martedì 25 ottobre 2022

Passa all’unanimità mozione congiunta per innovare l’assistenza socio-sanitaria Approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale una mozione per un tavolo tecnico con cui lanciare, anche nella nostra regione, la figura dell'Infermiere di Famiglia e Comunità. Questa figura, inquadrata nei distretti sanitari, andrebbe a operare nelle Case della Salute, a domicilio, in ambulatori e spazi comunali, e anche nei luoghi di vita e socialità, per svolgere interventi educativi, di prevenzione, di cura ed assistenza, lavorano in sinergia con i servizi sociali e la Medicina Generale. Un potenziamento dell’assistenza sanitaria, che nasce dall’emergenza Covid, come potenziamento per la sanità territoriale: le norme prevedono che dal 1° gennaio 2021, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, possano procedere al reclutamento di infermieri, per un massimo di 8 unità ogni 50.000 abitanti, attraverso assunzioni a tempo indeterminato. Soddisfatta per l’approvazione Simona Lupini, consigliera regionale e vicepresidente della Commissione Sanità, che ha promosso la mozione insieme ai colleghi Luca Santarelli e Marta Ruggeri: “L’infermiere di famiglia e di comunità rappresenta una piccola rivoluzione per il nostro sistema sanitario. Le cure si spostano fuori dagli ospedali, sempre più vicino a casa, e operano in sinergia con i servizi sociali, per intervenire tempestivamente e fare prevenzione. Un atto importante, anche perchè è in corso la riforma della sanità marchigiana: con l’approvazione di questa mozione, facciamo un passo in più perchè, anche nelle Marche, la salute sia a misura di cittadino”.

Comunicato integrale


Passa all’unanimità mozione congiunta per innovare l’assistenza socio-sanitaria

 

Approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale una mozione per un tavolo tecnico con cui lanciare, anche nella nostra regione, la figura dell'Infermiere di Famiglia e Comunità.

Questa figura, inquadrata nei distretti sanitari, andrebbe a operare nelle Case della Salute,  a domicilio, in ambulatori e spazi comunali, e anche nei luoghi di vita e socialità, per svolgere interventi educativi, di prevenzione,  di cura ed assistenza, lavorano in sinergia con i servizi sociali e la Medicina Generale.

Un potenziamento dell’assistenza sanitaria, che nasce dall’emergenza Covid, come potenziamento per la sanità territoriale: le norme prevedono che dal 1° gennaio 2021, le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, possano procedere al reclutamento di infermieri, per un massimo di 8 unità ogni 50.000 abitanti, attraverso assunzioni a tempo indeterminato.

Soddisfatta per l’approvazione Simona Lupini, consigliera regionale e vicepresidente della Commissione Sanità, che ha promosso la mozione insieme ai colleghi Luca Santarelli e Marta Ruggeri: “L’infermiere di famiglia e di comunità rappresenta una piccola rivoluzione per il nostro sistema sanitario. Le cure si spostano fuori dagli ospedali, sempre più vicino a casa, e operano in sinergia con i servizi sociali, per intervenire tempestivamente e fare prevenzione. Un atto importante, anche perchè è in corso la riforma della sanità marchigiana: con l’approvazione di questa mozione, facciamo un passo in più perchè, anche nelle Marche, la salute sia a misura di cittadino”.

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