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venerdì 13 maggio 2016

Niente tavolo per i Cinquestelle. Ma dialogo con la maggioranza sì.



Mi era sfuggito il documento pubblicato dal Movimento 5 Stelle di Montegranaro il 6 maggio scorso e che stronca ogni speranza dell’altra parte dell’opposizione di sedersi a un unico tavolo tra tutte le forze di minoranza per discutere quantomeno dei punti salienti. L’ho letto soltanto stamattina e sono rimasto piuttosto perplesso. La mia perplessità deriva da alcune considerazioni che i Pentastellati fanno circa il ruolo della minoranza, il ruolo di chi fa politica e i rapporti tra forze politiche. Vado nel dettaglio:
1) non capisco perché uno che abbia fatto politica in passato debba essere indicato in modo negativo. C’è gente capace che fa politica per passione e che credo sia giusto e conveniente per gli stessi cittadini che continui a farla quando questo porta risultati. Il meccanismo della rotazione sul quale gli amici Grillini sono così intransigenti, di fatto preclude la possibilità a chi ha capacità, tempo e passione per mettersi a disposizione della propria comunità. Sapendo poi quanta poca gente disponibile ci sia, in breve rischiamo di ritrovarci senza persone adatte a fare politica;
2) se ho ben capito di cosa si tratti il tavolo permanente delle opposizioni, non credo si tratti di un’alleanza, bensì di una forma di dialogo tra forze politiche che cercano, in questo modo, di concertare un’azione comune almeno su temi importanti, come è stato, per esempio, per la questione dell’antenna di San Liborio. Non si tratterebbe, quindi, di fare alcun patto col demonio, bensì di condividere idee e pensieri al fine di migliorare l’azione dell’opposizione;
3) chiudere la porta alle forze dell’opposizione per una forma di dialogo costante quale possa essere il tavolo proposto alle forze di minoranza e, nello stesso tempo, chiedere collaborazione e dialogo con la maggioranza è fortemente contraddittorio e un pochino sostiene i sospetti, che da tempo circolano, di frange dei Grillini molto affini con la maggioranza. Magari non è vero, ma il discorso fatto nel documento di cui sopra non è molto tranquillizzante sotto questo aspetto;
4) predire fin da ora alleanze elettorali e aprire la campagna elettorale piuttosto prematuramente fa apparire come una sorta di Nostradamus de noandri. Inoltre la parola alleanza non va demonizzata, casomai va regolamentata. Questa idiosincrasia dei Cinquestelle per le alleanze politiche suona un po’ snob, sembra che tutti coloro che fanno politica e non siano Cinquestelle siano come quel Bettino Craxi che in questi ultimi tempi merita tanta attenzione da parte loro.

Luca Craia

martedì 10 maggio 2016

Il lamento dei 5 Stelle e il modo loro di stare all’opposizione



Mi spiace davvero leggere gli amici del Movimento 5 Stelle che si lamentano perché le loro istanze, per di più approvate dal Consiglio Comunale, sono rimaste disattese. Dispiace prima di tutto perché si tratta di argomenti seri, che un’amministrazione attenta e oculata, come la nostra non è, avrebbe dovuto recepire e risolvere. Dispiace, però, anche per la disillusione che traspare dalle recriminazioni pentastellate. Si sono fidati e ora si accorgono che la loro fiducia è stata mal riposta.
Ricordo benissimo quando, riguardo il baratto amministrativo, preferirono afferrare la mano offerta dall’assessore Basso piuttosto che fare fronte comune con il resto dell’opposizione. Ora è evidente che quella mano era scivolosa e ha lasciato prontamente la presa, portando la questione fuori dal dibattito politico e annullando un’azione congiunta dell’opposizione intera che avrebbe potuto essere molto più incisiva. Prova ne sia il caso dell’antennona, dove solo grazie a un’azione sinergica dell’intera minoranza si è riusciti quantomeno a sollevare il problema che, altrimenti, sarebbe rimasto nei silenzi della maggioranza. Così come è stata scivolosa la mano di Perugini sull’abbattimento delle barriere architettoniche, con impegni presi e verbalizzati in Consiglio Comunale ma, come al solito, disattesi.
L’impegno dei Cinquestelle è notevole: sono meticolosi e propongono interventi socialmente rilevanti e quando li propongono la proposta è dettagliata e circostanziata, ben preparata. Ma sono lunghi nella preparazione e, soprattutto, poco incisivi nella proposta. Hanno un sistema loro di fare opposizione: non accettano compromessi, non scendono a patti. Questo li porta a non riuscire a collaborare con le altre forze di minoranza, eccetto che per questioni particolari. Del resto fa parte del DNA del movimento non accettare compromessi e ci sta. Quello che suscita qualche perplessità è la fiducia riposta un po’ a cuor leggero nei confronti del governo cittadino. La delusione ora potrebbe insegnare. E magari suggerire che, per un’azione di opposizione più concreta, forse varrebbe la pena dialogare di più coi colleghi di minoranza che con quelli di governo.

Luca Craia

mercoledì 4 maggio 2016

INCREDIBILE: il Sindaco fa l’opposizione all’opposizione



Solo a Montegranaro accadono queste cose e, per quanto ormai dovrei esserci abituato, ogni volta rimango a bocca aperta davanti alle esternazioni di un Sindaco che tutto fa meno che il Sindaco di tutti. Perché quello che Ediana Mancini sembra non aver ancora capito, nonostante siano passati due anni dal suo insediamento, è che, quando si diventa Sindaco, si è il sindaco di tutti e bisogna porsi al di sopra di certi atteggiamenti politici di basso profilo. Il ruolo istituzionale del Sindaco non è consono a certe uscite velenose e nemmeno a scaramucce e battibecchi. Anche perché il Sindaco, proprio perché è il primo cittadino, dovrebbe avere e mostrare la calma del forte e la serenità indispensabile per governare bene.
Invece il nostro Sindaco sembra non essersi ancora accorta che non è più all’opposizione e che la maggioranza a cui si opponeva poco più di due anni fa ora non governa più. Non si capisce, quindi, perché tanto accanimento e tanta ansia di sputare veleno sull’avversario politico. Sarebbe comprensibile se fosse ancora forza di opposizione ma, santo Cielo, ora governa! L’uscita di stamane sul Carlino sull'avvicendamento tra Lucentini e Gismondi come capogruppo di Viviamo Montegranaro, mettendo il becco in questioni che, sostanzialmente, non la riguardano e non la devono riguardare, cercando di seminare zizzania nella minoranza con una fare anche piuttosto puerile, dà il polso di un atteggiamento per niente consono all’autorità politica più importante del paese. Sarebbe auspicabile un comportamento più istituzionale e che, soprattutto, ci si renda conto che si sta governando e non si sta più all’opposizione. Ne avrebbe grande giovamento anche l’azione di governo.

Luca Craia