Visualizzazione post con etichetta problemi psichici. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta problemi psichici. Mostra tutti i post

giovedì 19 marzo 2015

ISCHIA. LA DOLOROSA ODISSEA DI 10 PAZIENTI CON PROBLEMI PSICHICI - DI ANNA LISA MINUTILLO



Villa Orizzonte


La dolorosa odissea di 10 sofferenti psichici ischitani che dopo, anni e anni, di manicomio fanno ritorno a casa nel febbraio 97, inseriti in un progetto di cura, assistenza, emancipazione, integrazione sociale e umana nel territorio di origine e precisamente nella Sir di Barano e che dopo circa 18 anni vengono ingiusta/mente trasferiti in un ex-Albergo di Casamicciola Terme.

Era il 19 febbraio 1997 e nella Struttura Territoriale di Barano denominata “Villa Orizzonte” (Strutture di cui parlava F. Basaglia nella legge 180 del 1978) appositivamente ristrutturata e arredata di tutti i conforts vengono accolti i primi 3 pazienti che con il passare dei giorni diventano 20, numero massimo che la legge sulla dismissione dei manicomi del 1994 prevedeva . Psichiatri, Psicologi, infermieri, Assistenti Sociali dell’Asl e tutte le professionalità del Consorzio Gesco (Educatori, Animatori,Tecnici della Riabilitazione, Oss, Operatori di cucina e di pulizie) hanno preso in carico i pazienti provenienti dai manicomi della Campania ( L. Bianchi, Frullone) dall’Opg di Aversa e dalla Clinica convenzionata di Lettere, garantendogli con affetto e umanità assistenza, cura e riabilitazione quotidiana.

Con il passare degli anni il numero dei malati nella Sir di Barano scende a 10 per evitare ulteriori lavori da parte dell’Asl (la messa in opera dell’ascensore e la scala antincendio) ma nel frattempo vengono aperte le due case alloggio nel Comune di Ischia, reperite e gestite dal Consorzio Gesco e dalla coop Accaparlante, prima quella di Sant’Alessandro e poi quella di Villa Fasolara arrivando complessivamente a 26 pazienti in carico h24, sotto la supervisone dell’Asl. L’esperienza di collaborazione tra Pubblico e Privato Sociale ha fatto si che la Sir di Barano diventasse il fiore all’occhiello di tutta l’Asl Na 2 Nord per la qualità della vita dei pazienti (dalla posizione paesaggistica e climatica dell’ immobile stesso e per la validità dei progetti terapeutici mirati e di gruppo, di integrazione ed emancipazione psicosociale).

Dopo 18 anni, precisamente il 18 luglio 2014, i 10 pazienti di Villa Orizzonte vengono trasferiti nell’ex-Albergo Stefania di Casamicciola Terme, luogo non adatto e senza autorizzazioni come hanno confermato due ordinanze del Comune e come dimostreranno in seguito le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. Il 4 dicembre 2014 la Procura di Napoli, dopo pochi mesi di indagini, ha disposto la chiusura della Struttura vincolando l’Asl a garantire sul territorio isolano la cura e l’assistenza dei pazienti invitando la stessa a reperire altri immobili a norma. In tutti questi mesi però abbiamo registrato solo inerzia e silenzio da parte degli uffici tecnici competenti dell’Asl mentre la Cittadinanza si è mobilitata da subito a trovare soluzioni abitative.

Adesso c’è il rischio che alcuni dei pazientii vengono riallocati c/o la Rsa di Serrara Fontana , qualcun altro c/o la propria famiglia che noi sappiamo, per certo, non in grado di accoglierli e seguirli e gli altri deportati nella Rsa di Cardito provocando la frammentarizzazione del gruppo creatosi dal 97, gruppo fatto di affettività e relazioni, e quindi si assisterebbe alla chiusura di fatto della Sir impoverendo ancora di più il Territorio ischitano di un Servizio Sanitario fondamentale per la salute dei cittadini.

Ed è per scongiurare e contrastare questo rischio che i Lavoratori delle Residenze Psichiatriche e del Centro Diurno di Ischia , dopo aver ricevuto piena solidarietà dal Vescovo, da Psichiatria Democratica, Comitato Ischiattiva, ass. Forense, Consigliere Savio del Comune di Forio, dai sindacati Cgil e Cisl, Consorsio Gesco e dal suo presidente Sergio D’angelo, dal giorno 6 marzo sono in Stato di Agitazione all’interno della Sir ,attraverso un presidio permanente, senza condizionare in alcun modo la serenità dei pazienti, lo svolgimento delle attività e il proseguimento dei progetti riabilitativi singoli e di gruppo.