mercoledì 30 gennaio 2019

Hotel House. Una maggioranza in seria difficoltà.



Comunicato integrale

Ieri in Consiglio Regionale si è celebrata l'ennesima aggressione meramente strumentale da parte di questo esecutivo verso la Lega, in particolare contro Matteo Salvini. La mozione presentata dall'Assessore Moreno Pieroni e dal Consigliere dello stesso Gruppo Insieme per le Marche, Boris Rapa, chiedeva infatti al Presidente Ceriscioli un tavolo tecnico che in realtà già c'è ed è stato anche più volte convocato dal Prefetto di Macerata.
Le cialtronerie di ieri in Consiglio durante il dibattito della Mozione sono state davvero tante fino ad arrivare alla consegna al Capogruppo della Lega Zaffiri, di un pupazzo di Pinocchio, da parte dei presentatori della Mozione, al fine di attaccare politicamente Matteo Salvini per non aver mantenuto le promesse sull'istituzione di un tavolo tecnico sull'Hotel House, è davvero troppo, sostiene Sandro Zaffiri.
La realtà infatti è ben diversa, il tavolo tecnico già c'è e, a differenza dei passati Governi, questo esecutivo giallo verde sta procedendo e sta mettendo in atto tantissimi provvedimenti validi che gli italiani stanno aspettando da tempo e sta anche affrontando il problema dell'Hotel House. Una mozione quindi, quella votata ieri, che non serve a nulla, la maggioranza entra a gamba tesa su un problema che il PD non è riuscito ad affrontare e tanto meno a risolvere in tanti anni, un atto nel quale si nasconde soltanto la volontà di provocare uno scontro con una classe politica che sta iniziando a far preoccupare proprio perchè vuole essere coerente con quanto promesso e sta cercando di risolvere quei problemi che per anni sono stati nascosti sotto il tappetto.
La migliore difesa quando si è in difficoltà d'altronde è sempre l'attacco – conclude Zaffiri – e questa Amministrazione sta ogni giorno che passa dimostrando di essere sempre più in seria difficoltà, perchè si sta rendendo conto che l'ora dell'abbandono è vicina.

Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale contro l’Amministrazione di Macerata: “Sbagliato non ricordare Pamela”



Comunicato integrale

Restiamo sconcertati di fronte alle parole del Sindaco di Macerata Romano Carancini, che ha dichiarato che il Comune non organizzerà alcun evento in memoria di Pamela Mastropietro, la ragazza barbaramente uccisa un anno fa da uno spacciatore irregolare, forse per interessi superiori e non ancora del tutto chiariti.
Quello che fa più scalpore non è nemmeno la mancanza del tatto e del buongusto da parte del Comune: ciò che deve far riflettere è il completo menefreghismo nei confronti di quello che è stato, oggettivamente, il delitto più efferato nella storia cittadina e locale.
E dire che la stessa Amministrazione si prodigò in ogni modo affinché si svolgesse il corteo antifascista del 18 febbraio 2018, per strumentalizzare il folle gesto compiuto da Luca Traini. Le uniche vere vittime di questa tragedia, ovvero Pamela e la sua famiglia, non hanno invece ricevuto mai una parola di conforto dall’Amministrazione, che ora addirittura “delega” il ricordo alla Comunità, svincolandosi dalle proprie responsabilità.
Paolo Renna, Consigliere comunale di Fratelli d'Italia, puntualizza che se oggi Macerata è una città nuovamente vivibile è solo grazie alla cittadinanza e alle Forze dell’Ordine che, collaborando insieme, hanno consentito che la città venisse ripulita, nonostante l’ostruzionismo dell’Amministrazione.
Per fortuna la società civile maceratese non è rimasta con le mani in mano ed è stata comunque organizzata per le 21.15 di Mercoledì 30 Gennaio una manifestazione, consistente in una preghiera per la povera ragazza, che si svolgerà in Via Spalato.
Come Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale, ringraziamo le associazioni che hanno organizzato questo evento e annunciamo sin da ora la nostra partecipazione a questo importante momento. Sull’atteggiamento tenuto dall’Amministrazione, invece, riteniamo che le nostre parole possano essere solo di sdegno: se deve essere la Comunità a sostituirsi all’Amministrazione, forse è arrivato il momento che anche chi oggi regge il Comune si faccia da parte.


Torre San Patrizio. L’80% dei rifiuti in discarica è di tipo speciale. Un appartamento pieno di rifiuti per ogni abitante.


C’è molta preoccupazione a Torre San Patrizio per il previsto ampliamento della discarica di San Pietro, un ampliamento che aumenterà la capacità di ricevere rifiuti di cinque volte rispetto a quella attuale. La preoccupazione nasce soprattutto dal fatto che bel in 79% dei rifiuti trattati risulta essere classificato come “rifiuti speciali”, ovviamente ben più pericolosi dei normali rifiuti urbani. Sono 11475 tonnellate di rifiuti che vanno ad aggiungersi a un contesto in cui grava anche una centrale a biomasse alimentata con letame di maiale, il tutto a due passi dell’abitato di Torre San Patrizio, ma anche di Montegranaro, Monte San Giusto e Monte Urano. Ma nessuno, da questi comuni, sembra essersi accorto del problema.
Problema anche relativo alla quantità di rifiuti pro-capite per abitante, la più alta tra tutte le discariche del territorio piceno. Sono 255 metri cubi per ogni Torrese, i rifiuti che si accumuleranno a San Pietro, l’equivalente di un appartamento di circa 95 metri quadri pieno stipato di immondizia. Tutto questo è gestito da una società privata, l’Ecoelpidiense, che è anche responsabile dei controlli. Non sa sottovalutare, ci teniamo a ricordarlo, anche il fatto che, a poco più di un chilometro, sorgerà il nuovo ospedale di Fermo. Un’ubicazione forse non proprio salubre per un nosocomio.
Preoccupazioni che si sommano, per la salute e per l’economia della zona, già provata dalla discarica esistente prima ancora del previsto ampiamento. Del resto i miasmi provenienti da discarica e porcilaia sono ben percettibili da chiunque transiti per la strada provinciale Mezzina. Ma sono preoccupazioni non condivise da alcun amministratore, né di Torre San Patrizio né dei centri limitrofi.

Luca Craia