mercoledì 30 gennaio 2019

Torre San Patrizio. L’80% dei rifiuti in discarica è di tipo speciale. Un appartamento pieno di rifiuti per ogni abitante.


C’è molta preoccupazione a Torre San Patrizio per il previsto ampliamento della discarica di San Pietro, un ampliamento che aumenterà la capacità di ricevere rifiuti di cinque volte rispetto a quella attuale. La preoccupazione nasce soprattutto dal fatto che bel in 79% dei rifiuti trattati risulta essere classificato come “rifiuti speciali”, ovviamente ben più pericolosi dei normali rifiuti urbani. Sono 11475 tonnellate di rifiuti che vanno ad aggiungersi a un contesto in cui grava anche una centrale a biomasse alimentata con letame di maiale, il tutto a due passi dell’abitato di Torre San Patrizio, ma anche di Montegranaro, Monte San Giusto e Monte Urano. Ma nessuno, da questi comuni, sembra essersi accorto del problema.
Problema anche relativo alla quantità di rifiuti pro-capite per abitante, la più alta tra tutte le discariche del territorio piceno. Sono 255 metri cubi per ogni Torrese, i rifiuti che si accumuleranno a San Pietro, l’equivalente di un appartamento di circa 95 metri quadri pieno stipato di immondizia. Tutto questo è gestito da una società privata, l’Ecoelpidiense, che è anche responsabile dei controlli. Non sa sottovalutare, ci teniamo a ricordarlo, anche il fatto che, a poco più di un chilometro, sorgerà il nuovo ospedale di Fermo. Un’ubicazione forse non proprio salubre per un nosocomio.
Preoccupazioni che si sommano, per la salute e per l’economia della zona, già provata dalla discarica esistente prima ancora del previsto ampiamento. Del resto i miasmi provenienti da discarica e porcilaia sono ben percettibili da chiunque transiti per la strada provinciale Mezzina. Ma sono preoccupazioni non condivise da alcun amministratore, né di Torre San Patrizio né dei centri limitrofi.

Luca Craia