lunedì 16 settembre 2019

Gli insulti a Lerner e la violenza di chi li ha scatenati. Una gara a chi è più irresponsabile.

Abusivismo edilizio: le Marche terzultime per abbattimenti. I Comuni restii a fornire i dati.

C’è sempre qualche idiota che eccede, che non sa quello che dice. C’è sempre qualche individuo dotato di cattiveria certificata. Lo sappiamo tutti, e lo sa anche Gad Lerner. Condanno con forza, e ci mancherebbe altro, l’uso di epiteti razzisti nei confronti di chiunque, e non mi songo nemmeno di giustificarli in alcun modo. Ma credo che chi è dotato di maggior intelligenza e lucidità dovrebbe utilizzarle e metterle in campo.
Stiamo vivendo un periodo di estrema conflittualità politica, una conflittualità che, a me, sembra davvero pericolosa. In questo periodo, credo, chi è meglio dotato intellettualmente e moralmente dovrebbe assumersi la responsabilità di evitare ulteriori provocazioni. Gad Lerner dovrebbe essere uno di questi.
Invece Lerner se ne va a Pontida. Che va a fare, Lerner, a Pontida? Va a stuzzicare quella parte di elettorato leghista che non ce la fa ad abbassare quei maledetti bracci tesi, che non ce la fa a smetterla con gli urli e la bava alla bocca, che non riesce ancora a collegare il cervello col resto del corpo. Lerner lo sa che ci sono, e sa perfettamente come reagiranno al solo vederlo. E tutto funziona, come da copione, con la stampa che si butta a corpo morto sulla vicenda gridando allo scandalo per l’attacco alla libertà dei giornalisti. Ecco, tutto questo non fa bene al Paese, non aiuta a distendere il clima, e non fa nient’altro che peggiorare una situazione già brutta di suo. Effetti postivi, invece, non ne vedo. Lerner, persona intelligente, ha fatto la sua scelta e, secondo me, non è meno violento di chi l’ha insultato.

Luca Craia

sabato 14 settembre 2019

Un visitatore dall’Italia del 2090


Oggi mi è venuto a trovare uno strano tipo, nel mio negozio. Doveva comprare, mi ha detto, delle pile alcaline per la sua macchina del tempo. L'ho preso per pazzo, lì per lì, e gli ho venduto le pile. Poi ci siamo messi a chiacchierare e, discorrendo, ho quasi cambiato idea venendo alla determinazione che forse pazzo non era.
Mi ha detto di provenire dall'Italia del 2090. Mi sono fatto raccontare: un'Italia poco diversa dall'attuale, governata dal PD, il Partito Demografico. Il capo del governo è Renzi XXXIV, che in realtà si chiama Gaetano Pizzacanturri ma da anni chi va al governo assume il nome del Duce Massimo, Renzi appunto.
Sono molte le cose che mi ha raccontato ma mi ha colpito una in particolare: non ci sono più fascisti e comunisti che litigano, sono tutti piddini. La gente gira con le magliette stile Che Guevara ma, anziché la faccia dell'uomo in motocicletta, c'è quella di Matteo Renzi. Sulla scrivania dei nostalgici c'è il busto di finto gesso non più di Mussolini ma di Renzi. Non si va più in pellegrinaggio a Predappio ma al cimitero di Firenze dove il Duce Massimo è sepolto in un grande mausoleo. Alla festa del Primo Maggio non si canta più Bella Ciao ma Gelato al Cioccolato.
Una bella Italia pacificata, finalmente, con le due nostalgie dittatoriali che hanno caratterizzato l'intero XX secolo e un pezzo del XXI ridotte alla venerazione dell'unica vera verità, quella del superuomo piddino.
Lo strano visitatore se ne è poi andato veloce, perché aveva lasciato la macchina del tempo in divieto di sosta. E io sono rimasto a chiedermi se siano meglio gli instupiditi di regime del 2090 o i nostalgici di oggi. Mah...

Luca Craia

venerdì 13 settembre 2019

Aspettando Atreju: le sfide per cambiare l'Italia e le Marche.


Comunicato integrale

L'appuntamento maceratese che anticipa la storica manifestazione all'Isola Tiberina, aperto al pubblico, si svolgerà questa domenica a Porto Recanati, alle ore 17,30, ospitato all'Anfiteatro “Natale Mondo” (ex Scuola Diaz) in corso Matteotti.
Terremoto, sanità, sicurezza, lavoro, cultura, ambiente, infrastrutture, impresa, giovani, famiglia, turismo, territorio, commercio, Comuni, lotta alla povertà: questi i temi al centro del dibattito politico nazionale, dei quali si parlerà domenica all'incontro che vedrà la partecipazione di dirigenti nazionali e locali di Fratelli d'Italia e amministratori locali.
“Un'occasione concreta di confronto sui temi più attuali, legati sia all'ambito nazionale che alle questioni locali – ha spiegato il capogruppo Fdi il Consiglio regionale, Elena Leonardi, che introdurrà i lavori – numerosi i temi che tratteremo, anche con il prezioso aiuto dei relatori, come la sicurezza e l'immigrazione, il lavoro e i giovani, la centralità delle Marche nell'annosa problematica della carenza delle infrastrutture, il terremoto e la ricostruzione che stenta ad avviarsi, i piccoli Comuni e i borghi dell'entroterra che devono tornare al centro delle strategie regionali”.
Parte da Porto Recanati, dunque, il confronto che culminerà con la manifestazione di Roma e la sua “sfida alle stelle”: un pomeriggio per confrontarci e approfondire le numerose questioni che saranno senza dubbio al centro della grande sfida che attende la nostra Regione a maggio 2020; quella delle elezioni regionali. Interverranno Massimo Belvederesi, portavoce provinciale Macerata Fdi, Guido Castelli, responsabile nazionale Enti locali Fdi, Paolo Diop, responsabile nazionale Immigrazione Fdi, Francesco Caldaroni, responsabile nazionale Dipartimento pesca Fdi, Michele Zacconi, presidente Gioventù nazionale Macerata, che anticiperanno l'intervento dell'Onorevole Francesco Acquaroli, Deputato marchigiano di Fratelli d'Italia.