martedì 21 novembre 2017

Arrivano a Fermo 16.000 tonnellate di rifiuti organici. Contenti?



L’Umbria è in difficoltà per lo smaltimento dei rifiuti organici, quelli definiti “FORSU” e che, in parole povere, sarebbero l’umido prima di essere trattato e riciclato. Ne dà notizia Cronache Maceratesi. Per questo motivo ha chiesto alla Regione Marche di accogliere parte della sua produzione di rifiuti e, naturalmente, la Regione ha accettato dietro corresponsione di compenso, ovviamente.
Poco importa se, nelle Marche, ancora non siamo attrezzati per smaltire una tale mole di immondizia e, quindi, toccherà stoccarla in attesa che vengano costruiti gli impianti di smaltimento che, per legge, dovrebbero essere pronti entro il 2020. Forse è proprio per reperire fondi destinabili alla costruzione di questi impianti che ci sorbiremo l’immondizia umbra, ma è il cane che si morde la coda perché, nel frattempo, tutta questa roba non si sa che fine farà.
Dovrebbe essere destinata alle province di Ascoli e Fermo, ma Ascoli non dispone di discariche attive per poter stoccare il materiale, per cui è pensabile che arrivi tutto a Fermo per poi, da lì, muoversi lentamente verso fantomatici impianti di trattamento, con tutto quello che ne consegue in termini di intasamenti stradali di mezzi pesanti e inquinamento. Un capolavoro.

Luca Craia

lunedì 20 novembre 2017

Montegranaro in crisi demografica. E se il paese diventa più piccolo?



La popolazione di Montegranaro è scesa, dopo molti anni, al di sotto delle tredicimila unità. È un dato potenzialmente allarmante perché, se dovesse diventare una tendenza, disegnerebbe un futuro davvero fosco per un paese che, storicamente, è sempre cresciuto, sia demograficamente che economicamente. Il problema è proprio economico, con la crisi del settore calzaturiero ha falcidiato aziende e posti di lavoro, riducendo drasticamente l’appetibilità di vivere a Montegranaro per chi non è nativo. Anche i giovani, tendenzialmente, cercano lavoro altrove e lasciano il paese. Gli stessi immigrati extracomunitari stanno lentamente calando di numero proprio per la mancanza di lavoro.
Calando la popolazione si rischia il verificarsi di un progressivo degrado urbanistico, a cui stiamo già assistendo riguardo ai vecchi opifici urbani, ormai per la gran parte abbandonati. La stessa situazione potrebbe verificarsi per le unità abitative, i palazzi e, addirittura, per le infrastrutture di servizio. È già piuttosto evidente come il Comune faccia fatica a mantenere efficienti gli impianti esistenti come, per esempio, le palestre secondarie del palazzetto dello sport. Se la tendenza demografica in calo dovesse confermarsi, calando il numero della popolazione calerebbe sia la domanda di questi servizi che la capacità economica di mantenerli. Ciononostante ancora si pensa a realizzarne di nuovi, piuttosto che potenziare e mantenere efficienti al 100% quelli esistenti.
Sarebbe opportuno, invece, valutare con molta attenzione l’investimento in nuove strutture che, in breve tempo, rischiano di diventare inutili e impossibili da gestire. Purtroppo la logica degli amministratori è strettamente legata al solo tornaconto elettorale ed è evidente l’incapacità di una visione di medio-lungo periodo. Per questo si continua a spendere denaro pubblico per realizzare nuove strutture che, nell’immediato, pagano a livello elettorale ma che potrebbero rappresentare, in tempi relativamente brevi, un grosso problema. Mi auguro che, in vista della prossima tornata elettorale che ormai si avvicina (si vota nel 2019 per in rinnovo dell’Amministrazione Comunale), si cominci a ragionare anche sull’eventualità che Montegranaro diventi un paese più piccolo.


Luca Craia

Marzia Malaigia: Il disastro SAE, le casette sono esse stesse causa d’emergenza


Comunicato stampa integrale

Bolle di umidità
 “Soluzioni Abitative d’Emergenza": mai definizione fu più azzeccata. Sono infatti esse stesse causa di emergenza. Ed è una fortuna che di casette ne abbiano consegnate pochissime, almeno il danno sarà limitato!!!”. Così la Vicepresidente Malaigia all'indomani della notizia appresa a mezzo stampa sulla vergognosa condizione in cui si sono trovate le 200 persone che occupano le 54 casette di Arquata del Tronto, trovandosi l'acqua piovana cadere dal tetto!!! “E la situazione non può che aggravarsi con l'arrivo della neve. Infatti anche ad un occhio poco esperto quale possa essere il mio, è piuttosto semplice riscontrare l'inadeguatezza dei moduli scelti: ad esempio i comignoli (a cui sono attaccati i tubi di scarico delle caldaie) è stato sin da subito palese fossero stati costruiti troppo bassi per insistere in una zona dove le nevicate sono abbondanti e che invero rischieranno di essere occlusi con appena qualche decina di centimetri. Solo nei giorni scorsi la ditta di costruzione si è accorta di tale rischio ma ecco che, correndo ai soliti ripari raffazzonati, hanno innalzato i comignoli rimuovendo la guaina catramata che riveste la loro base non riuscendo poi' però a rimetterla adeguatamente, lasciando così che la pioggia cadesse all'interno delle cd “abitazioni.”  “Neanche una settimana fa interrogai la Giunta e l'assessore competente sullo stato delle casette Sae, - prosegue la Malaigia amareggiata e allarmata per la situazione che centinaia di persone si stanno trovando a dover fronteggiare -  in particolar modo evidenziando le lamentele già ricevute da alcuni occupanti delle stesse, preoccupati sulla vivibilità di queste soluzioni emergenziali. Da più parti del territorio mi erano infatti già arrivate  foto e descrizioni di inadeguatezze strutturali delle stesse: dalla mancanza della pendenza dei tetti che non sembrerebbero in grado di far fronte alla neve a cui andranno certamente incontro questo inverno, alla mancanza delle caditoie che ha già provocato i primi allagamenti, al materiale utilizzato per le pareti che non permetterebbe il raggiungimento di un riscaldamento adeguato dell'ambiente,
Infissi
soprattutto in luoghi in cui la stagione invernale registra temperature assolutamente rigide.Una segnalazione che mi ha fatto particolarmente riflettere sulla superficialità con la quale sono state costruite queste abitazioni, mi è pervenuta da un residente nella località di Costafiore di Muccia, che ha riscontrato infiltrazione di acqua e comparsa di bolle di umidità sulle pareti della sua “casetta” per via degli infissi installati con spiragli di almeno un centimetro ( allegata foto ) .Ebbene in quell'occasione non fui “degna di risposta” da parte dell'Assessore  in quanto non era a conoscenza di alcuna criticità in tal senso!!!!! Ora che la nostra Giunta regionale ne sarà venuta a conoscenza ( mi auguro credano a quanto riportato dai giornali più di quanto abbiano fatto con la mia interrogazione....!!! ) c'è da chiedersi quanto  tempo impiegherà a ripararle perche`, è bene avere piena  consapevolezza che sta arrivando altra pioggia ed altra neve! Sono delusa da questo modus operandi da parte di chi avrebbe dovuto sostenere con ogni mezzo possibile chi è già stato duramente colpito da un evento sismico di tali dimensioni. Mi trovo ancora una volta a dover assistere all'ennesima presa in giro per i terremotati: ci si dimentica di portare via le macerie, di non fare le casette promesse entro un anno e le poche fatte si autodistruggono. E tutto nella assoluta arroganza di una mancanza di riconoscimento di una propria responsabilità nell'aver fatto errori e nel negare la condizione di disagio creata ed in cui stanno vivendo moltissime famiglie nei territori colpiti dal sisma. “Non volevano una villa con piscina ma almeno un tetto dignitoso - conclude la Vicepresidente - Non pretendevano nulla se non la dignità”.