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venerdì 5 agosto 2016

Politici coreografi e gente che necessita di ferie



Ancora una volta sono stato oggetto di un attacco di haters sulla pagina Facebook. Ci sto facendo l’abitudine, piano piano, anche se la cosa non è mai piacevole, anche perché talvolta, come questa volta, le motivazioni sono di una stupidità disarmante. Ho pubblicato un collage di foto che ritraevano da una parte il pubblico del concerto di Anastacia a Monte Urano e dall’altra quello al concerto degli Africa Unite a Montegranaro. Sopra la prima foto ho scritto che erano presenti 2500 persone (secondo l’organizzazione) e sull’altra 2000 persone (secondo il Comune di Montegranaro). Sotto il tutto la scritta, evidentemente scherzosa “nommeroporta” (non mi tornano i conti, per i non marchigiani). L’intento era di evidenziare, tramite il confronto tra le due foto, entrambe raccolte online sulle pagine ufficiali degli eventi, come la stima fatta dal Comune di Montegranaro fosse un tantino troppo al rialzo, senza nulla togliere alla manifestazione e a chi l’ha organizzata. Non mi pare si possa vedere in questo una qualche sorta di delitto.
Invece apriti cielo: arrivano i soliti ragazzotti (sono sempre ragazzotti) che me ne dicono di tutti i colori: uno dice che non sono capace di contare (voglio vedere lui a contare su una foto sfocata, ma a occhio pare evidente che 2000 persone lì non c’erano), un altro mi accusa di “non volè vè a Montegranà (non volere bene a Montegranaro) che suona un po’ come quando Berlusconi se la prendeva con chi faceva film sulla mafia perché sputtanavano la Sicilia. L’ultimo, il migliore, mi invita ad andare a vivere a Monte Urano perché a Montegranaro gente come me non ce la vogliono.
Sostanzialmente verrebbe da ridere, visto che non mi sono permesso di criticare alcunché, ma limitato soltanto ad evidenziare una cifra divulgata forse un po’ troppo alla leggera. Ma il fenomeno è preoccupante: ogni volta che parlo di cose che riguardano i giovani montegranaresi arrivano di questi attacchi e, francamente, la cosa non mi lascia indifferente. Il giovane è per sua natura irruento, ma lo sono stato anche io e non mi sono mai sognato di insultare una persona che avesse il doppio dei miei anni solo perché avesse detto una cosa su cui non ero d’accordo. Magari si discute, ma arrivare dritti dritti all’insulto è una forma di violenza che, da parte delle nuove generazioni, non fa sperare un granchè bene.
C’è un dato, poi, che fa pensare: tutti i ragazzi che mi hanno apostrofato così amabilmente sono amici, quanto meno virtuali, della cricca di un noto politico locale, coreografo e organizzatore di danze. Magari non c’entra niente ma, come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato ma… Comunque, per essere chiari ancora una volta, chi viene sulla pagina a insultare, a mancare di rispetto, a provocare e chi utilizza profili falsi, chi sfoga le proprie frustrazioni lì piuttosto che andare da un buon psicologo viene bannato. Dittatoriale? Si, forse ma, come ho più volte specificato, a casa mia faccio come mi pare.

Luca Craia