sabato 5 dicembre 2015

La leggenda della Lengualonga Montegranarese



La leggenda della Lengualonga ha radici lontane. Si parla di questo animale mitologico autoctono già nelle Croniche Montegranaresi che, nel 1349, narrano di un gruppo di persone costretto a trasferirsi in un’altra città a causa dell’imperversare della bestia. È però lecito pensare che la credenza della Lengualonga sia nata molto prima e che facesse parte della cultura delle genti del posto già in epoca preromana. Ne sono testimonianza alcuni graffiti, rinvenuti in una cavità posta a valle della cinta muraria, che rappresentano la figura di un animale con la lingua lunghissima e le fauci spalancate.
In effetti, la Lengualonga è rappresentata sempre con la bocca aperta e la lingua, di proporzioni smisurate, protratta verso l’esterno delle fauci. La caratteristica della bestia leggendaria è proprio questa lingua enorme e lunghissima sempre in movimento in ragione del quale produce un costante sibilo come di vento impetuoso. Gli effetti del movimento della lingua della Lengualonga sono, sempre secondo le narrazioni popolari, devastanti: l’animale prenderebbe di mira una o più persone e muoverebbe la lingua nella loro direzione creando un vortice costante che rende loro la vita impossibile.
L’animale è invisibile e ci si accorge della sua presenza sono in ragione del rumore della lingua.
L’unico sistema per poterlo vedere e riuscire a muovere la propria lingua più veloce di quella della Lengualonga, cosa piuttosto difficile in quanto l’apparato orale della bestia è dotato di forza estrema. In qualche caso, però, la vittima della Lengualonga riesce a contrastarla col movimento della propria lingua creando un controvortice che si ritorce contro l’animale. Una volta investito dal vortice l’immondo essere diventa visibile ed è costretto alla fuga. Si tratta, infatti, di una bestia fondamentalmente codarda che deve la sua pericolosità solo alla sua invisibilità agli occhi della vittima.
La Lengualonga si riproduce, sempre secondo la leggenda, tramite contaminazione. L’odio e il disprezzo sono il catalizzatore del germe della Lengualonga che viene attratta da questi sentimenti negativi e contamina la persona che li nutre. Pare, infatti, che numerose persone livorose, invidiose, incarognite per molteplici motivi, siano morse dalla Lengualonga tramutandosi esse stesse nell’animale. Questo spiega, secondo la leggenda, la massiccia presenza di Lenguelonghe nel mondo.
La credenza popolare nell’esistenza della Lengualonga è talmente radicata che qualcuno suppone esista davvero, tanto che recentemente l’Università di Standford sul Naviglio sta effettuando degli studi approfonditi sull’argomento. Vige l’assoluto riserbo ma, dal poco che trapela, sembrerebbe che si siano trovati indizi che vanno nella direzione della dimostrazione dell’esistenza dell’essere abominevole. Fatto sta che, dalle cronache medievali ai nostri giorni, racconti di vittime della Lengualonga se ne contano in quantità.

Luca Craia

Sempre più cattiva la politica degli ubaldiani



È di oggi la pubblicazione di un fotomontaggio da parte di Gioventù Libera, il “braccio armato” di Liberi per Montegranaro, la pagina in cui, normalmente, vengono pubblicati gli attacchi più cattivi e meschini. Il fotomontaggio, che vedete sopra, ritrae un Lucentini all’uscita di un supermercato (che non so quanto sarà contento di questa pubblicità, diciamo, gratuita ma non richiesta) con una busta della spesa contenente, tra vari generi, le teste di Eros Marilungo e Sara Di chiara. La didascalia dice: “In attesa dell'apertura della sessione invernale del calciomercato, in cui qualcuno potrebbe cambiare casacca, Lucentini approfitta delle svendite natalizie per fare acquisti. Chi sa se le compere andranno a buon fine???”
Ora, io trovo che un conto è la satira e un conto è la cattiveria. Un conto è la discussione anche accesa sugli argomenti e un conto l’attacco alle persone. Un conto è lo scherzo un conto è l’offesa. Purtroppo da questa parte politica – e basta scorrere la pagina di Gioventù Libera per rendersene conto – vengono sempre e solo attacchi alle persone, cattiverie, veleno. Se oggi il clima, a Montegranaro, è così teso, se la gente si guarda in cagnesco, se le fazioni politiche non discutono più di questioni ma di persone, lo dobbiamo in larghissima parte a questo modo di gestire il dissenso.
Mancanze di rispetto macroscopiche, modi rudimentali, cattiveria allo stato puro. È un modo di fare politica inedito a Montegranaro, dove le fazioni si sono sempre scontrate ma non si è mai intaccato il rispetto tra le persone. Questo sistema sta generando spaccature enormi nella società civile, spaccature che saranno difficilissime da sanare quando e se questo brutto momento passerà.
E intanto il Vicesindaco, capo e idolo dei giovani che gestiscono la pagina, una pagina in cui nessuno firma mai le pubblicazioni e se ne assume le responsabilità, mantiene le mani pulite, guarda da lontano. E se la ride. Ma è un riso amaro, perché tutto questo, prima o poi, gli si ritorcerà contro, politicamente parlando.


Luca Craia

Senza dilazioni a nove giorni da Natale. Buon sedici dicembre, Montegranaro.



Due righe due di ringraziamento all’amministrazione Mancini per l’introduzione, anche a Montegranaro, della Tasi, tassa iniqua sulla prima casa, che viene accollata ai tartassati sudditi nonostante la promessa di non farlo. La cosa è nota, se ne è parlato e diciamo che magari può anche essere che senza Tasi non si potrebbe andare avanti, non si potrebbero fare le opere titaniche che sembra siano in programma, non si sarebbe potuto costruire un giardino su una frana ancora in movimento, non si sarebbe potuto mettere a norma un palazzetto dello sport in cui qualche decina o poco più di appassionati vanno a vedere la partita (mentre le tasse le pagano a migliaia), non si sarebbe potuto rifare il tappeto erboso dello stadio dove qualche decina o poco meno di tifosi vanno a vedere la partita (sempre mentre le tasse le pagano a migliaia) e così via discorrendo.
Ma non dare nemmeno la possibilità di dilazionare l’importo da pagare mi pare troppo persino per la ben nota cattiveria di chi fa bilanci e conti a Montegranaro. A nove giorni dal Natale, cari concittadini e care concittadine, pagherete tutte insieme le tasse di un anno, perché prima hanno tentennato e ora ve le appioppano in blocco. E voi, insieme a me, sentitamente ringraziate.

Luca Craia