lunedì 30 maggio 2022

Marco Pagliarini riceve il Ministero del Lettorato.

È un buon momento per la Chiesa montegranarese, che vede molti suoi figli, nativi o acquisiti, avanzare nel loro percorso di fede e di guida per i fedeli. Dopo l’ordinazione episcopale di Marco Zengarini e dopo quella episcopale di don Sandro Salvucci, ora vediamo uno dei nostri giovani avanzare nel suo percorso per diventare pastore di anime. Questa sera, a Civitanova Marche, nella chiesa di San Gabriele dell’Addolorata, il Vescovo Rocco conferirà il ministero del lettorato al seminarista montegranarese Marco Pagliarini. Marco si sta seguendo la su vocazione con grande impegno e questo ulteriore passo nella grazia è anche un aiuto spirituale importante per la comunità cristiana montegranarese.  

 

Luca Craia

sabato 28 maggio 2022

La leggenda del Crocifisso miracoloso di Santa Maria in Montaspice.

La storia di un paese si fa anche attraverso gli aneddoti, tramandati di generazione in generazione, mai scritti eppure così importanti per conoscere le radici di una comunità. Ogni paesino delle Marche (ma, credo, d’Italia) ha le sue leggende e non fa eccezione Montegranaro. Oggi, nel giorno in cui abbiamo portato il Crocifisso di Santa Maria in Montaspice in un’altra chiesa dopo circa 400 anni nei quali ha sempre dimorato nell’antica chiesina conosciuta anche, appunto, come il Santuario del Crocifisso, per metterlo in salvo dal degrado a cui purtroppo sembra condannato il tempietto, vorrei raccontare, o tentare di ricostruire, la leggenda legata a questa bellissima opera d’arte.

Siamo nel XVII secolo, presumibilmente nel periodo che va dal 1629 al 1633, quando l’Italia fu afflitta da una tremenda epidemia di peste bubbonica che ne decimò la popolazione, esattamente la peste che ci racconta il Manzoni ne I Promessi Sposi. A Montegranaro, paese posto sulla Via Lauretana, passa un gruppo di pellegrini diretti a Loreto. I pellegrini hanno con loro un bellissimo crocifisso da portare a Loreto come ex voto. Il gruppo si ferma per riposarsi, non sapendo che in paese è scoppiato un focolaio della terribile malattia. Ma il giorno stesso in cui questi pellegrini e il loro crocifisso arrivano a Montegranaro, miracolosamente la peste scompare.

Quando, dopo pochi giorni, il gruppo fa per ripartire, i Montegranaresi pretendono che il Crocifisso venga lasciato sul suolo del loro paese, interpretando l’improvvisa scomparsa del morbo come un miracolo legato alla presenza della statua. Così i pellegrini ripartono per Loreto senza il Crocifisso ma, una volta compiuto il pellegrinaggio, sulla via del ritorno, ripassano per Montegranaro per riprendersi il loro ex voto. Nottetempo entrano nella chiesetta di Santa Maria in Montaspice e trafugano quello che in realtà è una loro proprietà, portandosela sulla via per la loro città.

Ma, una volta usciti dai confini di Montegranaro, i pellegrini cominciano ad ammalarsi. Interpretando questa malattia come un segno divino, capiscono che il Crocifisso debba restare a Montegranaro e lo riportano indietro. Una volta ripostolo nel santuario di Santa Maria, i pellegrini guariscono e se ne vanno, lasciandolo definitivamente nella proprietà della comunità montegranarese.

Ovviamente si tratta di leggenda, una leggenda però avvalorata da secoli di devozione da parte della popolazione montegranarese nei confronti della piccola chiesa e del suo Crocifisso. Un Crocifisso comunque veramente bellissimo, scolpito deliziosamente in legno e tutt’oggi in ottimo stato di conservazione. Lo si potrà ammirare a breve nel museo parrocchiale di SS.Filippo e Giacomo.

 

Luca Craia


 

Messo in salvo il Crocifisso di Santa Maria in Montaspice. Ora il museo parrocchiale è completo.


Questa mattina, insieme a un gruppo di volontari di Arkeo e con la collaborazione dell'amico Walter Contenti, il  Crocifisso di Santa Maria in Montaspice è stato traslato nel complesso di SS.Filippo e Giacomo. Don Andrea Bezzini ci ha chiesto di smontare e portare anche il Tabernacolo, il tutto nell'ottica di mettere questi beni preziosissimi al sicuro, visto lo stato di profondo degrado in cui versa l'antica chiesa di Santa Maria, e di farlo rendendoli fruibili nel museo parrocchiale in via di ultimazione. 



Da un primo esame la scultura lignea, risalente al XVII secolo, si presenta in ottime condizioni di conservazione e non dovrebbe necessitare di restauri. Sarà accuratamente ripulita e posizionata sul muro del piccolo museo. Il Tabernacolo, preziosa opera settecentesca coeva alla Croce del Crocifisso (che non è quella originale, probabilmente una Croce processionale andata perduta), è anch'esso in buono stato ed è stato collocato un una teca.

Con questi due splendidi pezzi, il museo parrocchiale è pressoché completo. Ora c'è da organizzare bene il materiale e illuminarlo adeguatamente. Si può stimare un'apertura ufficiale entro il prossimo autunno.


Luca Craia