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sabato 4 aprile 2015

Un pensiero pasquale


Per il cristiano è la festa più importante. Meno roboante del Natale ma più profonda nella fede, la Pasqua è il momento in cui si manifesta la ragione del credere e non il suo simbolo, la Croce. La Resurrezione è il motivo per cui si è cristiani, è la speranza riposta nella fede, è quello che distingue il cristianesimo dagli altri culti. E se la Croce testimonia il sacrificio del Dio fatto uomo in cui il cristiano crede, la Resurrezione fa del cristianesimo una fede di speranza, un’aspirazione all’eternità, una visione positiva del mondo e della vita.
La Pasqua è, quindi, fondamentale nel calendario del cristiano anche se meno mediatica ed emozionale. Ma può essere un momento di riflessione positiva per chiunque che, anche non credendo, abbia la sensibilità di percepire il messaggio positivo che è insito in questo concetto. La Settimana Santa rappresenta anche l’allegoria della vita dell’uomo, i momenti di sofferenza, la fine dolorosa. Ma la Settimana Santa non termina il venerdì con quell’uomo morto in croce. Termina la domenica con la glorificazione dell’uomo e l’esaltazione della vita, la speranza di un’eternità di pace. Non la Croce, quindi, ma quanto avvenuto dopo a simboleggiare l’aspirazione dell’uomo verso l’alto, verso il divino, verso l’esaltazione dello spirito e dell’esistenza.

Luca Craia