lunedì 28 maggio 2018

RIAPERTURA AL PUBBLICO DELLE SEGGIOVIE DI FRONTIGNANO: MOZIONE DI ELENA LEONARDI (FRATELLI D'ITALIA)

" LA STAGIONE ESTIVA E' ALLE PORTE - SI TROVI UNA IDONEA SOLUZIONE PER L'ANTICIPAZIONE DELLE RISORSE"

Comunicato integrale

Nuovo intervento in Regione sul tema degli impianti da sci delle zone colpite dal sisma da parte della capogruppo regionale Elena Leonardi di Fratelli d'Italia.
Con questo documento la Leonardi evidenzia la richiesta effettuata dal Comune di Ussita all'Ufficio Speciale per la Ricostruzione regionale di un intervento per la riapertura al pubblico esercizio delle seggiovie denominate "Lo Schiancio-Le Saliere" e "Pian dell'Arco – Belvedere". Esso, afferma la rappresentante del partito della Meloni, è ricompreso in un allegato di un Decreto del Vicecommissario Delegato per l'emergenza terremoto, risalente allo scorso gennaio: il problema è che del finanziamento complessivo di 7.960.000 euro destinati al Comune di Ussita, i fondi per gli impianti ancora non si vedono.
Al fine di una necessaria parziale riapertura delle seggiovie, è stato stimato un costo prudenziale attorno ai 200.000 euro che il Comune sollecita, tramite un anticipo, al fine di far riaprire la stagione estiva e sbloccare la stagnante situazione economica locale, si afferma nel dispositivo a firma Leonardi.
L'atto della rappresentante di Fratelli d'Italia è motivato dal fatto che si possa così dare un concreto e tangibile impulso al territorio: riattivando efficacemente questo settore e conseguentemente quello sciistico invernale, si avrebbe anche un incremento dell'occupazione e dell'indotto legato al turismo di alta quota.
Pertanto dopo l'importante mozione inerente il "rilancio delle aree montane colpite dal terremoto e il sostengo concreto per lo sviluppo economico e turistico dei bacini sciistici di Frontignano, Bolognola e Monte Prata" attuato lo scorso ottobre in collaborazione e su stimolo del consigliere provinciale Paolo Renna, arriva ora questo documento avente ad oggetto "fondi per la riapertura al pubblico delle seggiovie di Frontignano".
La Leonardi chiede pertanto un impegno della Giunta nel trovare una idonea soluzione anticipando la somma richiesta, come è stato fatto in passato per altre situazioni. Si chiede inoltre di impegnarsi direttamente col Comune di Ussita al fine di avere una rapida soluzione per il riallineamento delle funi, necessario al riavvio degli impianti della seggiovia di Frontignano.



Sui social scoppia il tifo da stadio dei supporter Pd. Ma sbattono contro un muro di indignazione.


Hanno fatto una ola virtuale, i supporter del Pd, dopo che ieri sera si è palesata la sconfitta del governo mai nato dall’accordo Movimento 5 Stelle – Lega. Sui social, scorrendo, tra le innumerevoli esternazioni di indignazione e sdegno verso quanto accaduto, in special modo contro il comportamento del Capo dello Stato, ogni tanto appariva l’esultazione di questo o quel personaggio inquadrabile nella pseudo-sinistra che ha governato fino a ieri. Qualcuno ha cercato di giustificare l’ingiustificabile, qualcun altro ha proposto interpretazioni più o meno fantasiose della Costituzione, molti hanno semplicemente issato la bandiera della superiorità presunta (ma della spocchia reale) della sinistra italiana, tirandosi fuori dalla discussione e additando come populismo e pochezza il fenomeno di rigetto da parte della evidente maggioranza degli Italiani. Ma stavolta sono palesemente in minoranza, i tifosi da stadio del Pd, che stavolta tifano per la Germania e non per l’Italia: hanno subito cozzato contro la marea sdegnata che è salita subito dopo le parole di Mattarella pronunciate in diretta televisiva. Questa volta il tifo da stadio, lo squadrismo virtuale targato Pd, pare non funzionare.

Luca Craia

Cottarelli al Quirinale alle 11,30. Chi è il potenziale nuovo Presidente incaricato. Un orientamento politico e internazionale preciso.


Carlo Cottarelli è atteso al Quirinale alle 11,30 di stamattina, momento in cui dovrebbe assumere l’incarico di formare un nuovo Governo dopo lo scontro istituzionale consumatosi ieri che ha portato alla rinuncia da parte di Giuseppe Conte all’incarico ricevuto su indicazione della maggioranza parlamentare rappresentata da Movimento 5 Stelle e Lega.
Nel frattempo informiamoci su chi sia Carlo Cottarelli. È importante sapere che lavora, dal 1988, per il Fondo Monetario Internazionale, dove ha ricoperto diversi incarichi di prestigio tra cui la vicepresidenza del Dipartimento Europeo e del Dipartimento Strategia, Politica e Revisione, e la Direzione del Dipartimento Affari Fiscali dal 2008 al 2013. Inoltre, nel 2013, è stato nominato, dall’allora Presidente del Consiglio Enrico Letta, Commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica (spending review). Nel 2014 Renzi lo ha nominato direttore esecutivo nel Board del Fondo Monetario Internazionale.
Da questo breve sunto del curriculum del Presidente in pectore si capisce benissimo a quale orientamento politico risponde e a quali agganci internazionali si rifà. Il quadro, quindi, si fa sempre più chiaro: la Presidenza della Repubblica sta muovendosi in direzione contraria alle indicazioni politiche giunte dal voto del 4 marzo.

Luca Craia

domenica 27 maggio 2018

Il discorso di Mattarella, il testo integrale

Allo scopo di comprendere meglio quanto accaduto, fornisco di seguito il testo integrale dell'intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, col quale ha spiegato la situazione che ha portato alla rinuncia all'incarico di governo da parte di Giuseppe Conte.

"Dopo aver sperimentato nei primi due mesi tutte le possibili soluzioni, si è manifestata una maggioranza parlamentare tra Lega e Cinque Stelle, che pur contrapposti alle elezioni hanno raggiunto una intesa dopo un ampio confronto programmatico. Ne ho agevolato in ogni modo il tentativo di dar vita a un governo, ho atteso tempi da loro richiesti e per farli approvare dalle rispettive basi di militanti, pur consapevole che questo mi avrebbe attirato osservazioni critiche. Ho accolto la proposta per l'incarico del presidente del Consiglio pur superando la perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un presidente non eletto in Parlamento ed ho accompagnato con piena attenzione il lavoro per formare il governo.
Nessuno può affermare che io abbia ostacolato la formazione del governo che viene chiamato del cambiamento. Al contrario ho accompagnato questo tentativo come del resto mio dovere in presenza di una maggioranza parlamentare nel rispetto delle regole della Costituzione.
Avevo fatto presente ai rappresentati dei due partiti e al presidente incaricato, senza riceverne obiezioni, che su alcuni ministeri avrei esercitato una attenzione particolarmente alta sulle scelte da compiere. Questo pomeriggio il professor Conte, che apprezzo e ringrazio, mi ha presentato le sue proposte per i decreti di nomina che come dispone la Costituzione io devo firmare assumendone la responsabilità istituzionale. In questo caso il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia che non ha mai subito né può subire limitazioni.
Ho accettato tutte le proposte di ministri tranne quella del Ministro per l'Economia. La designazione del ministro dell' Economia costituisce sempre un messaggio immediato di fiducia o di allarme per gli operatori finanziari. Ho chiesto per quel ministero l'indicazione di un autorevole esponente di quella maggioranza, coerente con l'accordo di programma, un esponente che al di là della stima e della considerazione della persona non sia visto come sostenitore di una linea più volte manifestata che potrebbe portare probabilmente o inevitabilmente alla fuoriuscita dell'Italia dall'Euro, cosa ben diversa da una atteggiamento vigoroso nell'Ue per cambiarla in meglio dal punto di vista italiano. A fronte di questa mia sollecitazione ho registrato con rammarico una indisponibilità a ogni altra soluzione e il presidente del Consiglio incaricato ha rimesso il mandato.
L'incertezza della posizione italiana nell'Euro ha posto in allarme gli investitori e i risparmiatori, italiani e stranieri che hanno investito nei nostri Titoli di Stato e nelle nostre aziende. L'impennata dello spread, giorno dopo giorno, aumenta il nostro debito pubblico e riduce le possibilità dello Stato per nuovi interventi sociali. Le perdite della Borsa, giorno dopo giorno, bruciano risorse e risparmi delle nostre aziende e di chi vi ha investito, e configurano rischi concreti per i risparmi dei nostri cittadini e della famiglie italiane. Occorre fare attenzione anche al pericolo di forti aumenti degli interessi dei mutui e per i finanziamenti alle aziende. In tanti ricordiamo quando prima dell'Unione monetaria europea, i tassi sui mutui sfioravano il 20%. E' mio dovere nello svolgere il compito di nomina dei ministri che mi affida la Costituzione, essere attento alla tutela dei risparmi degli italiani. In questo modo si riafferma concretamente la sovranità italiana, mentre vanno respinti al mittente inaccettabili e grotteschi giudizi sull'Italia apparsi sulla stampa di un Paese europeo. L'Italia è un Paese fondatore dell'Ue e ne è protagonista.
Non faccio le affermazione di stasera a cuor leggero, anche perché ho fatto ogni sforzo possibile per far nascere un governo politico. Nel fare questa affermazioni antepongo a tutto la difesa della Costituzione e dell'interesse della Comunità nazionale. Quella dell'adesione all'Euro è una scelta di importanza fondamentale per le prospettive del nostro Paese e dei nostri giovani. Se si vuole discuterne lo si deve fare apertamente e con un serio approfondimento anche perché è un tema che non è stato in primo piano nella recente campagna elettorale. Sono stato informato della richiesta di forze politiche di andare a elezioni ravvicinate. Si tratta di una decisione che mi riservo di prendere doverosamente sulla base di quello che avverrà in Parlamento. Nelle prossime ore assumerò una iniziativa".

La festa per la consegna delle casette, la vittoria della non ricostruzione.

Io li capisco, quelli che festeggiano perché gli consegnano la casetta di legno nuova nuova. Come non capirli? Dopo mesi e mesi sballottati qua e là come casse di merce, tra il fastidio di albergatori più o meno costretti e mancanze di rispetto di varia natura, ritrovare qualcosa che somigli a casa è un evento che rallegra. Ma somiglia tanto, troppo, alla sindrome di Stoccolma e la gratitudine tributata ai tagliatori di nastri tricolori pare quella riservata dagli ostaggi agli aguzzini.
È su questo effetto psicologico, umano e prevedibile, che si fonda parzialmente la politica del non fare, la ricostruzione che non c'è, la strategia della desertificazione progressiva. Una politica che sta funzionando e addirittura riscuote, in casi come questo, un consenso illogico quanto scontato.
Intanto la popolazione dei borghi terremotati risulta dimezzata ed è prevedibile, quando queste baracche marciranno, a breve, e le case vere non saranno state ricostruite, che il dato precipiti fino a registrare poche sparute unità di resistenti in loco. A quel punto sarà la rassegnazione, programmata da sempre, a sostituire i festeggiamenti. E il campo sarà libero.

Luca Craia