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venerdì 12 febbraio 2016

L’Abbraccio incontra la gente per ringraziarla.



È passato del tempo da quando Gaetano Di Rosa mi chiamò per propormi di unirmi a lui nel tentativo di creare un’associazione che sostenesse l’Hospice di Montegranaro. Eravamo entrambi reduci da gravi lutti e due avevamo toccato con mano quanto prezioso fosse il lavoro che i sanitari e tutto il personale dell’Hospice svolgono.
Nacque così, per sua volontà e con la collaborazione di un gruppo di persone di buona volontà, una delle associazioni più meritevoli del nostro territorio che, grazie all’impegno dei propri volontari, garantisce servizi importantissimi alle famiglie dei pazienti e, nello stesso tempo, intraprende iniziative che forniscono sostegno economico all’opera. Nel tempo l’associazione è cresciuta molto, grazie all’impegno che Gaetano ci ha messo finchè non ci ha lasciati e grazie a quello dell’attuale Presidente, Luciano Pini, che porta avanti lo spirito iniziale arricchendolo di iniziative, contenuti e buona volontà.
Domani L’Abbraccio incontrerà la gente, di Montegranaro e non, che sta aiutando l’associazione a crescere, col proprio sostegno materiale e morale. Lo farà per un saluto, per illustrare quanto fatto e quanto c’è ancora da fare. E da fare ce n’è sempre tanto. L’appuntamento è per sabato 13 febbraio alle ore 10,30 presso la sala riunioni della Croce Gialla.

Luca Craia

martedì 10 novembre 2015

Ospedale di Montegranaro: che ne vogliamo fare?



Fa rabbia e tristezza vedere il nostro ospedale o, meglio, quello che era il nostro ospedale, oggi praticamente deserto e svuotato di quasi tutti i servizi. Quello che era una struttura all’avanguardia e un nosocomio che funzionava anche grazie a professionalità importanti (ricordiamo, per citarne uno, il compianto dottor Enzo Allegri), oggi, eccetto piccole ma preziose eccezioni come l’Hospice e il centro per l’alzheimer, è una scatola vuota. Eppure la struttura è ancora più che valida, la sua ubicazione ancora molto funzionale e la sua potenziale utilità è palese. Perché lasciarlo in queste condizioni?
La sanità fermana è in gravi difficoltà, con un ospedale centrale insufficiente, un progetto per una nuova struttura che, per ora, è solo sulla carta e che sembra vi debba rimanere ancora a lungo, i piccoli nosocomi periferici in chiusura. I servizi diminuiscono nel momento in cui forse c’è maggiore domanda. L’offerta si sta spostando nella sfera dell’imprenditoria sanitaria privata. Non sarebbe forse il caso di approfittarne?
La proprietà dello stabile è pubblica. Dopo aver visto naufragare progetti faraonici e fantomatici, cliniche del piede che sono esistite solo nei sogni di qualcuno, progetti di riconversione che non sono mai decollati anche per un’insufficiente pressione politica, credo sia giunto il momento di rimettere mano allo stabile e farlo rivivere, magari rendendolo anche remunerativo per la collettività. Penso ad un bando per affidarlo a privati il locazione o, addirittura, alla sua alienazione.
Uno stabile così grande richiede manutenzioni costanti e costose. Allo stato attuale è destinato a deperire e, quindi, a deprezzarsi. Penso sia il caso di pensare ad un suo utilizzo che sia di salvaguardia economica dell’ente pubblico, di utilità per la comunità montegranarese e che ne scongiuri il degrado. Speriamo che la politica ci pensi, almeno. Prima che sia troppo tardi.

Luca Craia