giovedì 22 aprile 2021

Sutor, la sconfitta con Mestre analizzata da coach Marco Ciarpella


 

Il giorno dopo brucia ancora di più. La Sutor Basket Montegranaro è stata battuta in casa dalla Vega Mestre e ora il traguardo della salvezza diretta, a due giornate dal termine della fase ad orologio, sembra essere una chimera. La squadra gialloblù è stata sempre in balia dell’avversario, Mestre ha tirato con percentuali mostruose nel primo tempo, si è costruita un buon vantaggio che ha difeso fino alla fine.

Coach Marco Ciarpella, che gara è stata quella con la Vega Mestre?

“Voglio fare i complimenti a Mestre che è stato sempre avanti nel punteggio. Hanno vinto con grande merito e credo che questa sia la riprova che da un punto di vista psicologico soffriamo a giocare determinate partite nel senso che abbiamo più volte sbagliato le gare che ci potevano consentire di arrivare alla salvezza diretta, che oggi si è allontanata un po'. Credo che siamo partiti nel primo tempo con scarsa intensità difensiva, Fazioli ci ha punito spesso e siamo stati oltremodo poco solidi. La squadra ha negato poco le situazioni in post basso concedendo tanti tiri liberi e permettendo a Mestre di attaccare spesso anche il ferro. Se poi ci mettiamo che la Vega ha tirato, nel primo tempo con percentuali impressionanti (67%) dal campo, il risultato è presto fatto. Nelle ultime quattro partite la Sutor ha dimostrato di non avere più di 60, 65 punti in mano e recuperare una partita come quella con Mestre diventa difficile. Mi è piaciuta la reazione finale dove la squadra ha dimostrato di essere viva peccato, perché se questo avveniva prima, forse si poteva rimettere in piedi la partita”.

Avete avuto tante difficoltà nell’attaccare l’area pitturata, come mai?

“Loro in pratica hanno scelto di difendere 40’ a zona, Piero Coen è un grande allenatore e ha usato il suo marchio di fabbrica. Sapevamo che sarebbe venuto a speculare su determinate situazioni, noi ci siamo presi tanti tiri aperti che non abbiamo segnato, altri sono stati rifiutati. Preparare una partita così importante contro una squadra che gioca in questo modo con poco più di un allenamento, non è cosa facile. Questo non è alibi, i cambi difensivi ancora una volta ci hanno dato la spinta per correre in campo aperto e questa cosa la reputo positiva. Sulla questione di non aver attaccato bene il pitturato, non è vero. In avvio di gara lo abbiamo fatto, nel secondo periodo per rientrare in partita ci siamo affidati ai nostri esterni, ho provato anche il quintetto con cinque piccoli. E’ una brutta sconfitta però, la squadra ha dimostrato pochi giorni fa che dopo una battuta d’arresto con Monfalcone, è stata in grado di vincere a Cividale. Finchè non arriverà la sirena dell’ultima giornata, sono sicuro che ce la giocheremo per la salvezza diretta, sarà difficile, ma ci proveremo”.

Visti i risultati che sono emersi in questa giornata, come giudica questo torneo?

“Molto difficile. La Sutor in avvio di stagione veniva data per spacciata da tutti, credo che abbiamo fatto un discreto percorso. Questo è un torneo che ci mette alla prova tutte le settimane, noi dobbiamo rimanere concentrati a livello individuale e di squadra. Dal punto di vista dell’atteggiamento bisogna essere soddisfatti della squadra, non siamo rassegnati ai playout pronti fino alla fine a giocarcela per evitarli”. 

 

 

L’Ufficio Stampa

Sutor Basket Montegranaro 

Tagliata la giungla di via Solferino. La tigre era solo un gattone o si è spostata in qualche altra giungla urbana.

 

Qualcuno ricorderà che un paio di giorni fa parlai della giungla di via Solferino, a Montegranaro, in pieno centro storico. Un piccolo giardino nel cuore del castello che, a causa di una lunga incuria, era diventato una foresta di erbacce. Con un pizzico di ironia che credo non sia mai sprecata, raccontai dei personaggi del Libro della Giungla, Mowgli, Baloo e Bagheera, che vagavano guardinghi tra le alte frasche temendo l’attacco di Shere Kahn nascosta nel fitto della vegetazione.


Oggi sono andati a pulire il giardinetto. Per questo ringrazio il Comune per la solerzia con cui hanno risposto coi fatti alla mia pec di segnalazione, augurandomi che sia stata una svista e che in futuro si programmi una manutenzione regolare per quello spazio.

La tigre, comunque, non è stata trovata. Però c’era un bel gattone. Quindi, o Mowgli e i suoi compari si sono sbagliati confondendo il micio con la tigre, o Shere Kahn si è trasferita in qualche altra giungla montegranarese. Ne abbiamo tante da scegliere. Io cercherei anche in quella del lavatoio di via Martiri d’Ungheria.

 

Luca Craia