lunedì 7 ottobre 2019

RIFIUTI DA ROMA. “UNA DEVASTAZIONE PER LE MARCHE”


A dirlo il capogruppo della Lega, Sandro Zaffiri, alla luce dei numeri dell’operazione che avrebbero un impatto enorme su un territorio già duramente messo alla prova.

Comunicato integrale

“Siamo pronti ad alzare le barricate nei confronti di un’operazione che rischia di avere un impatto devastante su un territorio già in difficoltà per un impianto vecchio e ai limiti delle sue reali possibilità e su un sistema viario che sarà incapace di sostenere gli aumentati volumi di traffico”.
A tirare le conclusioni sull’avvio dell’operazione rifiuti, sulla direttrice Lazio-Marche-Lazio, il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Sandro Zaffri.
“Una scelta che è stata battezzata in più modi – rileva Zaffiri – da assistenza reciproca a mutuo soccorso, ma che nasconde il solito soccorso rosso, tra Regioni dello stesso colore politico. Una scelta che ancora una volta passa sopra le teste dei cittadini, che non sono stati consultati, e va evidentemente a loro discapito in termini di qualità della vita”.
“Non c’è che dire – conclude l’esponente del Carroccio – è l’ennesima riprova dell’ipocrisia di una Giunta regionale che appena può si fa bella con il paesaggio e con gli scenari che le Marche naturalmente offrono, ma poi, senza tentennamenti, li tramutano in una discarica a cielo aperto per ragioni di convenienza e affinità politica”.



Sandro Zaffiri
Capogruppo Lega Nord Consiglio Regionale delle Marche

Il tempo di un tempo e la puntualità del tempo approssimato


La mattina, in macchina da soli, si guarda la strada, si evita di farsi venire addosso dalle persone che ancora credono di stare nel proprio letto e non hanno realizzato di essere già sulla strada del lavoro, si ascolta musica, magari si raglia cercando di cantare a nostra volta, si guarda il panorama, le luci, i colori del nuovo giorno e ci si immagina un po’ come sarà. E poi si parla con se stessi e si pensa.
Qualche mattina fa pensavo a mia figlia che, una mattina, prima di salutarmi per prendere la corriera che l’avrebbe portata a scuola, mi ha chiesto che ora fosse. E io le ho risposto: le 6 e 52. E lei ha capito che era in perfetto orario. Da lì mi è venuto netto e nitido il ricordo di mia nonna, che alla richiesta dell’ora, rispondeva “le sei e tre quarti”. E lo rispondeva sia che fossero le 6 e 45, che fossero le 6 e 42 o che fossero le 6 e 47. Erano comunque le sei e tre quarti perché, un tempo, e poco tempo fa, non contavamo i minuti, contavamo i quarti d’ora.
Non eravamo, almeno noi di provincia, pressati dal tempo. Non perché non ci fossero orari da rispettare, ma perché avevamo tempo e lo usavamo con sapienza. Se avevi un appuntamento partivi per tempo, e non dovevi contare i minuti per vedere se arrivavi in anticipo o in ritardo: arrivavi in anticipo. Punto. E i ritardatari arrivavano in ritardo. Punto. Se la corriera per andare a scuola partiva alle 7, uscivi di casa non alle 6 e 55 ma per tempo, semplicemente per tempo. Erano le sei e tre quarti ed era ora di uscire di casa e andare a prendere la corriera. E se, di queste sei e tre quarti, eri nella parte precedente, in quei cinque minuti che anticipano la linea tra il prima e il dopo, saresti arrivato in anticipo. Se eri in quelli successivi, arrivavi appena in tempo, Ma arrivavi, per tempo e senza angosce.

Luca Craia

domenica 6 ottobre 2019

Raccolta firme per sottoscrivere la verità. (L’impianto fotovoltaico si poteva realizzare)


Comunicato integrale 

La U.DI.CON Regionale Marche nella persona del suo Presidente Giovanni Battista Mariani, sin da subito ha voluto supportare la battaglia legale per affermare la verità e la legalità, in quanto oramai indiscutibile ed oggettiva, sulla vicenda della negazione della realizzazione di parte di un impianto fotovoltaico ad opera del Comune di Montegranaro del cittadino Milko Vitali. Una azione importante dal punto di vista civico sarà messa in campo. Infatti come da statuto del Comune di Montegranaro (Art. 35 – Proposte -), dispone che, ogni cittadino può, previo raccolta minima di 200 firme, fare una proposta al Sindaco del Comune di Montegranaro, il quale lo invia al Responsabile del settore di competenza ed al Segretario Generale ed ottenuto il parere, trasmette gli atti all’Organo competente, ed ai gruppi presenti in Consiglio Comunale entro 15 giorni, l’esito dell’adozione dei provvedimenti richiesti debbono essere adottati in via formale entro 30 giorni. Uno strumento importante per dare la possibilità ai consiglieri di maggioranza e di opposizione la libertà di votare un provvedimento chiaro e legale. Crediamo – Giovanni Battista Mariani – che soprattutto i consiglieri di opposizione saranno determinanti per mettere la parola fine, controllando gli atti che depositeremo e fare da sentinelle all’esito finale. Infatti, una votazione contraria al provvedimento da adottare, ed una probabile condanna di risarcimento del danno da parte di Comune di Montegranaro a Milko Vitali, porterà ad un inevitabile coinvolgimento nella responsabilità civile in solido dei consiglieri che hanno votato contro, difronte una richiesta oggettiva. Incredibile come il Comune di Montegranaro attraverso i suoi Amministratori e i Responsabili dell’Ufficio Urbanistica che si sono succeduti, abbiano potuto serenamente senza che nessuno si opponesse e facesse rispettare la legalità, fermare le azioni irresponsabili di funzionari infedeli. La vicenda oramai ha preso un binario completamente favorevole a Milko Vitali che, in più sedi, ha potuto riscontrare che il Responsabile Ufficio Urbanistica firmatario del Permesso di Costruire dell’epoca ha emesso una prescrizione, inventata, falsa, illegittima e non dovuta ma, solo grazie alla sua astuzia è riuscito a ingannare attraverso depistaggi e la produzione di documenti falsi ed artefatti, il Presidente della Repubblica, il Consiglio di Stato ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si pensi solo che, il Responsabile Ufficio Urbanistica firmatario del Permesso di Costruire dell’epoca non è mai stato autorizzato da nessun Organo del Comune di Montegranaro per redigere controdeduzioni da inviare al Consiglio di Stato ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e senza che i Responsabili degli Uffici Urbanistica che si sono succeduti e i Segretari Generali che si sono succeduti del Comune di Montegranaro, controllassero se quello scritto indebitamente dal Responsabile Ufficio Urbanistica firmatario del Permesso di Costruire dell’epoca, fosse vero o meno. Ad oggi – Milko Vitali - siamo in attesa di conoscere l’attività ispettiva del Comune di Montegranaro nei confronti dell’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica, dopo che è stato depositato una richiesta di provvedimenti disciplinari in merito al mancato controllo sull’operato del funzionario firmatario del Permesso di Costruire che, non essendo stato autorizzato dal proprio Dirigente Responsabile Ufficio Urbanistica, non poteva redigere controdeduzioni. A supporto di tale tesi, basti pensare che solo dieci mesi dopo, l’invio delle controdeduzioni non controllate dal Responsabile Ufficio Urbanistica, lo stesso presso la Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Fermo, riferiva l’esatto opposto che il funzionario infedele aveva scritto ma che aveva inviato l’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica. Se l’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica, avesse redatto lui o avesse controllato le controdeduzioni scritte dal funzionario infedele, gli esiti della vicenda in sede di ricorso straordinario avrebbe avuto un esito diametralmente opposto. Si consideri che alle richieste rivolte da Milko Vitali di annullamento in autotutela inviate al Sindaco Comune di Montegranaro, al Segretario Generale ed all’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica, gli stessi hanno optato per la richiesta di un parere legale all’Avv. Claudio Brignocchi. Parere legale che ovviamente di parte, ha ritenuto che non vi fossero i presupposti per la richiesta dell’annullamento in autotutela, dove come punto di forza riferisce che “ Infine, va anche detto che sia al momento della presentazione della istanza del vitali per il rilascio del permesso di costruire che in quello del suo rilascio, era già in vigore la normativa di cui alla L.R. n. 13 del 1990 che, richiamata nel PRG all’epoca vigente, prescriveva anche l’obbligo, per le nuove costruzioni in Zona E, del rispetto della distanza di 20,00 ml dal confine di proprietà”. Tale posizione è stata seccamente smentita dall’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica che, nell’incontro presso la Prefettura di Fermo, ha sconfessato il parere dell’Avv. Claudio Brignocchi, in quanto già nelle testimonianze rese presso la Procura della Repubblica, aveva ribadito che Milko Vitali poteva realizzare l’impianto fotovoltaico a 5 mt dal confine di proprietà e che la prescrizione inserita dal Responsabile Ufficio Urbanistica dell’epoca firmatario del Permesso di Costruire è stato un errore. Si fa presente che l’Avv. Claudio Brignocchi ad oggi è costato ai cittadini di Montegranaro circa € 7.000,00!!! Si consideri che il Comune di Montegranaro poteva tranquillamente chiedere un parare, vincolante per i fini, che alla collettività non sarebbe costato nulla, alla Regione Marche!! La Regione Marche con parere n. 142/2010 mise disposizione delle Amministrazioni locali una serie di chiarimenti per poter più velocemente evadere le pratiche per la realizzazione degli impianti fotovoltaici ma, il parere è stato sempre disatteso dal Comune di Montegranaro. Sulla base di queste posizioni, la presentazione di un esposto alla Regione Marche ed alla Provincia di Fermo, organi deputati al controllo sulla corretta e trasparente emissione di permessi per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili, ed al GSE (Gestore Servizi Elettrici che erogano i contributi economici alla produzione di energia elettrica) per la richiesta di annullamento di tutti gli impianti fotovoltaici a terra nel Comune di Montegranaro, perché, se vale il parere dell’Avv. Claudio Brignocchi il quale scrive che, prima del febbraio 2010 data di richiesta del permesso di costruire e novembre 2010, data di consegna del permesso di costruire, gli impianti fotovoltaici dovevano essere costruiti a 20 mt. di distanza dai confini di proprietà, oggi, nel Comune di Montegranaro non vi è un impianto in regola. Si consideri anche che, alcuni impianti fotovoltaici sono stati autorizzati dal Comune di Montegranaro, a costruire a mt. 5 di distanza dal confine di proprietà anche dopo la data del 30.09.2010, data in cui con D.A.C.R. n. 13, pubblicato sul BUR n. 90 della Regione Marche, ha obbligato la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra a mt. 20 di distanza dal confine di proprietà a differenza degli impianti da realizzare e con richieste di permesso di costruire, depositate prima del 30.09.2010, i quali potevano essere realizzati a mt. 5 dal confine di proprietà, tesi ampiamente confermata dall’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica, presso la Procura della Repubblica e presso la Prefettura di Fermo. Non da meno importante il fatto che, alcuni impianti autorizzati hanno utilizzato maldestramente una irregolare procedura ma, autorizzata dal Comune di Montegranaro, e ciò trattasi di artato frazionamento. L’artato frazionamento è una pratica che il GSE e le Autorità Giudiziarie stanno scovando e scoprendo in tutta Italia attraverso verifiche mirate, le quali fanno emergere che, i titolari dei Permessi di Costruire attraverso i loro tecnici, affinché potessero ottenere maggiori incentivi attraverso i contributi pubblici, hanno frazionato i terreni ma di fatto l’impianto era sempre lo stesso, questa pratica impropriamente adoperata permetterebbe indebitamente di percepire contributi maggiorati ma non dovuti. L’eventuale annullamento dei permessi per tutti gli altri impianti, produrrebbe un danno economico a chi li ha costruiti, di decine di milioni di euro, senza calcolare i provvedimenti del GSE nel rilevare che per anni ha pagato contributi pubblici per impianti non in regola, ovviamente sarà successivamente eventualmente indicato il Comune di Montegranaro a rispondere in solido per i permessi illegittimi emessi nei confronti dei titolari degli stessi permessi che hanno realizzato gli impianti. 

sabato 5 ottobre 2019

Lucentini su Invitalia: ottimo primo risultato, ora non deludiamo gli imprenditori.


Esprime soddisfazione, Mauro Lucentini, commissario della Lega per la Provincia di Fermo,  per le circa 250 domande raccolte da Invitalia per l’area di crisi fermano-macerataese. “È una bella soddisfazione vedere che sono così tante le aziende che vogliono investire nel territorio” dice Lucentini, ricordando che “abbiamo lavorato velocemente, tra i primi di novembre e metà dicembre, per giungere alla svolta finale del MISE, con un incontro organizzato da me personalmente con invitati i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e Lega, il Presidente della Provincia di Fermo, quello della Camera di Commercio e tutti i rappresentanti di Confindustria e delle associazioni di categoria. Dopo un mese avemmo la firma per l’istituzione dell’Area di Crisi”.
La ritiene, quindi, una soddisfazione personale “multipla perché, oltre ad aver ottenuto l’area di crisi, abbiamo anche ottenuto che gli imprenditori ci hanno creduto”. Ora è il momento che le istituzioni facciano la loro parte e non deludano le aspettative. Ed è questo che preoccupa il commissario leghista. “Vedo già qualcuno che dice che sono le call, sono solo manifestazioni di interesse. Bene, è questa la fase delle call, per pesare l’intenzione dei privati, quanti progetti ci fossero e, su questa base, poi andare a parametrare quanta moneta il Ministero e la Regione dovranno mettere su questa area di crisi”.
Invita a non mettere le mani avanti, ritenendo “normale che  ci saranno alcuni progetti che si sfileranno, come è normale che ci saranno progetti nuovi, perché questa richiesta oggi non è vincolante. Chi volesse partecipare in fase di progetto, anche se non ha presentato la call, lo può fare tranquillamente in seguito”.  Quindi Lucentini invita gli organi politici ad avere “orecchie dritte e occhi aperti, perché non vorrei che succedesse come è successo fino a oggi con l’ospedale di Fermo, che doveva essere inaugurato ad ottobre 2018, siamo a ottobre 2019 e l’ospedale non è neanche partito. Le promesse da campagna elettorale non ci servono, e quando dico non ci servono parlo da persona che sta in mezzo agli imprenditori”.
Lucentini poi fa una proposta chiara: “servono soldi ma serve che venga abbassata la soglia per la presentazione di progetti, che non può essere un milione e mezzo come è ora e nemmeno un milione, perché noi viviamo di piccole e medie imprese che non presenteranno mai progetti milionari. È vero che per i progetti più piccoli dovrebbe intervenire la Regione, però partiamo già con un Ministero che abbassa la soglia, perché così daremo molto più spazio alle imprese per intervenire”.
Si rivolge ancora alle Istituzioni e agli organi politici quando dice “cogliamo la volontà e la fiducia che ancora una volta gli imprenditori hanno dimostrato di voler dare alle istituzioni. Oggi gli imprenditori hanno detto «noi ci siamo, noi investiamo, ora fateci vedere che quest’area di crisi non è una bufala». Guai a deludere gli imprenditori e la popolazione fermano-maceratese che, con questo, potrebbe risollevare le proprie sorti a livello lavorativo ed economico”.
Lucentini conclude ringraziando per l’impegno profuso per il raggiungimento di questo primo risultato il senatore Paolo Arrigoni, l’onorevole Giorgia Latini, l’onorevole Tullio Patassini. “Oggi, se i risultati arrivano, è anche e soprattutto merito loro”.

Luca Craia