domenica 6 ottobre 2019

Raccolta firme per sottoscrivere la verità. (L’impianto fotovoltaico si poteva realizzare)


Comunicato integrale 

La U.DI.CON Regionale Marche nella persona del suo Presidente Giovanni Battista Mariani, sin da subito ha voluto supportare la battaglia legale per affermare la verità e la legalità, in quanto oramai indiscutibile ed oggettiva, sulla vicenda della negazione della realizzazione di parte di un impianto fotovoltaico ad opera del Comune di Montegranaro del cittadino Milko Vitali. Una azione importante dal punto di vista civico sarà messa in campo. Infatti come da statuto del Comune di Montegranaro (Art. 35 – Proposte -), dispone che, ogni cittadino può, previo raccolta minima di 200 firme, fare una proposta al Sindaco del Comune di Montegranaro, il quale lo invia al Responsabile del settore di competenza ed al Segretario Generale ed ottenuto il parere, trasmette gli atti all’Organo competente, ed ai gruppi presenti in Consiglio Comunale entro 15 giorni, l’esito dell’adozione dei provvedimenti richiesti debbono essere adottati in via formale entro 30 giorni. Uno strumento importante per dare la possibilità ai consiglieri di maggioranza e di opposizione la libertà di votare un provvedimento chiaro e legale. Crediamo – Giovanni Battista Mariani – che soprattutto i consiglieri di opposizione saranno determinanti per mettere la parola fine, controllando gli atti che depositeremo e fare da sentinelle all’esito finale. Infatti, una votazione contraria al provvedimento da adottare, ed una probabile condanna di risarcimento del danno da parte di Comune di Montegranaro a Milko Vitali, porterà ad un inevitabile coinvolgimento nella responsabilità civile in solido dei consiglieri che hanno votato contro, difronte una richiesta oggettiva. Incredibile come il Comune di Montegranaro attraverso i suoi Amministratori e i Responsabili dell’Ufficio Urbanistica che si sono succeduti, abbiano potuto serenamente senza che nessuno si opponesse e facesse rispettare la legalità, fermare le azioni irresponsabili di funzionari infedeli. La vicenda oramai ha preso un binario completamente favorevole a Milko Vitali che, in più sedi, ha potuto riscontrare che il Responsabile Ufficio Urbanistica firmatario del Permesso di Costruire dell’epoca ha emesso una prescrizione, inventata, falsa, illegittima e non dovuta ma, solo grazie alla sua astuzia è riuscito a ingannare attraverso depistaggi e la produzione di documenti falsi ed artefatti, il Presidente della Repubblica, il Consiglio di Stato ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si pensi solo che, il Responsabile Ufficio Urbanistica firmatario del Permesso di Costruire dell’epoca non è mai stato autorizzato da nessun Organo del Comune di Montegranaro per redigere controdeduzioni da inviare al Consiglio di Stato ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e senza che i Responsabili degli Uffici Urbanistica che si sono succeduti e i Segretari Generali che si sono succeduti del Comune di Montegranaro, controllassero se quello scritto indebitamente dal Responsabile Ufficio Urbanistica firmatario del Permesso di Costruire dell’epoca, fosse vero o meno. Ad oggi – Milko Vitali - siamo in attesa di conoscere l’attività ispettiva del Comune di Montegranaro nei confronti dell’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica, dopo che è stato depositato una richiesta di provvedimenti disciplinari in merito al mancato controllo sull’operato del funzionario firmatario del Permesso di Costruire che, non essendo stato autorizzato dal proprio Dirigente Responsabile Ufficio Urbanistica, non poteva redigere controdeduzioni. A supporto di tale tesi, basti pensare che solo dieci mesi dopo, l’invio delle controdeduzioni non controllate dal Responsabile Ufficio Urbanistica, lo stesso presso la Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Fermo, riferiva l’esatto opposto che il funzionario infedele aveva scritto ma che aveva inviato l’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica. Se l’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica, avesse redatto lui o avesse controllato le controdeduzioni scritte dal funzionario infedele, gli esiti della vicenda in sede di ricorso straordinario avrebbe avuto un esito diametralmente opposto. Si consideri che alle richieste rivolte da Milko Vitali di annullamento in autotutela inviate al Sindaco Comune di Montegranaro, al Segretario Generale ed all’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica, gli stessi hanno optato per la richiesta di un parere legale all’Avv. Claudio Brignocchi. Parere legale che ovviamente di parte, ha ritenuto che non vi fossero i presupposti per la richiesta dell’annullamento in autotutela, dove come punto di forza riferisce che “ Infine, va anche detto che sia al momento della presentazione della istanza del vitali per il rilascio del permesso di costruire che in quello del suo rilascio, era già in vigore la normativa di cui alla L.R. n. 13 del 1990 che, richiamata nel PRG all’epoca vigente, prescriveva anche l’obbligo, per le nuove costruzioni in Zona E, del rispetto della distanza di 20,00 ml dal confine di proprietà”. Tale posizione è stata seccamente smentita dall’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica che, nell’incontro presso la Prefettura di Fermo, ha sconfessato il parere dell’Avv. Claudio Brignocchi, in quanto già nelle testimonianze rese presso la Procura della Repubblica, aveva ribadito che Milko Vitali poteva realizzare l’impianto fotovoltaico a 5 mt dal confine di proprietà e che la prescrizione inserita dal Responsabile Ufficio Urbanistica dell’epoca firmatario del Permesso di Costruire è stato un errore. Si fa presente che l’Avv. Claudio Brignocchi ad oggi è costato ai cittadini di Montegranaro circa € 7.000,00!!! Si consideri che il Comune di Montegranaro poteva tranquillamente chiedere un parare, vincolante per i fini, che alla collettività non sarebbe costato nulla, alla Regione Marche!! La Regione Marche con parere n. 142/2010 mise disposizione delle Amministrazioni locali una serie di chiarimenti per poter più velocemente evadere le pratiche per la realizzazione degli impianti fotovoltaici ma, il parere è stato sempre disatteso dal Comune di Montegranaro. Sulla base di queste posizioni, la presentazione di un esposto alla Regione Marche ed alla Provincia di Fermo, organi deputati al controllo sulla corretta e trasparente emissione di permessi per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili, ed al GSE (Gestore Servizi Elettrici che erogano i contributi economici alla produzione di energia elettrica) per la richiesta di annullamento di tutti gli impianti fotovoltaici a terra nel Comune di Montegranaro, perché, se vale il parere dell’Avv. Claudio Brignocchi il quale scrive che, prima del febbraio 2010 data di richiesta del permesso di costruire e novembre 2010, data di consegna del permesso di costruire, gli impianti fotovoltaici dovevano essere costruiti a 20 mt. di distanza dai confini di proprietà, oggi, nel Comune di Montegranaro non vi è un impianto in regola. Si consideri anche che, alcuni impianti fotovoltaici sono stati autorizzati dal Comune di Montegranaro, a costruire a mt. 5 di distanza dal confine di proprietà anche dopo la data del 30.09.2010, data in cui con D.A.C.R. n. 13, pubblicato sul BUR n. 90 della Regione Marche, ha obbligato la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra a mt. 20 di distanza dal confine di proprietà a differenza degli impianti da realizzare e con richieste di permesso di costruire, depositate prima del 30.09.2010, i quali potevano essere realizzati a mt. 5 dal confine di proprietà, tesi ampiamente confermata dall’attuale Responsabile Ufficio Urbanistica, presso la Procura della Repubblica e presso la Prefettura di Fermo. Non da meno importante il fatto che, alcuni impianti autorizzati hanno utilizzato maldestramente una irregolare procedura ma, autorizzata dal Comune di Montegranaro, e ciò trattasi di artato frazionamento. L’artato frazionamento è una pratica che il GSE e le Autorità Giudiziarie stanno scovando e scoprendo in tutta Italia attraverso verifiche mirate, le quali fanno emergere che, i titolari dei Permessi di Costruire attraverso i loro tecnici, affinché potessero ottenere maggiori incentivi attraverso i contributi pubblici, hanno frazionato i terreni ma di fatto l’impianto era sempre lo stesso, questa pratica impropriamente adoperata permetterebbe indebitamente di percepire contributi maggiorati ma non dovuti. L’eventuale annullamento dei permessi per tutti gli altri impianti, produrrebbe un danno economico a chi li ha costruiti, di decine di milioni di euro, senza calcolare i provvedimenti del GSE nel rilevare che per anni ha pagato contributi pubblici per impianti non in regola, ovviamente sarà successivamente eventualmente indicato il Comune di Montegranaro a rispondere in solido per i permessi illegittimi emessi nei confronti dei titolari degli stessi permessi che hanno realizzato gli impianti.