La torre dell’Annunziata è uno dei monumenti
più importanti di Montegranaro e una notevolissima testimonianza storica.
Sarebbe un pezzo forte del patrimonio culturale da mostrare ai turisti ma non è
possibile farlo. Ho chiesto il permesso di includerla nei miei itinerari al
Commissario Prefettizio, l’anno scorso, ma la risposta è stata un diniego
verbale per motivi di sicurezza non meglio specificati. Anche quest’anno sono
tornato alla carica con una PEC inviata il 29 aprile scorso alla quale la
risposta è giunta oggi da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale. Risposta che è
arrivata anche all’Assessore Gismondi, al quale avevo chiesto lumi e che anch’egli
non era a conoscenza della reale situazione. La risposta che mi è arrivata è la
seguente:
“Si riscontra
la nota inviata comunicando che la Torre dell’Annunziata è stata sottoposta
negli ultimi anni a due interventi di manutenzione ordinaria delle murature e
di ristrutturazione delle scale che portano alla cella campanaria.
La migliorata
percorribilità della salita alla cella campanaria, per i limiti dimensionali ed
i rapporti tra le alzate e le pedate delle scale, sia per la prima parte in
muratura di laterizio, sia in acciaio a partire dal piano intermedio, non
consentono un utilizzo aperto liberamente al pubblico della struttura.
Questo non
toglie che una eventuale associazione o chi altri, volesse far visitare la
torre non possa permetterlo, a condizione che sia presidiata e vengano resi
edotti i visitatori delle fonti di pericolo intrinseci esistenti.
Qualunque
utilizzo della torre diverso dalla manutenzione ordinaria e straordinaria, di
cui si occupa esclusivamente lo scrivente ufficio, può essere rilasciato a
condizione che il soggetto richiedente si assuma direttamente ogni tipo di responsabilità
in caso di sinistro, esonerando il Comune proprietario”.
Quindi la torre sarebbe sostanzialmente pericolosa,
non indicata all’accesso al pubblico. A meno che chi organizza non si assuma la
piena responsabilità civile e penale del consentire l’accesso al pubblico. Mi
pare chiaro che, a queste condizioni, far accedere il pubblico alla torre sia
da incoscienti, sia perché si rischiano responsabilità enormi, sia perché comunque
si metterebbe a repentaglio l’incolumità del visitatore. Il problema è che la
colpa sarà sempre e comunque anche del Comune e far entrare dei visitatori in
quella struttura è assolutamente irresponsabile, chiunque lo faccia. Io non lo
farò, perché non voglio che qualcuno si faccia male, perché non voglio andare
in galera e perché non ci voglio mandare i responsabili degli uffici comunali.
Eppure soltanto 5 anni fa ci fu un intervento
di ristrutturazione della stessa, con una spesa complessiva di 49.242,08 Euro
di cui 33.137,96 finanziati dall’associazione Città Vecchia e 16.104,12 a
carico della collettività. Collettività che però non può entrare nella torre.
Il fatto è che l’intervento di ristrutturazione, se anche ha messo in sicurezza
la torre (cosa non urgente, non c’era alcun rischio da un punto di vista
strutturale), certamente non è stato di alcuna utilità per la fruibilità
pubblica della stessa. La torre è rimasta, per il pubblico, pericolosa. E di
questo dovevano essere coscienti sia i finanziatori privati che gli
Amministratori Pubblici di allora che, invece, inaugurarono in pompa magna e ne
consentirono, piuttosto incoscientemente, l’accesso al pubblico.
Tralasciamo per il momento questo fatto, ossia
che, nonostante il pericolo, in passato si sia consentito l’accesso al
pubblico, mi concentrerei sullo spreco di soldi. Perché non pensare a una ristrutturazione
diversa, che consentisse l’accesso in sicurezza? È chiaro che sarebbe costato
molto di più, ma con l’intervento messo in campo non si è risolto nulla, in
sostanza si sono spesi soldi pubblici inutilmente (16 mila Euro). Perché questo
spreco di denaro? Perché questa fretta di inaugurare?
Forse perché da lì a poco ci sarebbero state
le elezioni amministrative. L’inaugurazione è avvenuta nel luglio del 2018.
Meno di un anno dopo si è votato e a quelle elezioni era candidato il
Presidente dell’associazione che cofinanziava, nelle fila del PD che allora
esprimeva il sindaco e lo stesso fu eletto, andando a ricoprire il ruolo di
Consigliere Comunale con delega al centro storico. Forse è un caso, ma
certamente la grande rilevanza mediatica che si è data alla riapertura al
pubblico della torre (ribadiamolo: mettendo a rischio la sicurezza del
pubblico) può avere influito sulla popolarità dell’ex presidente e sulla
sua elezione.
Luca Craia