lunedì 1 maggio 2017

Montegranaro, funerali sotto il gazebo per il PD


Che il PD montegranarese stesse male lo sapevamo. Già nel 2013, alle primarie, andarono a votare soltanto 706 persone e sembrarono poche. Ieri, sotto quel gazebo bianco in viale Gramsci, ce ne sono andate meno della metà, 266, sancendo il declino inarrestabile, se non la morte, del partito che, storicamente, a Montegranaro rappresentava la gente, la classe operaia, un partito, una sezione che ha fatto la storia del paese e che oggi, sotto i colpi di un direttivo chiuso a riccio nel proprio cerchio magico, non rappresenta più nessuno.
Lo sapeva bene, Roberto Basso, segretario appena dimessosi. Si è dimesso apposta, per non doverlo fare dopo questo fallimento annunciato. Ma le sue responsabilità rimangono e sono enormi, così come lo sono quelle del direttivo che è tutt’ora in carica. Hanno trasformato il partito degli operai nel partito degli interessi, della tutela delle nuove presunte classi deboli, identificate negli immigrati, per puro tornaconto politico. Per il resto si sono completamente staccati dalla società civile, non hanno più contatti, non conoscono le reali necessità della cittadinanza. Tutto questo è dimostrato dalle decisioni che prende il governo cittadino, guidato proprio dal PD.
Una specie di funerale all’americana, quello celebrato ieri in viale Gramsci. Hanno fatto festa sul cadavere del PCI, ballando tra ex comunisti ed ex fascisti, accomunati solo dal desiderio di mantenere il potere. Un bel risultato, non c’è che dire, da aggiungere a quelli conseguiti per Montegranaro. E sono pronto a scommettere che ci sarà anche chi vede in tutto questo un successo.

Luca Craia

sabato 29 aprile 2017

UDICON scrive a Tennacola. Ora attendiamo chiarimenti.


È di oggi la missiva che l’UDICON, l’associazione di consumatori presieduta nelle Marche dal Montegranarese Giovanni Battista Mariani, ha inviato all’Acquedotto del Tennacola per chiedere chiarimenti circa l’applicazione della quota di partecipazione alle spese di depurazione delle acque fornite agli utenti su tutte le bollette arrivate in questi ultimi giorni a Montegranaro. Si potrebbe trattare di una richiesta illegittima in quanto, come abbiamo già scritto in precedenza (vedi articolo) una sentenza della Corte Costituzionale stabilisce che il contributo non è dovuto da chi non usufruisce del servizio. Essendo l’UDICON a conoscenza del fatto che alcuni depuratori del territorio cittadino montegranarese non sarebbero in funzione, tale applicazione sarebbe, appunto non legittima. Ora si attende la risposta del Tennacola. Mariani ha anche interessato il Comune di Montegranaro per la vicenda e ci si aspetterebbe che anche il governo cittadino intervenga per fare chiarezza. Vi terremo informati.

Luca Craia

Il dramma degli sfollati e la pochezza della Regione. Non c'è un interlocutore attendibile

Componenti della stessa famiglia mandati verso destinazioni diverse, comunità sparpagliate, pochi giorni per recarsi verso le nuove destinazioni. Questo è quello che sta accadendo agli sfollati sulla costa marchigiana, nonostante solo due giorni fa ci sia stato l’incontro tra i rappresentanti dei comitati e la Regione, al termine del quale l’assessore al turismo, Moreno Pieroni, dichiarava “nessuno sarà forzosamente spostato dal luogo in cui attualmente è ospitato e la Regione Marche si attiverà per sensibilizzare ulteriormente i titolari delle strutture”. Sono bastate poche ore perché l’assessore venisse contraddetto dai fatti.
Intanto sale la tensione: la gente è esasperata, è una situazione inaccettabile, disumana. Il Sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, ha fatto sapere, tramite un rappresentante dei comitati, che “nessuno si deve muovere da proprio attuale alloggio” e che, se qualcuno si permettesse di fare azioni forzose, si chiami immediatamente il sindaco stesso.
Il problema fondamentale è che, a questo punto, mancano gli interlocutori, visto che neanche la Regione è in grado di dare una parola che sia attendibile. La situazione sta degenerando, anche perché si scontrano le esigenze degli albergatori, che sarebbero comunque tenuti a mantenere gli sfollati nelle loro strutture ancora a lungo, compromettendo sì la stagione turistica, ma avendo fin qui lavorato in periodi altrimenti morti, e quelle legittime, umane e condivisibilissime, più che esigenze, diritti, degli sfollati che vengono sballottati come merce. A causare tutto questo l’inefficienza della macchina amministrativa e politica che, in sei mesi, non è riuscita a organizzare alcunché, a partire dallo sgombro delle macerie all’impianto dei moduli abitativi.
Siamo di fronte a un’autentica tragedia e nessuno se ne assume le responsabilità. Qui ci sono comunità disgregate, famiglie disintegrate, umanità ferite dall’incapacità di chi gestisce la cosa pubblica e nessuno è in grado di dare risposte. Credo che, a questo punto, i vertici di Ancona dovrebbero trarre qualche conclusione circa il proprio operato e prendere decisioni sul loro stesso ruolo, visto il totale fallimento dello stesso.

Luca Craia

Easy Driver nel Fermano, ma a Montegranaro non ci passa. Domani su Rai Uno.



Le bellissime conduttrici di Easy Driver, il programma di Rai Uno che percorre l’Italia mostrandone le parti più affascinanti col pretesto di parlare di macchine e motori, si sono mosse nel territorio fermano per cinque giorni a partire dal 13 marzo scorso. Il risultato è una puntata della nota trasmissione sul Fermano che andrà in onda domattina su Rai Uno a partire dalle 9,35. È un momento importante di promozione per il nostro territorio, una promozione quanto mai necessaria specie dopo la lettura dei dati del flusso turistico delle festività pasquali, numeri tutt’altro che confortanti.
Ben vengano, quindi, queste iniziative, anche se non si capisce chi abbia deciso il percorso che, se giustamente si impernia su Fermo e le sue attrattive, lascia perplessi per il resto dell’itinerario. Infatti le vetture guidate da Veronica Gatto e Roberta Morise percorreranno le strade della provincia di Fermo toccando Moresco, Lapedona, Torre Di Palme, Monterubbiano (e fin qui tutto bene, luoghi di grande attrazione turistica) per finire a Monte Urano.
Non capisco, a questo punto, la scelta di Monte Urano che, in quanto ad attrattive turistiche, latita quasi totalmente. A questo punto, dato che non si è optato per tappe di carattere squisitamente turistico, un giretto a Montegranaro si poteva anche fare, tanto che qualcosa più di Monte Urano da mostrare c’è. Ma non è questo il punto. Il punto è capire i criteri della scelta, se il Comune di Montegranaro e, in particolare, l’assessorato al turismo si siano attivati per propiziare un’eventuale comparsa del paese nella trasmissione o se ci si sia soltanto arresi di fronte alla gerarchia politica rappresentata dal Presidente della Provincia di Fermo, Moira Canigola che, si sa, è anche sindaco, appunto, di Monte Urano.

Luca Craia

venerdì 28 aprile 2017

Montegranaro, furto al Tropical. Far west in barba alle telecamere


Non c'è pace a Montegranaro, obiettivo privilegiato dalla criminalità nonostante il tanto sbandierato quanto evidentemente inutile impianto comunale di videosorveglianza. La notte scorsa è toccato al bar Tropical, in viale Gramsci. La zona dovrebbe essere coperta da telecamere ma pare che i malviventi abbiano potuto agire indisturbati. In verità sono stati velocissimi visto che l'allarme ha funzionato e il titolare, che vive in zona cimitero, è giunto immediatamente. Solo che ha trovato la porta scassinata e la macchinetta cambiamonete che non c'era più.
Non da risultati, la difesa televisiva voluta e difesa da Ubaldi, Gaudenzi e compagni. Non funziona. Non è un valido detergente nè assicura criminali alla giustizia. È un evidente espediente politico che non funziona più neanche in questa veste. E Montegranaro è sempre più far west. 

Luca Craia