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martedì 25 febbraio 2014

Quote rosa, governo Renzi e il panda



Ho sempre reputato la questione delle cosiddette “quote rosa” più discriminante del suo opposto. Stabilire come regola che debba esserci una rappresentanza di questo o quell’insieme equivale a classificare lo stesso insieme come minoranza. Ne parlavo con un mio caro amico l’altro giorno e lui paragonava le quote rosa agli sforzi di protezione del panda in via di estinzione. Solo che le donne non sono panda e non sono in via di estinzione. Le donne sono in grado di tutelarsi da sole, certo compiendo grandi sforzi per farsi largo in un mondo popolato e governato da uomini, ma che il maschio conceda dall’alto del suo potere una fetta dello stesso come magnanima elargizione risulta deprimente.


L’idea mi è tornata alla mente guardando le foto delle neo-ministre volute da Renzi. Renzi, non nascondiamocelo, è figlio della sua epoca, è cresciuto culturalmente nel ventennio berlusconiano e sa perfettamente il valore dell’immagine in politica. Ecco allora che la sua quota rosa la rispetta ma lo fa inserendovi donne che non sembra si distinguano per particolari qualità che non siano bellezza e giovane età, entrambe effimere e sicuramente di poco aiuto nel governo di un Paese. Mi auguro che le nostre belle ministre mi smentiscano già domani sorprendendo me e gli Italiani con iniziative politiche epocali, ma per il momento mi riservo il beneficio del dubbio, che di panda si tratti, giovani bellissime femmine di panda.

Luca Craia