mercoledì 23 maggio 2018

“TRA EMERGENZA E RICOSTRUZIONE" - Incontro del Coordinamento Comitati con politici e parti sociali a Roma

Il Coordinamento dei Comitati terremoto Centro Italia riunisce politici, parti sociali (Cgil, Cisl, UIL, Ugl), governo, USR, protezione civile, Confindustria, ordini, sindaci e comitati per fare il punto sul terremoto del Centro Italia.

Comunicato integrale

Il Coordinamento dei Comitati Terremoto Centro Italia, organizza il Convegno "Tra Emergenza e Ricostruzione".
Saranno presenti i Capigruppo alla Camera dei Deputati, Senatori di diversi schieramenti politici, i rappresentanti Nazionali della Protezione Civile, le Regioni, rappresentanti Nazionali dei Sindacati, Presidenti uffici ricostruzione, Confindustria, rappresentanti degli ordini Ingegneri, commercialisti e geologi e i rappresentanti dei Comitati.
Il Convegno non avrà una linea politica né tecnica, faremo il punto della situazione a quasi due anni dal sisma che ha colpito il Centro Italia e lo faremo con testimonianze dirette, oggettive e concrete, saranno vagliate inoltre tutte le opportunità per i terremotati sia in termini economici, fiscali e psico-educative.
E' indispensabile il coinvolgimento e la collaborazione di tutte le parti in causa per prospettare soluzioni e creare una piattaforma comune, con l’auspicio che questo incontro possa essere propedeutico ad una collaborazione partecipativa e costruttiva, non solo per la "ricostruzione" delle nostre case ma anche delle nostre vite e delle nostre terre ferite.
Il convegno vedrà la partecipazione di:
• Maria Stella Gelmini (FI), Graziano Del Rio(PD), Fabio Rampelli (capogruppo FDI),
Sen. Romagnoli, on. Conforti, on. Patrizia Terzoni (M5S), Sen. Giuliano Pazzaglini (Lega), Loredana De Petris (capogruppo senato Liberi e Uguali);
• Rappresentanti nazionali e locali di Cgil CISL UIL Ugl;
• Luigi D’Angelo (protezione civile Naz);
• Alfiero Moretti (capo uff ricostruzione UMBRIA);
• Stefano Fermante (capo uff. ricostruzione Lazio);
• Sergio Pirozzi (ex sindaco Amatrice, Pres. commissione permanente ricostruzione post sisma);
• Marco Pezzopane (Confindustria) ;
• Alberto Cavallaro (ordine commercialisti MC)
• Vittorio Lanciani (presidente ordine degli architetti MC)
• David Brachetti (vicepresidente ordine ingegneri MC)
• Presidenti Comitati Terremotati


Per accredito si prega di inviare mail a
coordinamento.comitatiterremoto@gmail.com
Tel: 0664762312
Cell: 3404951037

Conte, candidatura fragile che prova la dipendenza politica della stampa italiana. Mattarella sub partes.

Condivido in pieno l’analisi di Enrico Mentana, pubblicata poco fa sulla sua pagina Facebook. “È evidente” dice Mentana “che il problema vero con il professor Conte non è la verifica ai raggi X del suo curriculum, ma il fatto che sia stato necessario andare a leggerlo per sapere chi fosse il candidato premier di una coalizione politica. È questa la vera anomalia, affidare la guida di un governo di forte rottura politica e economica a una figura tecnica, non eletta, non conosciuta e che non ha avuto voce in capitolo nella stesura di un programma-contratto così dirompente e vincolante. Il resto viene dopo: se il candidato è sostanzialmente sconosciuto è ovvio che il suo operato venga verificato a partire dal curriculum, che certo non era stato compilato in vista di un inimmaginabile futuro istituzionale. Insomma, se Conte dovesse saltare non sarebbe mai a causa dei soggiorni estivi alla NYU (quelli al massimo sarebbero uno dei pretesti) ma semmai per la fragilità della sua candidatura”.
In effetti la candidatura è debole così come è contradditorio affidare la guida di un governo a una figura non eletta dopo aver fatto crociate contro i precedenti premier, anch’essi non eletti. Ma ora la situazione è particolare, dobbiamo ricordarlo, e l’unica via d’uscita è questa. Credo sia apprezzabile l’atteggiamento dei Movimento 5 Stelle che, finalmente, accetta il fatto che in politica serva scendere a compromessi, a volte, e che occorre talvolta mollare le questioni di principio per obiettivi più alti e diretti al bene generale del Paese. È in quest’ottica che va inquadrata la nomina di Conte e credo che, a parte le posizioni ideologiche, le tifoserie politiche e la stupidità di fondo, ci sia poco altro da dire.
Ma tutta la questione sta dimostrando in maniera lampante, come se ce ne fosse bisogno, quanto la stampa italiana sia assolutamente non indipendente, succube quando non al soldo dei vari schieramenti politici. La manovra contro la candidatura Conte ha un che di ignobile, falso, stupido e arrogante e prova come il bene del Paese non sia la priorità di certa stampa e dei suoi padroni.
In questo quadro la figura dal Presidente del Consiglio si inserisce in maniera meravigliosa, assumendo un atteggiamento che, se non è incostituzionale, è comunque fortemente irrituale e davvero di difficile comprensione. Dopo aver dato l’incarico a cani e porci, con tutto il rispetto per gli animali, il dover riflettere sulla proposta Conte la dice lunga sul distacco istituzionale di Mattarella, che sembra molto più sub che super partes.

Luca Craia

martedì 22 maggio 2018

La triste storia di Giuseppe e Silvana e la più triste corsa a metterci l’etichetta.


Si vanno delineando i particolari della tragedia della Corva di Porto Sant’Elpidio e il quadro non è così lineare come qualcuno si è affrettato a disegnarlo nell’immediato. C’è una donna morta e c’è un uomo che l’ha uccisa, e questo, se vogliamo semplificare, delinea un omicidio e basta. Ma se analizziamo quanto accaduto e i motivi per i quali probabilmente è accaduto, la tragedia della Corva è ancora più tragica, tristissima, agghiacciante e mortificante per una società che vuole chiamarsi civile.
Abbiamo una donna con problemi neurologici e psichiatrici, una donna che aveva bisogno di cure e di aiuto e che non ha trovato altro che il tentativo di sostenerla da parte dell’ex marito, anch’egli lasciato solo a gestire una situazione ben più grande di lui. Nessuno ha aiutato ad aiutare quest’uomo, eppure era evidente, a quanto emerge dalle testimonianze, che da solo poco avrebbe potuto fare per sostenere i bisogni dell’ex moglie. Ciononostante, se l’era ripresa in casa e la stava aiutando a curarsi, ma è chiaro che questo non bastava. Ma non lo ha aiutato nessuno, e qui dovremmo chiederci come funziona la nostra società, quali meccanismi, quali automatismi scattano e quali non scattano quando si ha bisogno di aiuto, soprattutto dal lato psicologico.  Non la voglio fare lunga, ma mi pare lampante che siamo di fronte a una duplice tragedia: una donna morta e un uomo distrutto, portato dall’esasperazione e dalla solitudine a fare cose che probabilmente hanno ucciso anche lui, anche se è ancora vivo.
Ma la cosa più triste è l’etichetta che è stata data a questa tragedia fin da subito: femminicidio, violenza domestica, violenza sulla donna. È un modo per minimizzare, per non rilevare le vere evidenze di questo caso e di chissà quanti altri, il fatto che troppo spesso la gente viene abbandonata a se stessa e alla sua incapacità di gestire situazioni troppo complesse. Mettere l’etichetta è il modo con cui la nostro civiltà si autoassolve, il modo in cui la comunità si libera dai peccati: è un femminicidio e tanto basta. E con questa ipocrisia certamente i problemi non si risolvono.

Luca Craia