodendo le pecore ora sono piene di fabbriche, un tempo strabordanti di lavoro e speranze, ora vuote e riecheggianti un passato non troppo lontano ma difficile da riportare al futuro.

Ci sono meno macchinoni, ci concediamo meno lussi, abbiamo problemi che vent’anni fa nemmeno pensavamo esistessero. Montegranaro è cambiata molto, i Montegranaresi non sono più “quelli coi soldi”. E abbiamo una comunità cittadina disgregata, sfilacciata, divisa. Ci manca l’umiltà, ci manca lo spirito di metterci a disposizione degli altri.

Credo che oggi festeggiare San Serafino sia anche una splendida occasione per prenderlo come punto di riferimento per noi stessi e per la nostra comunità cittadina. Anche il laico, anche il non credente, anche l’anticlericale allergico al fumo dei ceri può guardare l’uomo Serafino come punto di riferimento. Non siamo santi, almeno pochissimi di noi probabilmente lo sono. Ma l’esempio del Santo Patrono potrebbe indicarci un futuro per la nostra collettività, un futuro che parte proprio da quell’umiltà che ci manca, a me per primo, a quella generosità del darsi più che del dare. Lontani i fasti dell’opulenza del passato, guardiamo San Serafino come punto di riferimento per un futuro diverso, che ci faccia ritrovare comunità coesa e unita.

 

Luca Craia

venerdì 8 ottobre 2021

Verso la sfida con la Virtus Civitanova. La presentazione affidata all’ex Dario Masciarelli.

 

Metabolizzata ormai la sconfitta nella prima di campionato contro la The Supporters Aurora Jesi, la Sutor in questi giorni di lavoro si è concentrata verso il secondo derby stagionale che giocherà domenica 10 ottobre, alle ore 18.00 a Civitanova contro la Virtus. La squadra di coach Massimiliano Baldiraghi sta lavorando sodo in vista di questo appuntamento che già alla seconda giornata di andata rappresenta tanto per entrambi le formazioni.

Con l’ex Dario Masciarelli abbiamo provato a fare il punto della situazione.

Quella con Jesi è stata una brutta sconfitta, come avete preparato in questa settimana il match contro Civitanova?

“Quella con l’Aurora è stata una sconfitta molto pesante da digerire, l’abbiamo però messa subito da parte e al ritorno in palestra per il lavoro quotidiano, ci siamo concentrati per la sfida con Civitanova. Quella contro la compagine di Schiavi sarà una partita fondamentale per noi, uno scontro che vale doppio senza dimenticarci che si tratta di un derby e che noi vogliamo portare a casa i due punti. Stiamo preparandoci molto bene, gli allenamenti sono molto intensi e sono sicuro che arriveremo pronti al match di domenica”.

Che partita potrà essere senza dimenticare che in precampionato avete affrontato Civitanova due settimane fa?

“Sarà una partita molto dura. Giocare al PalaRisorgimento non è mai facile, figuriamoci in un derby che non è mai una partita banale e scontata. I punti in palio pesano parecchio, anche loro giocheranno con il coltello tra i denti e noi dovremo essere bravi a farci trovare pronti”.

Cosa dovrete fare in campo che non siete riusciti a proporre contro Jesi?

“Alzare le percentuali al tiro perché nella prima di campionato sotto questo aspetto siamo andati un po' maluccio. La cosa fondamentale sarà quella di alzare il livello dell’aggressività che contro Jesi si è vista solo a sprazzi. Dobbiamo provarlo a fare per tutti i 40’ della gara”.

Due anni fa hai vestito la maglia della Virtus Civitanova e sarai l’unico ex in campo. Che esperienza è stata?

“Molto positiva, mi sono trovato bene con il gruppo che si era venuto a creare. Purtroppo quella stagione fu interrotta dal Covid-19 e se saremo arrivati fino in fondo, avremo potuto fare molto bene”.

Vuole dire qualcosa ai tifosi della Sutor?

“Tranquilli che stiamo arrivando. Purtroppo a volte si cade anche in malo modo però, serve tutto per migliorare anche la nostra esperienza. Domenica saremo pronti con il coltello tra i denti”.

Arbitri – Questa la coppia designata per domenica: Adriano Fiore di Casal Velino (Salerno) ed Eugenio Roberti di Napoli.

Precedenti – Lo scorso anno nella prima fase, l’allora Virtus Civitanova guidata in panchina da Emanuele Mazzalupi (attuale vice allenatore della Sutor) vinse entrambi i match con la Sutor Montegranaro. Sul campo veregrense, in volata per 60-58 e in casa per 67-60.

TV – L’incontro Virtus Civitanova – Sutor Basket Montegranaro sarà trasmesso in diretta sulla piattaforma streaming di LNP Pass in abbonamento. Il collegamento inizierà alle ore 17.45.


 

Ufficio Stampa

Sutor Basket Montegranaro

Laura Latini lascia la segreteria: ultimo segnale della crisi nel PD che scagiona i dimissionari di Natale.

 

Io credo che le dimissioni di Laura Latini, per quanto prevedibili, siano un atto di coraggio da parte dell’ormai ex segretaria del PD montegranarese. Sono un atto di coraggio perché finalmente qualcuno dice apertamente cosa c’è che non va in quello che una volta, a Montegranaro, era un partito che sfiorava il 50% dei consensi. Laura Latini è stata lasciata sola, i Giovani Democratici hanno saputo fare quadrato e spalleggiarsi per portare una loro rappresentanza in Consiglio Comunale, il partito degli “adulti” no.

E questo conferma la spaccatura all’interno della sezione, una spaccatura che si era evidenziata chiaramente con la mancata candidatura dell’uomo più forte, Roberto Basso, e del delfino di una famiglia storica del partito, Andrea Franceschetti. Una mancata candidatura che evidenziava come le crepe che vedevamo da fuori erano addirittura più grosse di quello che sembrava e che i sorrisi e l’ostentata compattezza elettorale cercavano solo di mimetizzare. E ora cominciano a cadere i calcinacci.

Lamenta, la Latini, che il Partito non l’ha sostenuta, che non ha giocato il suo ruolo nelle elezioni amministrative, smentendo in questo modo il mantra elettorale secondo il quale la lista della Mancini sarebbe stata una lista civica. Non lo era, lo sapevamo, e le dimissioni del Segretario Politico Cittadino lo dimostrano.

Con queste dimissioni si apre ufficialmente la crisi del partito, una crisi latente, che forse è stata essa stessa concausa di quella che ha portato al commissariamento del Comune, magari innescata, in una sorta di circolo vizioso, dall’accentramento del potere politico in mano all’ex Sindaco  Mancini e del suo Richelieu, Aronne Perugini. Quindi anche il castello di accusa contro i dimissionari di Natale cade davanti all’evidenza di una situazione che, anche a detta della stessa Latini, si trascina da tempo. E che ora esplode, come probabilmente previsto dal lucido Basso che, ancora una volta, si dimostra non solo l’uomo forte del PD ma anche l’unico con una visione politica chiara.

 

Luca Craia