domenica 2 agosto 2020

Montegranaro. Parcheggio Zed off limits di notte. E parcheggiare diventa un'impresa.

La gente, di norma, non ama lasciare la macchina nel parcheggio Zed di Montegranaro. È un peccato, perché il parcheggio potrebbe essere molto comodo per raggiungere il centro e, nello stesso tempo, decongestionare lo spazio di viale Gramsci. Questo però non accade perché il parcheggio risulta particolarmente inospitale, specie di notte. In particolare, la parte coperta risulta scarsissimamente illuminata, quindi decisamente poco sicura. 
C'è poi il problema dell'ascensore che non appare un mezzo troppo affidabile, visto quante volte accada che la gente ci rimanga chiusa dentro, come è capitato a una famigliuola all'altro giorno. Adesso l'ascensore è addirittura inutilizzabile perché guasto. Per raggiungere Viale Gramsci dal parcheggio, quindi, l'unico modo è passare per il piccolo sentiero che sale lungo la scarpata. Il sentiero però è impervio, sporco, senza alcun parapetto di protezione e, soprattutto, totalmente privo di illuminazione notturna. Impensabile passarci. 
Una risorsa sprecata, quindi, e un ottimo alibi per i consueti parcheggi creativi alla montegranarese. 

Luca Craia 

Arkeo compie 9 anni


Oggi sono 9 anni che è nata Arkeo. Era il 2 agosto 2011 quando io, Dino Gazzani, Cristiana Puggioni, Cesare Craia (mio padre), Paolo Craia (mio fratello), Daniela Di Ruscio, Carlo Pirro, Pierluigi Connestà, Alessia Agresti, Sabina Salusti, Cristiano Mazzoni, Simone Pirro e Daniel Capparelli firmammo l’atto costitutivo dell’associazione che, per prima, ha portato il turismo in maniera sistematica a Montegranaro.
Nel tempo tanta gente se ne è andata, molta altra se ne è aggiunta. Nel tempo abbiamo fatto tante cose, abbiamo fatto conoscere nel mondo (e sottolineo NEL MONDO) Montegranaro da un punto di vista culturale, abbiamo portato migliaia di persone a visitare le nostre bellezze, abbiamo fatto ricerche e studi storici e archeologici, abbiamo preso contatti con esperti che ci aiutano nelle nostre ricerche, abbiamo creato una rete di operatori culturali del turismo, abbiamo promosso la cultura con molteplici iniziative, abbiamo finanziato e progettato importanti opere di restauro e recupero del nostro patrimonio culturale.
Di questo, da fondatore, Presidente emerito e membro dell’attuale direttivo, sono orgoglioso e mi vanto, senza falsa modestia. In Arkeo c’è gente che lavora a testa bassa e punta ai risultati e questi sono venuti, possiamo dirlo forte. Prima di noi a Montegranaro i turisti capitavano per sbaglio, ora ci vengono apposta.
Ora si presenta una nuova sfida: rilanciare il nostro patrimonio e ripartire dopo la pandemia. Già il terremoto aveva fiaccato fortissimamente il turismo sul territorio, ora il Covid ha fermato tutto. Ma stiamo già lavorando per dare dignità ai nostri tesori e renderli meta di turismo culturale. Teniamo duro. Noi ci siamo. 


Luca Craia


sabato 1 agosto 2020

Morire di fatica nella civilissima Italia. Mercato del lavoro da schiavismo. È una vergogna.


Aveva 36 anni, era Rumeno, lavorava in Italia per una ditta che posa la fibra ottica in provincia di Pordenone. È morto ieri di infarto, dopo una giornata di lavoro sfiancante sotto il sole a picco. Quello di Bologna, invece, di anni ne aveva 53, ma ha fatto la stessa fine, sempre ieri: è morto di fatica e di caldo, per portare a casa uno stipendio misero. Voi direte che, con questo caldo, sono cose che possono capitare. Io dico che, caldo o non caldo, queste cose non devono capitare. Non si può morire di lavoro, il lavoro serve per vivere non per morire.
Purtroppo siamo arrivati a questo punto, un punto in cui la vita umana non conta nulla di fronte alla produttività, alla redditività, a profitto. Il lavoro inteso come bene di mercato ha un valore bassissimo e chi ne è proprietario, l’operaio, non ha alcun potere di trattativa. Il sindacato, inteso come ente che tutela il lavoratore, ormai da tempo si occupa d’altro.
Nel frattempo la politica gioca col valore del bene-lavoro, importando manodopera a basso costo, manodopera che non tratta, che non ha diritti e non ne chiede. In questo modo è tutto il lavoro a svalutarsi, a non valere più niente. E se il lavoro-bene non vale nulla, chi lo possiede diventa uno schiavo. E uno schiavo muore lavorando, muore di fatica. Due parole di circostanza, magari dal Presidente della Repubblica, e lo sotterriamo. Avanti il prossimo: stanno tutti a spasso, uno per lavorare è disposto anche a rischiare la vita. E spesso la perde. Questa è l’italia, Paese civile, moderno. Umano.

Luca Craia

ELENA LEONARDI: GRANDE SODDISFAZIONE PER L'APPROVAZIONE DELLA LEGGE SULLA DIFFUSIONE DELLE TECNICHE SALVAVITA DI DISOSTRUZIONE PEDIATRICA.

FRATELLI D’ITALIA:  UN ATTO DI CIVILTA' SOSTENERE FAMIGLIE E OPERATORI SCOLASTICI NELLA FORMAZIONE CONTRO IL SOFFOCAMENTO DA CIBO NEI BAMBINI

Comunicato integrale

Approvata in Consiglio Regionale la proposta di legge che vede come prima firmataria la  Vicepresidente della Commissione Sanità Elena Leonardi, sulla "diffusione delle tecniche salvavita di disostruzione pediatrica e di rianimazione cardiopolmonare". Un titolo tecnico per un intento semplicissimo: salvare la vita a quei bambini che possono essere vittime di soffocamenti da cibo. Una realtà purtroppo non irrilevante – esordisce Leonardi - se si considera che in Italia, il 27% delle morti classificate come “accidentali” nei bambini avviene proprio per soffocamento causato da inalazioni di cibo o da corpi estranei; caramelle, pezzetti di frutta, ma anche monete, palline di gomma, piccole parti di giocattoli; una miriade di oggetti apparentemente innocui rappresentano in realtà un grave pericolo, soprattutto per i bambini più piccoli.
Non solo: più del 50% delle morti per inalazione di corpi estranei avviene nei bambini tra 0 e 4 anni - prosegue la Leonardi - rappresentando per quella fascia di età, la seconda causa di morte accidentale dopo gli incidenti stradali: le statistiche confermano che in Italia muoiono circa 50 bambini ogni anno, uno ogni settimana, con un picco massimo tra i 2 mesi e 2 anni di vita.
La rappresentante del partito della Meloni porta  a casa un ulteriore risultato coinvolgendo così l’istituzione regionale delle Marche, tramite il Servizio Sanitario e gli operatori delle scuole di ogni ordine e grado prevedendo una premialità per gli istituti che investiranno in questa formazione.
Ho voluto si creasse una sinergia - prosegue Leonardi - fra tutti coloro che ruotano attorno alla vita dei più piccoli partendo alle famiglie e dalla scuola ma coinvolgendo anche le istituzioni come Comuni, Asur e Regione oltre al ruolo essenziale delle associazioni del terzo settore impegnate sul territorio e abilitate alla specifica formazione di queste tecniche salva vita.
Il senso della legge regionale è spiegato anche dal fatto che bisogna investire concretamente nella prevenzione: per questo è importante che insegnanti, mamme, papà, nonni e tutti coloro che quotidianamente sono a contatto con i bambini, conoscano i pericoli ed imparino queste manovre salvavita. Ricordo che, secondo i dati prodotti dalla Società Italiana Pediatrica solo il 5% della popolazione è abilitato ad effettuare le manovre di rianimazione cardiopolmonare pediatrica di base.
"Sono molto soddisfatta - conclude Elena Leonardi - che il mio mandato in regione si concluda con l'approvazione di questa importante legge, un impegno. quello verso i minori e i più fragili che ha caratterizzato la mia attività in questi cinque anni nell'Assemblea legislativa delle Marche."


REGIONALI, ACQUAROLI: INCOMPIUTA FANO-GROSSETO BATTAGLIA PRIORITARIA: PENALIZZA NORD DELLE MARCHE E CENTRO ITALIA. SUBITO INTERROGAZIONE PARLAMENTARE PER CONOSCERE STATO DEGLI ATTI.


Comunicato integrale

"Ieri sera sono stato a Mercatello sul Metauro, invitato dalle associazioni Alte Marche Valli Vive e IcoFlash per parlare della Fano Grosseto, un’opera iniziata nel 1990 ma ancora in alto mare. In 30 anni è stata realizzata una galleria, la Guinza, che non si riesce neanche a comprendere se può essere o meno utilizzabile. Un progetto, quello di trent’anni fa, di cui oggi non vi è più alcuna certezza. Un’incompiuta che penalizza non solo il territorio a nord della nostra regione ma tutto il centro Italia, che non ha un’arteria in grado di collegare il versante adriatico con quello tirrenico. Autentiche perle e territori pregni di eccellente patrimonio, risorse e imprenditorialità lasciate nell’isolamento più assoluto. In tutto ciò, non si riesce a capire quale sia lo stato degli atti. Per questo già dalla prossima settimana presenteremo un’interrogazione in Parlamento per cercare di comprendere la situazione reale. Ma una cosa è certa: mancano le risorse necessarie da destinare. Se i cittadini marchigiani ce ne daranno la possibilità questa per noi sarà una delle battaglie prioritarie, insieme alla sanità, al lavoro e alla ricostruzione".
È quanto dichiara l’On. Francesco Acquaroli, candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione Marche, da Mercatello sul Metauro (PU) dove ha partecipato alla presentazione del documentario “La via della Guinza”.