giovedì 14 novembre 2019

La Giunta Regionale si attivi per lo stato di calamità naturale. Mozione della Lega Marche.


Comunicato integrale

I Gruppi consiliari Lega Marche, Forza Italia e Fratelli D'Italia hanno presentato quest'oggi una mozione affinchè  la Giunta regionale si impegni ad attivarsi con urgenza a chiedere il riconoscimento dello stato di emergenza e di calamità naturale al Governo “i nostri concittadini stanno contando i danni della tremenda ondata di maltempo che si è abbattuta ieri nella nostra Regione – spiega la Malaigia, prima firmataria della mozione.
La violentissima burrasca  ha determinato non solo devastanti danni alle strutture ricettive e agli stabilimenti balneari ma ha anche scaraventato tronchi e detriti che sono arrivati a lambire le case .
“E' evidente che lo stato del nostro territorio è stato compromesso pesantemente da un simile evento connotato da eccezionalità e imprevedibilità – conclude la Malaigia-   ma occorre attuare intervi urgenti e mirati per una immediata ripresa.

Lega Marche
Forza Italia
Fratelli d’Italia

AERDORICA: LEONARDI (Fratelli d’Italia): IL GOVERNO REGIONALE HA CANTATO VITTORIA TROPPO SPESSO – PREOCCUPA IL FUTURO OCCUPAZIONALE ED IL RILANCIO DELL’AEREOPORTO.


Comunicato integrale

Sul “salvataggio” di Aerdorica, più volte sbandierato dalla maggioranza regionale ci sono più ombre che luci ed è purtroppo evidente che, a dispetto degli annunci “trionfalistici” i problemi non sono per nulla, purtroppo, risolti. Interviene così la  capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi, dopo la vicenda giudiziaria legata al personale di Aerdorica che vedrebbe il concreto rischio di perdite di ulteriori posti di lavoro.
Il nuovo socio di maggioranza, il Fondo Njord Andreanna, dichiara di trovarsi di fronte ad una situazione che incide sul bilancio della Aerdorica: si paventa così un nuovo drastico taglio occupazionale, proprio per i “paletti” economici imposti dalla UE, portando da 20 a  35 unità gli addetti da far uscire dal costo del lavoro dello scalo, e la Regione che fa?.
 “E’ evidente” -  dichiara la Leonardi – “che tutte le auto-lodevoli dichiarazioni di Ceriscioli e della sua Giunta, circa il salvataggio dell'aeroporto di Falconara e le garanzie espresse nell'Aula del Consiglio Regionale sulla nuova gestione, stanno gradualmente crollando, mettendo a rischio non solo il futuro strategico dello scalo aeroportuale, e quindi di tutto quanto ad esso connesso in termini di sviluppo e di servizi per la nostra Regione come ad esempio il turismo o gli scambi commerciali, ma mettendo a serio rischio anche il futuro dei dipendenti e delle loro famiglie.”
“Esprimo quindi – continua la Leonardi – grande preoccupazione per le sorti occupazionali di tutto il personale impiegato e a questo punto, ho altresì forti dubbi sul destino stesso dello scalo, alla luce delle dichiarazioni della nuova proprietà e dell’atteggiamento pilatesco della Regione.”
“Ricordo – aggiunge la rappresentante del partito di Giorgia Meloni - che il 21 ottobre scorso, fu discussa una mia interrogazione che tendeva a chiarire alcuni aspetti legati ad Aerdorica rilevati dalla Corte dei Conti delle Marche in merito all'affidamento della Società di incarichi esterni di consulenza costati alla comunità marchigiana circa un milione di euro. Proprio in quella occasione – prosegue  Leonardi - l'Assessore Casini disse apertamente che il salvataggio di Aerdorica era da  considerarsi quale risultato, il più importante raggiunto in questa legislatura. La pioggia fredda del cosiddetto “piano esuberi” e il fatto che alcuni dipendenti dell’aereoporto – come ipotizzato troppo entusiasticamente dal PD – venissero reimpiegati in un'altra infrastruttura diversa dallo scalo di Falconara, denota la continua improvvisazione della Giunta Ceriscioli. L’assenza di Ceriscioli nei tavoli più importanti di confronto a tutela dei lavoratori rispetto agli impegni presi in passato stride con i continui annunci di rinascita e sviluppo turistico e commerciale dell’unico scalo marchigiano.





VIA ALLA FEDERAZIONE POPOLARE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI. FIRMATO IERI L’ATTO COSTITUTIVO DEL NUOVO POLO DI CENTRO TRA TUTTI GLI EREDI DELLA DC

Comunicato  integrale 

E’ stato firmato ieri a Roma l’atto costitutivo della FEDERAZIONE POPOLARE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI. Per la prima volta i partiti, le associazioni e i movimenti che si ispirano al valore primario dell’umanesimo cristiano si uniscono in un comune progetto politico. Con l’obiettivo di dare vita ad un partito centrista che recuperi la cultura politica e l’identità che sono il presupposto della democrazia. Il nuovo soggetto politico unitario punta a superare la diaspora e le divisioni che in questi lunghi anni hanno compromesso una presenza culturale e politica nel nostro Paese ed a costituire una vera alternativa all’estremismo di destra e al populismo che si impone per la mancanza di un riferimento valoriale forte come quello del popolarismo.
Presieduta dall’on Giuseppe GARGANI, l’assemblea ha approvato il documento con cui nasce la federazione di centro sottoscritto dagli on. Lorenzo CESA (UDC), Mario TASSONE (NCDU), Renato GRASSI (DC), Paola BINETTI (Etica e Democrazia), Ettore BONALBERTI (associazione liberi e forti) Maurizio Eufemi (Associazione Democratici Cristiani) unitamente a parlamentari, e 40 rappresentanti di associazioni, movimenti e gruppi dell’area cattolica, del volontariato e della famiglia. La nuova formazione si ispira ai valori dell’umanesimo cristiano e vuole inserirsi a pieno titolo nel PPE, in alternativa alla deriva nazionalista e populista. Nel deserto delle culture politiche che caratterizzano la politica italiana, prende finalmente avvio un progetto di ricomposizione dell’area politica cattolica popolare, aperta alla più ampia collaborazione con le forze disponibili alla difesa e integrale attuazione della Costituzione repubblicana. I firmatari del documento costituiscono il Comitato provvisorio della Federazione che è aperta all’adesione di movimenti, di associazioni, che si ispirano al popolarismo. Nei prossimi giorni verranno organizzate in tutta Italia iniziative regionali e locali per presentare l’iniziativa e strutturarla sul territorio, mentre i membri promotori lavorano ad un’ASSEMBLEA COSTITUENTE che approverà il programma, il nome, il simbolo e gli organi dirigenti della Federazione a conclusione delle adesioni nazionali e territoriali. “Solo se saremo uniti saremo forti, solo se saremo forti saremo liberi“ (Alcide De Gasperi).

mercoledì 13 novembre 2019

INCHIESTA “GHOST JOBS”. ZAFFIRI (LEGA): “DIMISSIONI COME ATTO DI RISPETTO E BUON SENSO”


Comunicato integrale

La “testuggine” rappresenta il miglior esempio di tecnica di difesa organizzata dalle truppe romane in occasione degli attacchi nemici. Quando, però, anche soltanto un tassello di quella formidabile cupola saltava, allora, inevitabilmente, a rimetterci era l’intero raggruppamento.
Questo sostanzialmente per dire come il tentativo della sindaca Mancinelli di voler fare “squadra” a tutti i costi, certa della integrità dei suoi assessori, può essere encomiabile da un certo punto di vista, ma rischia di far crollare il Palazzo.
Certo, sarebbe stato meglio che gli assessori raggiunti dagli avvisi di garanzia avessero subito fatto un passo indietro, ma visto che questo scenario non si è configurato, ci attendiamo una iniziativa di buon senso della prima cittadina e un atto di rispetto nei confronti della Magistratura e degli anconetani.
Ad oggi, per la verità, assistiamo, a fronte delle solite dichiarazioni di “completa fiducia nella Magistratura”, a iniziative di dubbia opportunità quali il provvedimento punitivo nei confronti del maggiore dei Vigili, Marco Caglioti (la cui motivazione suona ancor peggio del provvedimento stesso!) e la frettolosa revisione del regolamento per la tutela dei dipendenti (ma soprattutto, degli amministratori!) che – leggasi bene – comporterà il fatto che i cittadini anconetani dovranno sobbarcarsi le spese legali per la difesa dei quattro assessori.
Iniziative che francamente paiono entrambe ben lungi dall’essere estranee dalle vicende in corso, né tantomeno di chi rispetta le opportune distanze dall’inchiesta.
L’unico modo credibile di farlo sarebbe rassegnare le dimissioni.

Sandro Zaffiri