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giovedì 5 novembre 2015

Il Presepe cresce e va a gonfie vele. Una grande festa per Montegranaro



Sta diventando piacevole partecipare alle riunioni per l’organizzazione del prossimo Presepe Vivente di Montegranaro. Questo perché si respira un’aria alla quale rischiavamo di disabituarci e che, forse, a Montegranaro non c’è mai stata. È un’aria distesa, che profuma di entusiasmo e di voglia di fare. È un aria che spazza via l’odore acre delle invidie, delle ripicche, dei giochetti di potere. È un’aria pulita, finalmente.
Siamo arrivati a 30 associazioni, quelle che partecipano attivamente alla realizzazione dell’evento. Più i singoli cittadini. Sono tante, sono quasi tutte le associazioni attive di Montegranaro, è quasi tutta la società civile, quella che non fa conti ma che ha solio voglia di realizzare qualcosa di buono per il proprio paese, senza alcun secondo fine. Se così non fosse non ci sarebbe quel clima. Se così non fosse non saremmo così tanti. E stiamo ancora crescendo.
Intanto l’evento cresce di importanza. Ci sarà un comunicato ufficiale e probabilmente una conferenza stampa ma vi anticipo che stanno arrivando attestazioni e sostegni da ogni dove, anche da enti e istituzioni importanti. Anche questo è il riconoscimento del fatto che si sta andando nella direzione giusta. Quindi, superate, a quanto pare, le problematiche politiche iniziali, problematiche non sono mai appartenute a chi è lì con le maniche rimboccate per lavorare, ora si guarda avanti. Natale è vicino e c’è tanto da fare. Faremo una festa per Montegranaro. Tutta Montegranaro.

Luca Craia

venerdì 30 ottobre 2015

Nasce la consulta delle associazioni. Ma non è quella che voleva il Sindaco.



La seconda assemblea delle associazioni montegranaresi tenutasi ieri sera ha sancito da un lato la nascita della “consulta” delle associazioni e dall’altro l’aborto di ogni idea di controllo delle stesse da parte dell’amministrazione comunale. La consulta in qualche modo c’è, anche se basterebbe un database per inserire gli eventi e non una riunione di due ore. Infatti, in realtà, la consulta si riduce a una calendarizzazione concordata (ma non vincolante e, quindi, di scarsa utilità) degli eventi programmati dalle associazioni cittadine. Per il resto non esiste alcun tipo di coordinamento e, questo, è quello che voleva la stragrande maggioranza delle associazioni che l’aveva chiesto in maniera inequivocabile nel corso del primo incontro.
Un Sindaco sorridente ma visibilmente nervoso ha presieduto la riunione circondata da vicesindaco e assessore al centro storico. Mezza giunta a gestire una riunione strettamente tecnica alla quale sarebbe stato più consono avesse fatto da moderatore il dirigente alla cultura. Un mistero il perché di tanto schieramento politico. Forse si avevano altre mire, un lumicino di speranza di ottenere qualcosa di più dalle associazioni che, invece, hanno ribadito la propria totale autonomia ferma restando la volontà di collaborare.
Allo stesso dirigente alla cultura Nuciari è stata affiancata la neo-nominata consigliere comunale Laura Latini, il cui ruolo non è esattamente chiaro: se si tratta semplicemente di stilare un calendario degli eventi è sufficiente un foglio Excel. In quanto ai rapporti coi sodalizi, Nuciari se l’è sempre cavata egregiamente da solo ma il suo ufficio ultimamente sembra sempre più affollato, come se i timori di qualche tempo fa, che si volesse in qualche modo limitarne l’autonomia, tanto infondati non fossero. Vedremo.
Ubaldi tacito ha ammirato il pavimento della Sala Convegni di Palazzo Francescani tutto il tempo. Beverati un po’ più loquace ma un tantino imbarazzato, la Mancini ha condotto quasi da sola ma denunciando un certo nervosismo, specie quando si è trattato di parlare di Presepe Vivente con quel Lucentini tanto osteggiato negli ultimi tempi e per combattere il quale è sembrato a molti che fosse nata l’idea della consulta. Ma Lucentini gode del sostegno di tutte le associazioni aderenti all’Ente Presepe e, quindi, di quasi tutte quelle che lavorano a Montegranaro. Da qui la capitolazione: il Presepe si farà in due giorni, il 26 e il 27 dicembre, e godrà del sostegno, anche se dato a denti stretti, del Comune di Montegranaro.
Il nervosismo del Sindaco come si spiega? La mia idea è che fosse dovuto alla difficoltà, qualora qualcuno glie ne avesse chiesto conto, di spiegare la lunga serie di battute acide sul presepe che, sinceramente, hanno a dir poco infastidito le associazioni organizzatrici, perché sentirsi ripetutamente accusare di essere politicizzati non fa piacere a nessuno, a parte quelli che politicizzati lo sono davvero. Così, a fine riunione, lo spettacolo di vedere la platea dividersi tra buoni e cattivi, con i cattivi occupare quasi tutta la sala in un clima di grande distensione a cordialità e i buoni, quelli nelle grazie della giunta, in un angolino. Triste, ma questi sono i risultati della politica portata avanti fin qui. Speriamo si cambi.

Luca Craia

venerdì 23 ottobre 2015

Ediana Mancini: non gioco più, me ne vado (col pallone).



Somiglia tanto alla scena di quando eravamo ragazzi e c’era quello che portava il pallone e voleva comandare lui e, se non riusciva nel suo intento, se ne andava portandosi via il pallone. Solo che, nel nostro caso, il pallone non è suo. Il Sindaco di Montegranaro probabilmente non si sta rendendo conto dell’immensa figuraccia che sta facendo con i suoi concittadini comportandosi in maniera così puerile nella questione “presepe”. Che poi, perché debba esistere una questione presepe, lo sa solo Dio e forse neanche lui. Quando si fa qualcosa di buono per la propria città alla fine certi tatticismi, certe prese di posizione sterili, certe stupidaggini dovrebbero passare in secondo piano. Ma così non è.
Le sta inventando tutte, Ediana Mancini, pur di mettere i bastoni tra le ruote all’organizzazione del presepio. Dopo aver cercato, con una manovra goffa e impacciata, di prenderne il controllo tramite la creazione di un’assurda consulta delle associazioni, alla quale hanno aderito solo quelle già allineate (allineate, termine desueto molto in voga durante la guerra fredda, pensa te), ora ci prova con la logistica, accampando scuse di una puerilità disarmante, così evidente che a rimarcarla mi sento stupido.
Il problema, ora, sarebbero i parcheggi: due giorni di parcheggi vietati in piazza Mazzini. Si preoccupa dei disabili, in questo caso, il Sindaco. Non se ne preoccupa quando i loro posti sono sistematicamente occupati da non disabili in ogni luogo del paese, Si preoccupa per i residenti che non possono parcheggiare sotto casa, ma non se ne preoccupa quando accade la stessa cosa, ma per un’intera settimana, a giugno per Veregra Street. SI preoccupa di uffici comunali costretti a stare aperti in giorni festivi per consentire la realizzazione del presepio, dimenticando che il censimento di Erode è avvenuto 2015 anni fa, quindi l’anagrafe la possiamo anche tenere chiusa, semmai serve qualcuno (pochi) che dia una mano, un piccolo investimento da parte del Comune per una bella cosa per la città.
Si preoccupa, il Sindaco. Ma non per le cose che dice. Si preoccupa perché nella sua mentalità (e in quella del resto della Giunta, mi pare di capire, altrimenti qualcuno la farebbe ragionare) non riesce a concepire che qualcuno si dia da fare solo per il piacere di fare una bella cosa, senza ritorni di sorta. Evidentemente nel suo modo di concepire l’impegno pubblico deve esserci per forza un tornaconto, altrimenti che lo fai a fare? E allora eccola qua che si affanna, scrive, la vedo agitatissima per questa cosa che non riesce a controllare, che non capisce. E, invece di gioire dell’impegno di tanti Montegranaresi, tutti a remare nella stessa direzione, si arrovella per trovare il sistema, se non per fermare tutto, per rendere le cose difficili, magari per minare la riuscita dell’impresa.
Politicamente è un atteggiamento suicida. Il presepe è molto amato a Montegranaro e mettersi di traverso per impedirne o rendere difficoltosa la realizzazione non ha un grande ritorno di immagine, per parlare in termini a lei ben comprensibili. E, tornando alla metafora iniziale, se si va via portandosi dietro il pallone, bisogna ricordarsi che sugli spalti c’è un bel pubblico che ci potrebbe rimanere molto male.

Luca Craia