venerdì 22 novembre 2019

Di Maio: correremo da soli. Ennesima batosta per un leader che non è leader di niente.


Non gliene passa una, al povero Gigetto Di Maio. Ogni volta che fa una proposta ai suoi, arriva quel cavolo di Rousseau e gliela smonta. Stavolta Gigetto aveva pensato bene di evitarsi l’ennesima figura barbina elettorale non partecipando alle prossime due tornate amministrative. Non era un’idea stupida, era solo un po’ infantile, ma poteva funzionare. In sostanza Gigetto, con la scusa di preparare gli “stati generali”, concetto che richiama situazioni antiche che hanno portato al distacco di molte teste dai rispettivi corpi, svicolava dalla prossima inevitabile disfatta e manteneva in qualche modo il suo peso politico nei confronti di uno straripante PD che, dimentico di aver negato la valenza delle elezioni intermedie a livello politico e di aver sempre dichiarato che contano solo i numeri in Parlamento, comincia a fare la voce grossa a seguito del vantaggio elettorale guadagnato sull’alleato grillino in Umbria. Ma gli ha detto male anche stavolta, a Gigetto, e deve di nuovo sottostare alla volontà politica di quattro scalmanati che hanno votato sulla piattaforma privata di Casaleggio e annunciare urbi et orbi che il Movimento parteciperà alle prossime elezioni e correrà da solo. A parte il suicidio politico a cui il M5S va incontro, da tutta questa grottesca vicenda si evince (ma non ce n’era bisogno) che Di Maio è il leader di niente. Fa un po’ tristezza…

Luca Craia

giovedì 21 novembre 2019

Nasce il Coordinamento Provinciale della Lega Giovani di Fermo e arriva il Segretario Federale On. Luca Toccalini per una partenza coi fiocchi. 

Comunicato integrale 

Anche in provincia di Fermo nasce il Coordinamento della Lega Giovani ed accadrà Domenica 24 Novembre alle ore 18.00 ad Altidona presso la sala “Joyce Lussu, via Da Vinci 37, fraz. Marina, dove poi seguirà un apericena. A tenere a battesimo il nuovo gruppo provinciale dei giovani della Lega sarà l’On. Luca Toccalini, il nuovo Segretario Federale, succeduto da pochi mesi, in occasione dell’ultima Pontida, all’on. Andrea Crippa. La persona scelta dal coordinatore regionale Samuele Sanchioni per guidare la Lega Giovani di Fermo è Roberta Ferretti, studentessa universitaria in medicina residente nel Comune di Altidona. I comuni della Valdaso, che hanno come referente Stefania Mattetti vice sindaco di Lapedona, negli ultimi anni stanno mostrando un buon fermento in quanto a partecipazione e tesseramento. Si dicono soddisfatti il Sen. Paolo Arrigoni e Mauro Lucentini, rispettivamente Commissario regionale Lega Marche e Commissario provinciale della Lega Fermo, per i tanti gruppi che si stanno radicando su un territorio fermano e la nascita del movimento giovanile è la dimostrazione che se si semina bene i risultati arrivano. Lucentini: “oramai la Lega non conosce confini e dalla zone montane di Montefortino e Amandola fino ad arrivare alle marinerie fermane abbiamo punti di riferimento seri ed impegnati sia nei consigli comunali che nella società civile. La sfida futura sarà andare in mezzo alla gente e parlare di soluzioni che diano risposte concrete alle varie problematiche che attanagliano le famiglie, in primis la mancanza di lavoro e l’enorme tassazione che sta uccidendo ogni tipo di attività. La crisi non la troviamo solo nelle fabbriche di scarpe ma in ogni angolo, la Lega può e deve dare risposte.” Arrigoni: “un grande in bocca al lupo a Roberta per la nuova sfida che si accinge ad affrontare; ho avuto modo di conoscerla nell’ultima riunione di coordinamento provinciale a Fermo e sono convinto che farà bene. Il coordinamento di Fermo come quelli di tutte altre province si stanno preparando alla sfida regionale del 2020 nel migliore dei modi, attraverso il lavoro concreto e certosino delle commissioni tematiche che nei prossimi giorni inizieranno a lavorare sul programma. Da lì usciranno le linee guida che, a primavera prossima, saranno vincenti e fondamentali per spazzare via il malgoverno del centrosinistra di Ceriscioli, che da troppo tempo ha relegato le Marche nelle ultime posizioni nazionali in tema di qualità della vita.”

Il manifesto delle “sardine”: toni minacciosi e nessuna proposta.


Cosa sono le sardine? A parte i pesci, che vivono in branco e si comportano come una sorta di pecore marine, ce lo siamo chiesti un po’ tutti. Sì, abbiamo visto le foto delle piazze stipate di gente, ma non abbiamo capito cosa vogliono, che si propongono di fare. Ebbene, oggi è uscito il “Manifesto delle Sardine” che, finalmente, ci spiega cosa hanno in mente le persone che hanno riempito piazza Maggiore a Bologna e altri slarghi in giro per l’Italia. Ve lo pubblico integralmente qui sotto ma, prima, faccio due considerazioni contate: non c’è una proposta, in questo testo, non c’è un’idea di come affrontare il presente e il futuro. C’è solo tanto odio contro coloro che non la pensano nella loro stessa maniera, contro la gente definita genericamente “populista”. Ci sono toni minacciosi. “Siete gli unici a dover avere paura” recita il documento. Paura di cosa? Violenza? Perché le persone intelligenti non hanno paura di confrontarsi con chi la pensa diversamente, quindi perché i cosiddetti populisti dovrebbero aver paura, e di cosa? Il manifesto delle sardine dimostra in maniera lampante il vuoto pneumatico nelle idee di chi si autodefinisce progressista, ma non propone alcun progresso, per il semplice fatto che non propone nulla. Eccovi il testo. Buona lettura.


Luca Craia

«Benvenuti in mare aperto.
Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita.
Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare.
Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara.
Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare.
Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. È stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi.
Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto.
Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie.
Non c’è niente da cui ci dovete liberare, siamo noi che dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza opprimente, a partire dalla rete. E lo stiamo già facendo. Perché grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare.
Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta. Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network. Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare. Perché siamo le persone che si sacrificheranno per convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo tempo gli avete mentito. E state certi che li convinceremo.
Vi siete spinti troppo lontani dalle vostre acque torbide e dal vostro porto sicuro. Noi siamo sardine libere, e adesso ci troverete ovunque. Benvenuti in mare aperto.
È chiaro che il pensiero dà fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare. Com’è profondo il mare.
Firmato: 6000 sardine»

Amministratori Lega delle Marche in Europa nel nome di Pamela


Comunicato integrale

“L’Europa che vogliamo è quella degli amministratori vicini alla gente e non dei burocrati e delle banche, quella dove le battaglie di civiltà sono quelle per cui la tutela dei cittadini che passa attraverso l’applicazione di leggi giuste e realmente efficaci” .
È questo il messaggio lanciato da un gruppo di amministratori della Lega delle Marche in visita istituzionale al Parlamento Europeo su invito dell'onorevole Cinzia Bonfrisco in occasione dell’iniziativa sul femminicidio “Il muro delle bambole”, organizzata nel nome di Pamela Mastropietro dall’onorevole Reggimenti in collaborazione con la famiglia della sfortunata ragazza trucidata proprio nelle Marche.
Ospiti dell’onorevole leghista Cinzia Bonfrisco c’erano i sindaci Enrico Rossi (Cartoceto), Luca Piergentili (Sarnano) e Daniel Matricardi (Montalto), i consiglieri provinciali Giovanna Angelici (Ascoli Piceno), Rossalla Ruani (Macerata), Gastone Gismondi (Fermo) e Giovanni Dallasta (Pesaro dove è anche consigliere comunale). Ad accompagnarli il responsabile organizzativo della Lega Marche Luca Sabbioni e il responsabile della delegazione Massimo Cesca.
“Vedere da vicino una realtà complessa come quella del Parlamento Europeo è un’opportunità per noi amministratori e ringraziamo per questo la Lega Marche e l’onorevole Bonfrisco la cui azione nei confronti della crescita del territorio è costante – hanno dichiarato al termine dell’incontro gli amministratori leghisti marchigiani – Aver legato la nostra presenza all’evento intitolato alla povera Pamela oltre che permetterci di riaffermare la vicinanza delle Marche alla famiglia e, attraverso Pamela, a tutte le donne vittime di violenza, ha reso ancora più simbolica la nostra presenza di leghisti impegnati sul territorio perché il territorio esca dalla progressiva spirale di degrado sociale sempre più diffuso che rischia di ridimensionare il ruolo di isola felice tradizionalmente appannaggio della regione”