mercoledì 10 gennaio 2018

Atti vandalici. La Mancini replica all’Ape ma non la nomina. Quando tacere avrebbe almeno lasciato il dubbio.



Mi sarei aspettato il silenzio assoluto da parte del Sindaco di Montegranaro sul fatto che le telecamere di videosorveglianza non abbiano funzionato. Sarebbe stato l’atteggiamento più intelligente di fronte all’ennesima debacle del tanto celebrato sistema di videosorveglianza. Il silenzio avrebbe forse quantomeno evitato l’inasprirsi della polemica, mentre il Sindaco ha preferito replicare. Anche una replica onesta, con una presa d’atto del problema, sarebbe stata apprezzabile. Invece l’uscita sulla stampa è piccata e secca, in perfetto stile “Maestra Mancini”, e peggiora di molto la situazione.
Rispondo perché è evidente che il Sindaco ce l’ha con me, visto che nessuno, tranne me, ha parlato del fatto che le telecamere di viale Gramsci non siano state di alcuna utilità per l’identificazione del vandalo che ha divelto gli alberelli di Natale. Non ne hanno parlato i giornali e non ne ha parlato la politica. Il Sindaco, ovviamente, non nomina né me né L’Ape Ronza, hai visto mai che mi faccia della pubblicità gratuita, ma è evidente che risponda a me e al mio articolo dell’altro ieri (leggilo). Anche qui, fare finta che L’Ape Ronza non esista non è che la faccia scomparire, come evidentemente il Sindaco auspicherebbe.
Veniamo al dunque: Ediana Mancini ammette che una delle due telecamere non funzionavano, mentre l’altra pare funzionasse, cosa che ho detto anche io. Solo che l’altra non ha inquadrato la scena, e quindi non è stata di alcuna utilità, e questo il Sindaco evita di dirlo. Chissà perché.
Il fatto che la telecamera abbia avuto un problema tecnico ci può stare, ha ragione il Sindaco, ma pochi giorni prima c’era stato un altro atto vandalico quasi identico. Sarebbe bastato andare a vedere le registrazioni per accorgersi che la telecamera non funzionava. Evidentemente, tra un panettone e un torrone, c’è stato poco tempo per farlo. Però questo ci pone di fronte a un problema serio: chi controlla le telecamere e il loro funzionamento? Se queste funzionano a fasi alterne, non hanno la stessa efficacia che se avessero un funzionamento costante. Come è organizzata la vigilanza? Ci guarda qualcuno almeno due volte al giorno per vedere se sono in funzione?
Il Sindaco, ancora una volta, ci fa dei numeri per dimostrare l’efficacia del sistema di videosorveglianza. Ma sono numeri difficili da riscontrare. Parla di statistiche ma non ci fornisce i dati completi né le fonti. Se le telecamere hanno fatto diminuire il numero dei reati commessi sul territorio comunale, ci si dica in base a quale statistica e si tirino fuori tutti i dati. Se si parla di cinquanta reati sventati, ci si dica quali reati essi siano. Altrimenti stiamo menando il can per l’aia.
Le considerazioni politiche del Sindaco su una presunta strumentalizzazione della vicenda da parte di alcuni cittadini non meglio specificati sono un altro atteggiamento poco comprensibile perchè non si capisce come un cittadino possa strumentalizzare qualcosa. Strumentalizzare significa dare un’interpretazione forzata che porti un tornaconto, e il Sindaco dovrebbe farci capire i cittadini di Montegranaro quale tornaconto abbiano nell’indicare che il fatto è stato commesso da uno straniero e che questo è l’ennesimo di una lunghissima, interminabile serie. Se la Mancini non riesce a rendersi conto, per motivi politici, elettorali o ideologici, che il fatto che questi reati vengano commessi per la maggior parte da cittadini stranieri e di etnia ben definita, costituisce un fattore rilevante di cui occorre tener conto, abbiamo un ulteriore problema. Fare finta che i reati, a Montegranaro, vengano commessi nella stessa misura da Italiani e stranieri diventa una fonte di preoccupazione, perché non porta assolutamente verso la presa di coscienza della situazione e verso la sua soluzione. Il Sindaco, prima di preoccuparsi di compiacere il proprio elettorato, dovrebbe preoccuparsi della sicurezza della città e dei suoi amministrati.
Sulla posizione estremamente più prudente rispetto alle prime dichiarazioni a caldo, quando si voleva espellere l’autore dell’atto vandalico con un moto proprio del Sindaco che di legale avrebbe avuto poco o niente, stenderei un velo pietoso. Occorre che il Sindaco Mancini si imponga un atteggiamento meno istintivo, quando capitano le cose, trascurando, per quanto possibile, gli effetti dell’adrenalina. Conti fino a dieci prima di parlare e, se non è ancora perfettamente lucida, ricominci a contare.

Luca Craia

martedì 9 gennaio 2018

Terremoto: informazione in controtendenza verso gli USA. Silvia Tamburriello e Tony Pasquale a Visso per promuovere il territorio.



Nella foto: un momento della festa del 4 dicembre scorso a Borgo Lanciano. Filippo Sensi, del Comun di Visso, intervistato da Silvia Tamburriello e Tony Pasquale.


Sono i giorni delle polemiche sugli spot promozionali della Regione Marche, spot che promuovono tutto meno che le zone colpite dal terremoto. La politica regionale tende a sminuire e relegare in una sorta di damnatio memoriae le aree montane massacrate dal sisma che, invece, necessitano più che mai di riflettori accesi e promozione. Per fortuna che, pur con mezzi non paragonabili a quelli a disposizione dei governi nazionali e regionali, c’è chi sopperisce al meglio che può e cerca di tenere la luce accesa su un territorio che, pur colpito e ferito gravemente, ha ancora molto da offrire e, soprattutto, con la caparbietà proverbiale della gente di montagna, vuole vivere.
Silvia Tamburriello e il suo spazio nel programma "Cari Amici vicini e lontani", una trasmissione in onda sull’emittente radio americana ICN e molto seguita negli USA, condotta dal noto anchorman Tony Pasquale, sarà domani, 10 gennaio 2018, alle ore 15, a Visso, presso la Svila, la ditta produttrice di alimenti surgelati che, nonostante tutto, continua a produrre nella sua sede vissana. La Tamburriello intervisterà, insieme a Tony Pasquale, il Presidente della Svila, Maurizio Crea, cercando di raccontare la storia, soprattutto quella recente, di questa azienda internazionale che ha deciso coraggiosamente di non mollare e di continuare a operare tra i nostri monti.  Ovviamente si parlerà anche di Visso, delle sue bellezze e del suo futuro.  Il programma andrà in diretta anche negli Stati Uniti (a New York, dove è seguitissimo, saranno le 9 del mattino).
È un lavoro importante, quello di Silvia Tamburriello, un lavoro che informa, senza dover scendere in polemica, la realtà dei fatti, una realtà che spesso non è opportunamente conosciuta dall’opinione pubblica. Informare gli Italiani, in questo caso particolare quelli residenti all’estero, è molto importante perché è evidente la necessità di diffondere notizie reali e circostanziate sulla situazione delle zone terremotate, un lavoro che va svolto da chi, come Silvia, riesce ancora a essere indipendente.

Luca Craia

Bravo Falcucci che finalmente picchia duro.



Ogni tanto fa piacere ricredersi. E mi sono ricreduto, almeno su questo specifico episodio, sul Sindaco di Castelsantangelo Sul Nera, Mauro Falcucci che, in occasione della consegna delle SAE a Nocria ha detto parole condivisibili e ha finalmente mostrato quella fermezza che gli ho sempre rimproverato di trascurare. Come dire, meglio tardi che mai e non è mai troppo tardi.
La consegna delle casette è stata la solita passerella, con tanto di arrivo in volata e a sorpresa della Commissaria De Micheli, evidentemente attratta dal rumore delle forbici per tagliare il nastro come il mio cane arriva di corsa, ovunque sia, se apro il frigorifero. Ovviamente c’era anche l’assessore Sciapichetti che, alla fine, dovrebbe chiedere le royalties alla ditta che produce nastri tricolori e forbici da cerimonia per la pubblicità fatta loro.
Ma la festa è stata in parte trasformata in occasione di riflessione, se non proprio di protesta, dall’intervento di Falcucci che ha ribadito con forza, come riportato da Cronache Maceratesi, che la situazione è tutt’altro che rosea, al contrario del solito autoeologio della De Micheli secondo la quale stiamo andando a bomba. Il Sindaco, invece, si è addirittura scusato coi cittadini per i tanti disagi a cui sono stati sottoposti ed è tornato a chiedere il restringimento dei limiti del cratere sismico, cosa che sarà difficile, se non impossibile, da ottenere ma la cui richiesta pressante potrà portare almeno a un diverso trattamento tra comuni danneggiati in maniera pesante e comuni meno colpiti, ricordando che Castelsantangelo, come tutta l’area dell’Alto Nera, è una delle aree più danneggiate in assoluto.
Intanto qualche abitante sta tornando. Certo, ci sono ancora cumuli di macerie a testimoniare una politica quantomeno sbagliata se non colpevolmente diretta alla desertificazione. Una politica che, forse, sarà costretta a rivedere certi piani e certi progetti proprio dalla reazione delle persone, dei terremotati ma anche e soprattutto dell’opinione pubblica alla quale bisogna far conoscere la realtà delle cose e non la versione ufficiale che i vari personaggi dello squallido teatrino delle inaugurazioni ogni volta tentano di diffondere.
Certo, la voce di alcune testate locali e quella di spazi come questo sono ben poca cosa di fronte alla mole e alla forza dell’informazione di regime, ma bisogna insistere. Per questo torno a scrivere di terremoto dopo giorni di silenzio, e anche grazie a Falcucci. Ora speriamo che il Sindaco prosegua su questa linea, abbandonando il letargo politico che ne ha caratterizzato l’opera in precedenza.

Luca Craia