mercoledì 26 ottobre 2022

Montegranaro romana: la verità su Veregra in un dialogo con Daniele Malvestiti.

Daniele Malvestiti ha fatto, negli anni, un lavoro di ricostruzione della storia di Montegranaro meticolosissimo, ricercando le fonti che potessero aiutarci a gettare luce su un passato a dire il vero piuttosto confuso data la mancanza di documentazioni dovuta a vari eventi che ne hanno distrutta buona parte. Malvestiti, con i suoi studi e le sue pubblicazioni, è oggi l’uomo che ha di fatto ridato una storia a questo paese conosciuto per le sue industrie e per lo sport, ma che possiede un passato antico e importante nell’evoluzione del territorio fermano e non solo. Prima di Daniele, c’erano stati solo tentativi basati sulla tradizione e la leggenda; con Malvestiti abbiamo la codifica della storia attraverso fonti certe e attendibili, un lavoro storiografico in piena regola.

Per questo motivo Arkeo non poteva che chiedere a Daniele Malvestiti di aiutare l’associazione, che dalla sua costituzione cerca di ricostruire la storia attraverso la ricerca archeologica e scientifica, a gettare luce su una questione molto sentita dai Montegranaresi ma che appare ancora poco chiara ai più, ossia la presunta o reale discendenza romana di Montegranaro: Veregra.

A Montegranaro ci sono vie, aziende, associazioni e realtà di diversa natura che legano il proprio nome a quello dell’ager romano citato da Plinio il Vecchio. Ma cosa dicono le fonti storiografiche circa le origini romane del paese? Daniele Malvestiti ha le idee molto chiare, così come le hanno quelli di Arkeo. Del quadro che ne risulta parleremo insieme, in un dialogo tra me e lo storico montegranarese, domenica 6 novembre. Sarà un incontro tra due vecchi amici che discorrono, con la possibilità per il pubblico di intervenire, quindi non una noiosa conferenza; e parleremo di Veregra, della Montegranaro antica, romana e medievale. Sarà un’occasione per saperne di più, per conoscere meglio il proprio paese e la sua storia e così avere gli strumenti per parlarne senza dire sciocchezze.

L’appuntamento è a Palazzo degli Agostiniani, nel locale del refettorio, domenica 6 novembre alle 16,30. Un Montegranarese vero non dovrebbe mancare.

 

Luca Craia


 

martedì 25 ottobre 2022

Passa all’unanimità mozione congiunta per innovare l’assistenza socio-sanitaria Approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale una mozione per un tavolo tecnico con cui lanciare, anche nella nostra regione, la figura dell'Infermiere di Famiglia e Comunità. Questa figura, inquadrata nei distretti sanitari, andrebbe a operare nelle Case della Salute, a domicilio, in ambulatori e spazi comunali, e anche nei luoghi di vita e socialità, per svolgere interventi educativi, di prevenzione, di cura ed assistenza, lavorano in sinergia con i servizi sociali e la Medicina Generale. Un potenziamento dell’assistenza sanitaria, che nasce dall’emergenza Covid, come potenziamento per la sanità territoriale: le norme prevedono che dal 1° gennaio 2021, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, possano procedere al reclutamento di infermieri, per un massimo di 8 unità ogni 50.000 abitanti, attraverso assunzioni a tempo indeterminato. Soddisfatta per l’approvazione Simona Lupini, consigliera regionale e vicepresidente della Commissione Sanità, che ha promosso la mozione insieme ai colleghi Luca Santarelli e Marta Ruggeri: “L’infermiere di famiglia e di comunità rappresenta una piccola rivoluzione per il nostro sistema sanitario. Le cure si spostano fuori dagli ospedali, sempre più vicino a casa, e operano in sinergia con i servizi sociali, per intervenire tempestivamente e fare prevenzione. Un atto importante, anche perchè è in corso la riforma della sanità marchigiana: con l’approvazione di questa mozione, facciamo un passo in più perchè, anche nelle Marche, la salute sia a misura di cittadino”.

Comunicato integrale


Passa all’unanimità mozione congiunta per innovare l’assistenza socio-sanitaria

 

Approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale una mozione per un tavolo tecnico con cui lanciare, anche nella nostra regione, la figura dell'Infermiere di Famiglia e Comunità.

Questa figura, inquadrata nei distretti sanitari, andrebbe a operare nelle Case della Salute,  a domicilio, in ambulatori e spazi comunali, e anche nei luoghi di vita e socialità, per svolgere interventi educativi, di prevenzione,  di cura ed assistenza, lavorano in sinergia con i servizi sociali e la Medicina Generale.

Un potenziamento dell’assistenza sanitaria, che nasce dall’emergenza Covid, come potenziamento per la sanità territoriale: le norme prevedono che dal 1° gennaio 2021, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, possano procedere al reclutamento di infermieri, per un massimo di 8 unità ogni 50.000 abitanti, attraverso assunzioni a tempo indeterminato.

Soddisfatta per l’approvazione Simona Lupini, consigliera regionale e vicepresidente della Commissione Sanità, che ha promosso la mozione insieme ai colleghi Luca Santarelli e Marta Ruggeri: “L’infermiere di famiglia e di comunità rappresenta una piccola rivoluzione per il nostro sistema sanitario. Le cure si spostano fuori dagli ospedali, sempre più vicino a casa, e operano in sinergia con i servizi sociali, per intervenire tempestivamente e fare prevenzione. Un atto importante, anche perchè è in corso la riforma della sanità marchigiana: con l’approvazione di questa mozione, facciamo un passo in più perchè, anche nelle Marche, la salute sia a misura di cittadino”.

GOVERNO, ACQUAROLI: "SEGNALE IMPORTANTE DEL PRESIDENTE MELONI PER LE MARCHE COLPITE DA ALLUVIONE E SISMA".

"Ringrazio il Presidente Meloni per la vicinanza e l'attenzione che ha dimostrato, nel suo discorso programmatico, nei confronti del territorio marchigiano drammaticamente colpito dagli eventi alluvionali del 15 e 16 settembre scorsi e anche delle aree duramente colpite dal sisma. È un segnale per noi importante, che testimonia non solo la sensibilità verso le emergenze ma contemporaneamente un approccio a tematiche fondamentali quali la sicurezza del territorio e il cambiamento climatico". Lo dichiara il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. 

 


 

GOVERNO MELONI, DISCORSO DI FIDUCIA ALLA CAMERA: ALBANO (FDI), CITATI RICOSTRUZIONE, ALLUVIONE E INFRASTRUTTURE

“Nel suo primo discorso da Presidente del Consiglio alla Camera dei Deputati, Giorgia Meloni ha trattato diversi aspetti che riguardando da vicino la nostra regione. Oltre a sottolineare la necessità di accelerare i processi di ricostruzione nelle aree terremotate, ha richiamato l’alluvione avvenuta nel mese di agosto nel Nord delle Marche, ricordando le vittime e rimarcando la volontà da parte del governo di non abbandonare le comunità marchigiane colpite dalla calamità. Un messaggio di solidarietà e vicinanza verso chi ha perso tutto per cui la ringrazio dal cuore.

Inoltre, nell’esporre i punti programmatici del governo, il Presidente ha sottolineato la necessità di collegare la costa tirrenica con quella adriatica. Un punto su cui ci battiamo da anni per risollevare le Marche dalla condizione di isolamento atavico in cui versa. Grande soddisfazione, dunque, per l’attenzione che il Premier ha riservato alla nostra regione già nel suo discorso di insediamento”, così in una nota Lucia Albano, deputato di Fratelli d’Italia