La storia di un paese si fa anche
attraverso gli aneddoti, tramandati di generazione in generazione, mai scritti
eppure così importanti per conoscere le radici di una comunità. Ogni paesino
delle Marche (ma, credo, d’Italia) ha le sue leggende e non fa eccezione
Montegranaro. Oggi, nel giorno in cui abbiamo portato il Crocifisso di Santa
Maria in Montaspice in un’altra chiesa dopo circa 400 anni nei quali ha sempre
dimorato nell’antica chiesina conosciuta anche, appunto, come il Santuario del
Crocifisso, per metterlo in salvo dal degrado a cui purtroppo sembra condannato
il tempietto, vorrei raccontare, o tentare di ricostruire, la leggenda legata a
questa bellissima opera d’arte.
Siamo nel XVII secolo,
presumibilmente nel periodo che va dal 1629 al 1633, quando l’Italia fu
afflitta da una tremenda epidemia di peste bubbonica che ne decimò la
popolazione, esattamente la peste che ci racconta il Manzoni ne I Promessi
Sposi. A Montegranaro, paese posto sulla Via Lauretana, passa un gruppo di
pellegrini diretti a Loreto. I pellegrini hanno con loro un bellissimo crocifisso
da portare a Loreto come ex voto. Il gruppo si ferma per riposarsi, non sapendo
che in paese è scoppiato un focolaio della terribile malattia. Ma il giorno
stesso in cui questi pellegrini e il loro crocifisso arrivano a Montegranaro, miracolosamente
la peste scompare.
Quando, dopo pochi giorni, il gruppo
fa per ripartire, i Montegranaresi pretendono che il Crocifisso venga lasciato
sul suolo del loro paese, interpretando l’improvvisa scomparsa del morbo come
un miracolo legato alla presenza della statua. Così i pellegrini ripartono per Loreto
senza il Crocifisso ma, una volta compiuto il pellegrinaggio, sulla via del
ritorno, ripassano per Montegranaro per riprendersi il loro ex voto. Nottetempo
entrano nella chiesetta di Santa Maria in Montaspice e trafugano quello che in
realtà è una loro proprietà, portandosela sulla via per la loro città.
Ma, una volta usciti dai confini di
Montegranaro, i pellegrini cominciano ad ammalarsi. Interpretando questa
malattia come un segno divino, capiscono che il Crocifisso debba restare a
Montegranaro e lo riportano indietro. Una volta ripostolo nel santuario di
Santa Maria, i pellegrini guariscono e se ne vanno, lasciandolo definitivamente
nella proprietà della comunità montegranarese.
Ovviamente si tratta di leggenda, una
leggenda però avvalorata da secoli di devozione da parte della popolazione
montegranarese nei confronti della piccola chiesa e del suo Crocifisso. Un Crocifisso
comunque veramente bellissimo, scolpito deliziosamente in legno e tutt’oggi in
ottimo stato di conservazione. Lo si potrà ammirare a breve nel museo
parrocchiale di SS.Filippo e Giacomo.
Luca Craia