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martedì 1 settembre 2015

Il Comune ispeziona le insegne. Precauzione o modo per far cassa?



Il Comune di Montegranaro ha comunicato nei giorni scorsi, tramite Facebook (è uno dei comuni più social d’Italia, almeno sotto questo aspetto), l’intenzione di ispezionare le insegne pubblicitarie delle varie attività presenti sul territorio. La legge è chiara: le insegne sono soggette ad autorizzazione da parte dell’ente proprietario della strada su cui insistono e tale autorizzazione ha una durata di tre anni, dopo di che è necessario rinnovarla ripresentando la certificazione di stabilità.
Quindi, da un punto di vista della sicurezza e della pubblica incolumità è giusto che questo venga monitorato. Molti cartelli, infatti, sono posti su pali e la loro stabilità è importante. Il punto è che esistono diverse insegne di attività cessate, chiuse, fallite. Certamente queste insegne non sono più a norma ma, nel caso, a chi si rivolgerà il Comune per sistemarle? Nel caso poi presentassero delle pericolosità, chi si farà carico dello smontaggio?
Infine, ho ragione di credere che ci siano moltissime insegne non in regola, anche se in condizioni perfette e, quindi, non rappresentanti alcun pericolo. Ecco, di queste mi preoccupo. Perché, per quanto sia giusto e doveroso rispettare le regole, in una fase economica difficile come questa andare a gravare sulle casse delle imprese e dei commercianti con nuovi costi ed eventuali contravvenzioni forse non è troppo opportuno, specie quando, con ogni evidenza, altri tipi di infrazioni (vedi quelle al codice della strada o sul conferimento dei rifiuti) vengono sistematicamente tollerate. L’ottimo sarebbe una ricognizione delle insegne, un intervento su quelle pericolose senza, per ora, andare a pesare sulle imprese.
Infine sarebbe giusto dotarsi di un piano della cartellonistica che, al momento, non c’è. E questo genera obbrobri inguardabili e reali situazioni pericolose per la circolazione. Ma, in assenza di un piano, appunto, come si fa a intervenire?

Luca Craia