martedì 28 novembre 2017

Una rassegna di bande giovanili a Montegranaro. La Banda Omero Ruggieri sempre più avanti.



È una nuova proposta della Banda Omero Ruggieri di Montegranaro, una proposta che attesta come il corpo bandistico e l’associazione che lo sostiene stiano progredendo e diventando sempre più una realtà riconosciuta sul territorio provinciale e regionale. Si terrà a Montegranaro, domenica 10 dicembre, presso il teatro La Perla, la prima edizione della Rassegna di Bande Musicali Giovanili, un’iniziativa che si spera diventi un appuntamento fisso e che si inserisce nelle varie proposte di incontro e scambio culturale messe in campo dai gruppi bandistici della zona.
La Banda Omero Ruggieri da tempo partecipa a questi tipi di incontro, entrando così in contatto con realtà analoghe e magari con maggiore storia alle spalle. Ora finalmente si realizza un’iniziativa di questo genere anche a Montegranaro, un incontro musicale a cui parteciperanno, oltre che alla nostra Banda che è titolare, anche il Corpo bandistico “Gioventù di San Gabriele” di Civitanova Marche
e la Banda musicale “D. Alaleona” di Montegiorgio, sodalizi coi quali la nostra banda collabora ormai da anni. Un pomeriggio musicale, quindi, da godere anche per assistere alla continua evoluzione della nostra banda, nata ormai da qualche anni e in piena crescita.

Luca Craia

lunedì 27 novembre 2017

SMS SOLIDALI:  INTERESSI POLITICI.  PROMESSE DISATTESE...  VINCE LA POLITICA ANTISOLIDALE

Comunicato integrale

Che dire.... ogni giorno una perla....
Quella di oggi riguarda l’assegnazione definitiva dei soldi ricavati dalle donazioni degli italiani(45500).....
Si confermano opere pubbliche fuori dal cratere, ammodernamento statali poco frequentate, grotte sudatorie chiuse da più di 20 anni , elisuperfici.

COMPLIMENTI !!!
Avete distrutto il sistema delle donazioni solidali.
Gli italiani non doneranno più un euro per le popolazioni che ne avranno bisogno,  semplicemente perché i soldi NON SONO ANDATI AI TERREMOTATI !

Francesca Mileto
Francesco Pastorella 
Coordinatori Comitati Terremoto Centro Italia

MAREGGIATE E TEMPI BIBLICI DI REALIZZAZIONE DELLE SCOGLIERE: L'INTERVENTO DI FRATELLI D'ITALIA



ELENA LEONARDI: LA REGIONE MANTENGA LA VIGILANZA SULL'ANDAMENTO DEI LAVORI

Comunicato stampa integrale
 
Il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi interviene sulla situazione dell'erosione costiera che si sta accentuando in questi giorni anche nel comune di Porto Recanati, dopo le recenti mareggiate.
Non posso che condividere le preoccupazioni degli operatori balneari per i ritardi che si stanno succedendo, a settembre si chiede alla Capitaneria di Porto di autorizzare l'inizio dei lavori prima della chiusura della stagione balneare, deroga concessa ma i lavori non partono. A novembre, vista l'urgenza dell'intervento, si chiede alla capitaneria una nuova autorizzazione affinzhè si possa lavorare di giorno ma anche di notte, autorizzazione concessa ma non utilizzata visto che il pontone si è visto solo sporadicamente e non certo con i ritmi frenetici di lavoro che l'urgenza e le richieste di poter operare anche nelle ore notturne, avrebbero fatto supporre.
La proroga dei tempi di ultimazione dei lavori, che recentemente è stata spostata a dicembre 2018, conferma che qualcosa nella procedura burocratica nell'attuazione del progetto di difesa della costa non sta procedendo a dovere.
Per Leonardi qualcosa non ha funzionato, eppure vorrei ricordare – prosegue la capogruppo di FdI – l'impegno assunto dalla Regione all'atto della votazione della mia mozione del 3 marzo 2016 nella quale chiedevo garanzie sull'effettivo svolgimento degli interventi programmati per la costa di Porto Recanati. Ho letto in questi mesi – prosegue Leonardi – proclami aventi tutti per oggetto i tempi di realizzazione delle scogliere, si diceva da più parti: "i tempi saranno rispettati". Ma i Decreti regionali che posticipano il termine dei lavori al dicembre 2018 sono l'evidenza che qualcosa non ha funzionato a dovere. Non si può andare avanti con soluzioni tampone come i cosiddetti sacchi "big bag" che tra l'altro aggravano in termini di costi la spesa e non garantiscono le giuste tutele agli chalet e alle infrastrutture di Porto Recanati.
Sono rammaricata per come sono andate le cose – continua Leonardi – perché si è perso ulteriore tempo, nonostante si sia chiesta la proroga, poi concessa dal competente Ufficio Circondariale Marittimo, per poter eseguire i lavori anche durante la stagione balneare il risultato è che ora si assiste comunque ad una proroga di ultimazione dei tempi dei lavori, col rischio che questo inverno dia il colpo di grazia ad un vasto tratto di litorale portorecanatese, le mareggiate di qeusti giorni hanno fatto suonare in molti un campanello d'allarme.
Per quanto di competenza chiedo alla Regione di svolgere azione di vigilanza poiché se ha formulato un Accordo di Programma e i lavori sono stati assegnati non significa lasciare da parte questa importante problematica per l'economia locale e il turismo di Porto Recanati e della Regione stessa. 

(foto PortoRecanati.it)

La Leopolda continua a deludere i terremotati

Comunicato integrale

Siamo veramente rammaricati dalle parole del commissario De Micheli la quale ,pur facendo parte del governo come sottosegretario al Mef ed avendo deleghe importanti ed operative, aveva, finora, poche colpe perché ereditare questa situazione già incanalata nel peggiore dei modi , con un governo incapace e senza coraggio perché a fine legislatura , avrebbe potuto fare ben poco, MA.......
avallare tale gestione ed oltretutto elogiarla per quanto (non) fatto , sottolineando un rinnovamento del tessuto sociale che non esiste, CI APPARE OFFENSIVO NEI CONFRONTI DI TUTTI I TERREMOTATI CHE STANNO LOTTANDO DA PIÙ DI UN ANNO DOPO AVER PERSO CASA LAVORO PARENTI ED AMICI! 

L’incapacità , gli interessi politici e la mala gestione potrebbero essere tollerate e mal digerite, ma le prese per i fondelli proprio NO!

Francesca Mileto 
Francesco Pastorella
Coordinatori Comitati Terremoto centro Italia

La seconda vita del La Perla

Oggi vi voglio raccontare una storia che vale la pena, secondo me, di essere raccontata e ricordata non soltanto per la storia in sé ma per l’esempio che contiene e il riferimento che, sempre secondo me, dovremmo guardare per riportare la vita cittadina a una convivenza più civile, mentre il suo imbarbarimento continua inesorabile partendo proprio dai vertici della stessa. Vi voglio raccontare della seconda vita del cine-teatro La Perla di Montegranaro e di una stagione di collaborazione civile che non si è più ripetuta.
Il cine-teatro montegranarese nasce per volere del Senatore Giovanni Conti nel 1948, finanziato da una cordata di imprenditori locali. Vive alterne vicende fino al 1977 anno in cui, causa probabilmente una gestione non troppo oculata, chiude i battenti. A quel punto Montegranaro rimane senza teatro mentre l’unico cinema è quello parrocchiale, voluto da don Peppe Trastulli e collocato nel teatrino della Pievania. È proprio don Peppe che convoca un gruppo di persone di buona volontà e suggerisce di creare un comitato cittadino che gestisca il La Perla.
Un gruppo di persone di buona volontà, dicevo. Persone culturalmente diverse, politicamente lontane che, di fronte a un obiettivo utile per la comunità cittadina, si rimboccano le maniche e si danno da fare senza sventolare bandiere, senza alzare barricate, senza nessuno che smani per prendersi medaglie. Ricordo i nomi dei più attivi: Giulio Luberti, Giordano Gismondi, Mario Bisacci, Peppe “de Boccio”, Alfredo Lucentini. Tra loro c’era anche mio padre, Cesare Craia.
Riaprirono il cinema che cominciò a funzionare tutti i fine settimana a partire dal venerdì sera. Portarono a Montegranaro le “seconde visioni”, nel senso che i film arrivavano da noi subito dopo essere passati nelle città principali come Civitanova, Fermo e Macerata. Ma avevamo un cinema che funzionava ed era sempre pieno. Il teatro non era da meno: il La Perla era sede stabile per il Gruppo Teatrale Montegranarese di Giulio De Rosa, ma ospitava spesso lavori di compagnie locali e nazionali. Era anche sede di incontri, conferenze e dibattiti. A volte diventava anche sala per feste, smontando le poltroncine.
Il Comitato lavorava duramente. Tutti i membri prestavano servizio in sala facendo chi la maschera, chi i biglietti, chi servizio d’ordine. C’erano anche tanti giovani a lavorare volontariamente perché il cine-teatro funzionasse. Ricordo Tonino Pacetti, Ottorino Brinchi Giusti e un giovane don Umberto non ancora don. C’ero anche io, piccolo, a fare quello che potevo. La gente apprezzava e, come dicevo, il La Perla era sempre pieno.
Poi vennero le regole, gli adempimenti, diventò tutto più complicato. I volontari dovevano essere assicurati e questo comportava costi che il Comitato non poteva sostenere. Inoltre la sala andava messa a norma. I bilanci della gestione erano già spesso in perdita e sopperivano i soci di loro tasca. La situazione diventò presto insostenibile e, nel 1986, il Comitato si arrese e il cinema chiuse i battenti, attendendo di riaprirli una decina di anni dopo.
Fu un’esperienza unica e, forse, ahimè, irripetibile. Un gruppo di uomini dediti alla comunità, con grande spirito di servizio, uniti dalla voglia di fare bene. Non era tutto così amorevole: ricordo bene alcune riunioni a cui ho assistito e non si andava affatto per il sottile. Si discuteva, litigava, si urlava, ma non si perdevano mai di vista l’obiettivo e il rispetto reciproco. Questi uomini erano amici ma, soprattutto, erano innamorati di Montegranaro e questo precedeva tutto il resto.
Ho raccontato questa piccola storia per evidenziare come oggi stiamo perdendo di vista quello che conta davvero. La nostra comunità, per certi versi, non è stata mai così disgregata. C’è una cattiveria urlata, una voglia di rompere, una mancanza di rispetto per le persone che non si è mai vista. Non si litiga sulle questioni ma sulle persone e questo fa molto male al paese. Questo parte dalla politica ma raggiunge tutta la società montegranarese. Dobbiamo fermare questo processo finchè siamo in tempo, se siamo in tempo.

Luca Craia

sabato 25 novembre 2017

Mostra Dondero: dove sono le foto?



Nel 2016 il Comune di Montegranaro organizzò una mostra delle foto del celebre fotografo Mario Dondero. La mostra, allestita presso la galleria Philosofarte, esponeva le opere del maestro dopo averle opportunamente preparate e, in alcuni casi, restaurate. L’allestimento, naturalmente, ha avuto un costo che, se non erro, si dovrebbe aggirare intorno ai 7000 Euro ed è stato a carico del Comune di Montegranaro con una piccola partecipazione della Camera di Commercio di Fermo. Da allora, però, non abbiamo più saputo nulla delle foto che pure sono state pagate dalla collettività. Visto l’investimento e visto il valore culturale dell’operazione, ci si sarebbe aspettati che le opere fossero state messe nella fruibilità totale della cittadinanza, magari esponendole in qualche luogo pubblico. Invece, a quanto ne so, questo non è avvenuto. Sarebbe un peccato se queste foto fossero finite in qualche scaffale per essere affidate all’immancabile oblio.

Luca Craia