venerdì 8 ottobre 2021

Laura Latini lascia la segreteria: ultimo segnale della crisi nel PD che scagiona i dimissionari di Natale.

 

Io credo che le dimissioni di Laura Latini, per quanto prevedibili, siano un atto di coraggio da parte dell’ormai ex segretaria del PD montegranarese. Sono un atto di coraggio perché finalmente qualcuno dice apertamente cosa c’è che non va in quello che una volta, a Montegranaro, era un partito che sfiorava il 50% dei consensi. Laura Latini è stata lasciata sola, i Giovani Democratici hanno saputo fare quadrato e spalleggiarsi per portare una loro rappresentanza in Consiglio Comunale, il partito degli “adulti” no.

E questo conferma la spaccatura all’interno della sezione, una spaccatura che si era evidenziata chiaramente con la mancata candidatura dell’uomo più forte, Roberto Basso, e del delfino di una famiglia storica del partito, Andrea Franceschetti. Una mancata candidatura che evidenziava come le crepe che vedevamo da fuori erano addirittura più grosse di quello che sembrava e che i sorrisi e l’ostentata compattezza elettorale cercavano solo di mimetizzare. E ora cominciano a cadere i calcinacci.

Lamenta, la Latini, che il Partito non l’ha sostenuta, che non ha giocato il suo ruolo nelle elezioni amministrative, smentendo in questo modo il mantra elettorale secondo il quale la lista della Mancini sarebbe stata una lista civica. Non lo era, lo sapevamo, e le dimissioni del Segretario Politico Cittadino lo dimostrano.

Con queste dimissioni si apre ufficialmente la crisi del partito, una crisi latente, che forse è stata essa stessa concausa di quella che ha portato al commissariamento del Comune, magari innescata, in una sorta di circolo vizioso, dall’accentramento del potere politico in mano all’ex Sindaco  Mancini e del suo Richelieu, Aronne Perugini. Quindi anche il castello di accusa contro i dimissionari di Natale cade davanti all’evidenza di una situazione che, anche a detta della stessa Latini, si trascina da tempo. E che ora esplode, come probabilmente previsto dal lucido Basso che, ancora una volta, si dimostra non solo l’uomo forte del PD ma anche l’unico con una visione politica chiara.

 

Luca Craia

giovedì 7 ottobre 2021

ALBANO (FDI) : ASCOLI PICENO FRASI INNEGGIANTI ALLE FOIBE GRAVISSIMO OLTRAGGIO ALL'INDOMANI DELL'ANNIVERSARIO DI NORMA COSSETTO

 Comunicato integrale

 

"Esprimo la mia ferma condanna per le vergognose ed ingiuriose frasi inneggianti alle Foibe apparse ieri  ad Ascoli Piceno, ulteriore segnale del clima di odio verso una  drammatica  pagina di storia della nostra nazione frutto di una propaganda antistorica e negazionista, ed unitamente porgo la mia totale solidarietà alle Forze dell'Ordine, indegnamente attaccate ed offese.

L’oltraggio alla memoria di migliaia di nostri compatrioti è ancora più orribile in quanto perpetrato proprio all'indomani della giornata della commemorazione del martirio di Norma Cossetto, giovane studentessa italiana, istriana, sequestrata, seviziata e gettata viva nella Foiba di Villa Surani tra il 4 ed il 5 ottobre del 1943, pagando con la vita il suo voler essere semplicemente italiana. Non posso tacere di fronte ad una tale offesa,  ringrazio il sindaco Marco Fioravanti per l’immediata condanna del gesto e mi auguro che i colpevoli possano essere prontamente individuati ed adeguatamente censurati".

Così in una nota l'on. Lucia Albano, deputata marchigiana di Fratelli d'Italia, profuga giuliana di seconda generazione   

mercoledì 6 ottobre 2021

Perché ha vinto Ubaldi?


Perché ha vinto Ubaldi? Ubaldi ha vinto per una lunga serie di motivi. Prima di tutto, evidentemente la gente ha creduto nella sua proposta, l’ha ritenuta più concreta dell’altra. Ha vinto anche perché la controparte ha messo tutto l’impegno per perdere, incentrando la sua campagna elettorale sulla mera denigrazione dell’avversario, con toni quasi sempre sopra le righe, quando non supponenza e superbia, toni non ancora abbandonati. Ha vinto per una squadra fatta di persone credibili, molte con esperienza, altre con buone idee e un buon curriculum personale.

Ma soprattutto Ubaldi ha vinto perché sono andati a votare i moderati. Al contrario di quello che è successo nelle grandi città italiane, a Montegranaro la destra ha tranquillizzato l’elettorato moderato, lo ha riavvicinato alla politica, lo ha convinto prima ad andare a votare e poi a scegliere il proprio progetto amministrativo. L’elettore moderato è quello che affolla quel limbo dove finiscono i cittadini che non votano. Ce ne sono che non vanno alle urne per pigrizia o per motivi diversi, ma la maggior parte sono elettori disaffezionati alla politica perché non vi trovano più rappresentanza bensì soltanto slogan, urla, cattiveria. E se la sinistra montegranarese ha continuato a gridare e digrignare i denti, la destra ha tenuto un atteggiamento più costruttivo e tranquillizzante, riportando il proprio elettorato moderato a votare.

Credo che questo sia importante da sottolineare, perché è davvero ora che la politica cittadina, come del resto quella nazionale, torni a un confronto più pacato e civile, più rispettoso dell’avversario e dell’elettore ma, soprattutto, più costruttivo e basato sulle reali esigenze della collettività piuttosto che su una campagna elettorale sempiterna fatta di slogan, faide e iniziative scoordinate e prive di un reale progetto. Si spera che dalla prima seduta del nuovo Consiglio Comunale si possa vedere un nuovo modo di amministrare Montegranaro, sia da parte della maggioranza che da parte dell’opposizione, la quale deve ricordare che il suo ruolo è fondamentale nel meccanismo democratico.

 

Luca Craia