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martedì 1 dicembre 2015

Il Consiglio Comunale è nudo!



Abbiamo assistito, ieri sera, all’ennesima prova di come la politica montegranarese, che poi nel gioco tra micro e macrocosmo specchia riducendo in scala la politica nazionale, sia scesa a livelli infimi e, ciononostante, continui a scendere. Abbiamo visto mettere alla scoperta tutti i limiti della nostra classe politica, in particolar modo di quella che ci governa, il pressapochismo, la scorrettezza, quella sottile cattiveria (che poi tanto sottile non è) che contraddistingue l’operato di taluni personaggi e appesantisce fortemente il clima generale. Chi ha assistito al Consiglio Comunale di ieri sera ha potuto vedere e constatare che, quando su queste pagine parlo di inadeguatezza, probabilmente non sbaglio. Il Consiglio Comunale è nudo, e ieri lo abbiamo visto tutti.
Interrogazioni, a che servono? Se le risposte puntualmente non vengono date, possiamo anche non farle. Non si è risposto a quella del Movimento 5 Stelle sulle barriere architettoniche, dove un vaghissimo Aronne Perugini ha parlato di inserimento nel progetto di ristrutturazione del Municipio di misure atte all’eliminazione degli impedimenti fisici per disabili e persone con difficoltà deambulatorie. Ma di PEBA ancora non si parla e quindi è come se parlassimo di aria fritta. La cosa triste è che Perugini lo sa, ma pensa ad altro. E intanto, se va bene, elimineranno quattro scalini ma Montegranaro rimarrà una città urbanisticamente ostile ai disabili.
Non ha risposto Beverati all’interrogazione di ViviAmo Montegranaro sulle gravi affermazioni fatte due anni fa circa la Calepio Scavi, ribadite in un recente Consiglio Comunale e, come se non bastasse, riconfermate a mezzo stampa. Lucentini, che ha illustrato l’interrogazione, è stato insolitamente morbido, dichiarando la sua convinzione che Beverati abbia soltanto detto una castroneria. Non sarebbe la prima. Ma Beverati non coglie l’assist, forse involontario, che il coordinatore della Lega nostrana gli fa e si impantana in un discorso inconcludente in cui, in sostanza, dice che, essendo lui legittimato dal voto, può dire tutte le castronerie che vuole. Ma non ci spiega cosa volesse dire quella volta. Speriamo che almeno i 5 Stelle vadano avanti per le vie legali più volte annunciate, in modo che si possa fare chiarezza su questa vicenda che rimane, come la giri, inquietante. Inquietante se davvero Beverati fosse stato a conoscenza di fatti gravi e li avesse taciuti ma inquietante anche se fosse vera la tesi di Lucentini, ossia che l’assessore al centro storico abbia solo detto una castroneria. Di assessori che dicono castronerie possiamo tranquillamente fare a meno.
Poi si passa al punto, non all’ordine del giorno, della creazione del gruppo autonomo di Sel. Non era all’ordine del giorno e questo fa imbufalire il vicesindaco che, fuori microfono, attacca durissimamente il Presidente Antonelli che, poco dopo, lascerà l’aula. Le motivazioni di Sel sono note, ma la maggioranza si arrocca sulla questione della richiesta dell’assessorato da parte del gruppo di Marilungo, richiesta che sarebbe stata fatta subito dopo le elezioni e, non essendo stata soddisfatta, avrebbe creato fin da allora la spaccatura che oggi porta Sel sostanzialmente all’opposizione. Si glissa, però, su quello che è il nocciolo della faccenda, ossia l’accusa che Sel fa in maniera forte e decisa alla maggioranza di essere governata da una triade (e mezzo), che non c’è dibattito interno, che non c’è partecipazione. Tutti sono sudditi di Regina, Vicerè e Presidente.
In una sola serata abbiamo visto l’uscita dalla maggioranza dei due consiglieri di Sel ma abbiamo anche assistito alla conclamazione della spaccatura insanabile tra la giunta e il Presidente del Consiglio, con un atteggiamento di sfida sfrontata da parte del Vicesindaco Ubaldi che lascia pochi dubbi su chi comandi davvero in maggioranza. Solo che, così, i numeri si fanno piccoli, lo spazio stretto. La maggioranza è solo a +1 consigliere e basta un’influenza, un raffreddore, per metterla in difficoltà. Questo il vicesindaco dovrebbe saperlo ma non sembra curarsene e prima si avventa su Antonelli senza microfono, poi, a microfono aperto, chiarisce che della figura del Presidente del Consiglio si può fare anche a meno, con un linguaggio molto politichese per non dire di peggio. Solo che il voto del consigliere Antonelli potrebbe essere utile, ma mi sa che ora se lo possono scordare.
Tra le tante scaramucce, di rilievo l’intervento dell’ex consigliere De Luca che, tirata in ballo dalla minoranza per evidenziare come l’Amministrazione Mancini stia perdendo pezzi, recapita al Sindaco un messaggio che viene letto in aula, creando un pericoloso precedente perché, a questo punto, ogni cittadino può recapitare messaggi ai consiglieri e farseli leggere in Consiglio.
Concludendo: la maggioranza è sempre più minoranza non solo a livello di consenso popolare ma anche numerico. Ora si governerà con un margine esiguo e forse toccherà davvero farsi salvare da Gianni Basso. Accadesse, ci sarebbe davvero da divertirsi.

Luca Craia

domenica 29 novembre 2015

La maggioranza sempre più minoritaria



Mentre, a partire da Vicesindaco, i nostri amministratori continuano a comportarsi come se fossero all’opposizione di Gismondi, ancora portando avanti accuse che, se andavano bene per la campagna elettorale, ora sono solo stucchevoli e stantie, la maggioranza continua a perdere pezzi, dimostrando ancora di più quanto sia minoritaria rispetto alla cittadinanza, pur mantenendo la maggioranza, appunto, dei consiglieri comunali.
Con la creazione di un gruppo autonomo di minoranza da parte di Sel si realizza un divorzio che, nei fatti, era già stato celebrato da tempo. Le motivazioni addotte da Sel, poi, aprono la finestra su uno scenario che era sì noto, ma ora è conclamato e mostra quanto chi ci amministra sia diametralmente lontano da quanto dichiarato negli intenti elettorali in fatto di democrazia e partecipazione. Un governo di pochi con tanti personaggi in cerca di autore, in cui le decisioni si prendono in una stanza chiusa al resto del mondo.
A ciò aggiungiamo un Presidente del Consiglio sempre più autonomo nelle sue valutazioni che spesso sono distanti da quelle dell’Amministrazione Comunale e il quadro che abbiamo davanti è di un governo cittadino arroccato sui numeri ma che non rappresenta nessuno. Se da un punto di vista strettamente numerico, infatti, la loro permanenza alla guida di Montegranaro è inoppugnabile, da un punto di vista politico la loro proposta è fallita miseramente, anche se potranno (e lo faranno) governare fino a fine mandato. Con tutte le conseguenze negative che ne conseguono e che già stiamo scoprendo.

Luca Craia

sabato 5 settembre 2015

Il settembre di Sel



Le ferie agostane hanno fermato i giochi creando una specie di pausa catartica alla vita politica montegranarese ma, fino alla vigilia delle vacanze, la situazione si era ingarbugliata non poco. Ricorderete la ferma e decisa presa di posizione di Eros Marilungo che contestava il bilancio astenendosi dal voto e denunciava con forza (su queste pagine) il modus operandi della maggioranza che, a suo dire ma anche con una certa evidenza, pare sia poco collegiale per non dire consolare. I riscontri che abbiamo, suffragati dalle stesse dichiarazioni dei consiglieri di Sel e non solo (anche il Presidente del Consiglio Antonelli lo ha più volte affermato), ci parlano di decisioni assunte nelle stanze del Sindaco da pochi eletti, sostanzialmente il triumvirato composto dal Sindaco stesso, dal vice e dal Presidente della Provincia nonché assessore ai lavori pubblici.
Sel ha contestato diverse scelte finora effettuate dalla maggioranza di cui fa (ancora) parte ma, soprattutto, negli ultimi periodi ha sottolineato la distanza concettuale tra la visione politica di un partito di sinistra, che dovrebbe essere attento alle tematiche sociali, e la linea seguita dalla giunta Mancini che tutto pare essere meno che di sinistra, anche per lo strapotere della componente di destra che, anche se numericamente minoritaria, ha una forte influenza sulle decisioni.
La scarsa attenzione al sociale, l’aumento della tassazione che va a gravare specialmente sulle classi medio-basse, la poca democraticità, certamente poco si sposano con l’idea attribuibile a Sel. Se a questo aggiungiamo la reazione davvero incattivita del vicesindaco e dei suoi fedelissimi alle ultime vicende che hanno interessato il gruppo composto da Marilungo e Di Chiara (insulti personali), c’è da immaginare un settembre piuttosto caldo.
Si è parlato insistentemente della costituzione di un gruppo autonomo. Non c’è mai stata una conferma ma neanche una smentita da parte di Sel. Sembra piuttosto plausibile che questo accada, anche se non dovrebbe impensierire più di tanto la giunta Mancini, specie ora che Gianni Basso è diventato un appoggio esterno piuttosto affidabile. A meno che non si verifichi qualche altra defezione, cosa non del tutto improbable, che qualche problemino potrebbe anche crearlo. Certo è che, da un punto di vista politico, le aspettative di questa amministrazione erano ben altre, con la maggioranza ampia che aveva. Oggi, invece, deve fare comunque i conti con i numeri.

Luca Craia