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domenica 27 dicembre 2015

Presepe Vivente: buona la prima, meglio la seconda



Si è aperto ieri sera, con le note della Banda Omero Ruggieri, di fronte a una folla ordinatamente in fila attendendo che i centurioni lasciassero varcare Porta Marina, il Presepe Vivente di Montegranaro. A fare gli onori di casa il Presidente dell’Ente Presepe, Mauro Lucentini, accompagnato da alcuni rappresentanti degli Enti che hanno patrocinato l’evento: Francesco Giacinti e Marzia Malaigia, rispettivamente Consigliere Regionale e Vicepresidente del Consiglio Regionale, Graziano Di Battista per L’Unioncamere Marche e Vincenzo Valentini per il Policlinico Gemelli di Roma. Purtroppo assenti gli amministratori di Montegranaro.
Una fitta nebbia ha impedite che il previsto spettacolo di videomapping potesse essere goduto a pieno (peccato, è davvero bellissimo; speriamo oggi che la nebbia ne conceda la visione) ma ha dato allo spettacolo un’atmosfera ancor più magica. Dentro il centro storico, in un dedalo di viuzze illuminate dalle torce, una serie di scene minuziosamente allestite e interpretate da oltre seicento figuranti in costume. Un percorso lungo che ha percorso una gran parte del centro storico montegranarese che, in notturna, ha offerto forse il suo lato migliore, rivelandosi splendido scenario per la rappresentazione.
Serpenti, capre, asini, persino cammelli e un sacco di gente ad accogliere i tantissimi visitatori. Tantissimi davvero, oltre duemila presenze. Tutti entusiasti perché lo spettacolo è stato davvero notevole. E lo spettacolo si ripeterà oggi pomeriggio, per l’ultima edizione del 2015. Si riapre alle 16,30. Vale la pena esserci.

Luca Craia

giovedì 5 novembre 2015

Il Presepe cresce e va a gonfie vele. Una grande festa per Montegranaro



Sta diventando piacevole partecipare alle riunioni per l’organizzazione del prossimo Presepe Vivente di Montegranaro. Questo perché si respira un’aria alla quale rischiavamo di disabituarci e che, forse, a Montegranaro non c’è mai stata. È un’aria distesa, che profuma di entusiasmo e di voglia di fare. È un aria che spazza via l’odore acre delle invidie, delle ripicche, dei giochetti di potere. È un’aria pulita, finalmente.
Siamo arrivati a 30 associazioni, quelle che partecipano attivamente alla realizzazione dell’evento. Più i singoli cittadini. Sono tante, sono quasi tutte le associazioni attive di Montegranaro, è quasi tutta la società civile, quella che non fa conti ma che ha solio voglia di realizzare qualcosa di buono per il proprio paese, senza alcun secondo fine. Se così non fosse non ci sarebbe quel clima. Se così non fosse non saremmo così tanti. E stiamo ancora crescendo.
Intanto l’evento cresce di importanza. Ci sarà un comunicato ufficiale e probabilmente una conferenza stampa ma vi anticipo che stanno arrivando attestazioni e sostegni da ogni dove, anche da enti e istituzioni importanti. Anche questo è il riconoscimento del fatto che si sta andando nella direzione giusta. Quindi, superate, a quanto pare, le problematiche politiche iniziali, problematiche non sono mai appartenute a chi è lì con le maniche rimboccate per lavorare, ora si guarda avanti. Natale è vicino e c’è tanto da fare. Faremo una festa per Montegranaro. Tutta Montegranaro.

Luca Craia

venerdì 23 ottobre 2015

Ediana Mancini: non gioco più, me ne vado (col pallone).



Somiglia tanto alla scena di quando eravamo ragazzi e c’era quello che portava il pallone e voleva comandare lui e, se non riusciva nel suo intento, se ne andava portandosi via il pallone. Solo che, nel nostro caso, il pallone non è suo. Il Sindaco di Montegranaro probabilmente non si sta rendendo conto dell’immensa figuraccia che sta facendo con i suoi concittadini comportandosi in maniera così puerile nella questione “presepe”. Che poi, perché debba esistere una questione presepe, lo sa solo Dio e forse neanche lui. Quando si fa qualcosa di buono per la propria città alla fine certi tatticismi, certe prese di posizione sterili, certe stupidaggini dovrebbero passare in secondo piano. Ma così non è.
Le sta inventando tutte, Ediana Mancini, pur di mettere i bastoni tra le ruote all’organizzazione del presepio. Dopo aver cercato, con una manovra goffa e impacciata, di prenderne il controllo tramite la creazione di un’assurda consulta delle associazioni, alla quale hanno aderito solo quelle già allineate (allineate, termine desueto molto in voga durante la guerra fredda, pensa te), ora ci prova con la logistica, accampando scuse di una puerilità disarmante, così evidente che a rimarcarla mi sento stupido.
Il problema, ora, sarebbero i parcheggi: due giorni di parcheggi vietati in piazza Mazzini. Si preoccupa dei disabili, in questo caso, il Sindaco. Non se ne preoccupa quando i loro posti sono sistematicamente occupati da non disabili in ogni luogo del paese, Si preoccupa per i residenti che non possono parcheggiare sotto casa, ma non se ne preoccupa quando accade la stessa cosa, ma per un’intera settimana, a giugno per Veregra Street. SI preoccupa di uffici comunali costretti a stare aperti in giorni festivi per consentire la realizzazione del presepio, dimenticando che il censimento di Erode è avvenuto 2015 anni fa, quindi l’anagrafe la possiamo anche tenere chiusa, semmai serve qualcuno (pochi) che dia una mano, un piccolo investimento da parte del Comune per una bella cosa per la città.
Si preoccupa, il Sindaco. Ma non per le cose che dice. Si preoccupa perché nella sua mentalità (e in quella del resto della Giunta, mi pare di capire, altrimenti qualcuno la farebbe ragionare) non riesce a concepire che qualcuno si dia da fare solo per il piacere di fare una bella cosa, senza ritorni di sorta. Evidentemente nel suo modo di concepire l’impegno pubblico deve esserci per forza un tornaconto, altrimenti che lo fai a fare? E allora eccola qua che si affanna, scrive, la vedo agitatissima per questa cosa che non riesce a controllare, che non capisce. E, invece di gioire dell’impegno di tanti Montegranaresi, tutti a remare nella stessa direzione, si arrovella per trovare il sistema, se non per fermare tutto, per rendere le cose difficili, magari per minare la riuscita dell’impresa.
Politicamente è un atteggiamento suicida. Il presepe è molto amato a Montegranaro e mettersi di traverso per impedirne o rendere difficoltosa la realizzazione non ha un grande ritorno di immagine, per parlare in termini a lei ben comprensibili. E, tornando alla metafora iniziale, se si va via portandosi dietro il pallone, bisogna ricordarsi che sugli spalti c’è un bel pubblico che ci potrebbe rimanere molto male.

Luca Craia