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sabato 30 gennaio 2016

CASE POPOLARI, IL CASO ENTRA IN CONSIGLIO REGIONALE – di Abramo Cimadamore



Si è ufficialmente aperta in consiglio regionale una discussione sulla modifica dei criteri di assegnazione delle case popolari.  E' il sintomo che la politica sta percependo a livello regionale la rilevanza di questo tema così importante , in un particolare contesto storico in cui il diritto alla casa spesso non viene garantito e tutelato adeguatamente , specialmente per le famiglie italiane in difficoltà economiche , che riescono solo in minima parte ad accedere alle assegnazioni degli alloggi popolari a causa dell' applicazione di criteri ( reddito dichiarato , numero dei figli ) che le penalizzano e che rendono oltremodo difficoltosa ed improbabile un'assegnazione in loro favore . E' chiaro che una risposta politica deve arrivare. E' una questione di giustizia, infatti premiare coloro che risiedono da più anni nel territorio o che lavorano stabilmente da più anni in esso significherebbe garantire una più equa distribuzione degli alloggi popolari tra famiglie italiane e non. Noi dopo aver sollevato il problema a livello comunale, abbiamo deciso di rappresentarlo in sede regionale e da mesi collaboriamo in maniera sinergica con il nostro consigliere regionale Elena Leonardi per arrivare ad una proposta di modifica della normativa regionale che non tarderà ad arrivare e ad essere presentata pubblicamente in consiglio regionale. Vogliamo andare avanti fino in fondo perchè siamo convinti che il problema possa e debba essere risolto ora senza attendere un vago e generico “domani “per affrontarlo. Di pari passo infatti portiamo avanti la nostra proposta di modifica del regolamento comunale e manifestiamo la piena disponibilità a sederci attorno ad un tavolo ed a confrontarci con tutte quelle forze politiche o singoli consiglieri comunali, favorevoli alla modifica dei criteri di assegnazione degli alloggi popolari auspicando che vi sia una convergenza attorno al tema che sia la più ampia possibile.  Il fatto che si sia aperta a livello regionale una discussione sulla modifica dei criteri di assegnazione delle case popolari è un importante traguardo poiché vi è la possibilità finalmente di risolvere alla base il problema mediante una modifica della normativa, ma nello stesso tempo segna anche la necessità inevitabile che la discussione si apra finalmente anche a livello comunale se vi è una reale e concreta volontà di risolvere tale problema da parte degli amministratori.

Abramo Cimadamore
Coordinatore Fratelli d' Italia – AN- Montegranaro

venerdì 29 gennaio 2016

Case popolari. Antonelli torna alla carica. Ma la maggioranza è sorda.

Torna sull’argomento dei criteri di assegnazione degli alloggi popolari, il Presidente del Consiglio Comunale Walter Antonelli, che già tempo fa aveva sollevato il caso proponendo una modifica dei regolamenti di assegnazione per eliminare le discrepanze e le iniquità a discapito dei cittadini italiani, cosa che è, di fatto, un problema enorme. Infatti, a causa di queste lacune nel regolamento, gli alloggi vengono assegnati nella loro quasi interezza a cittadini stranieri, così come è capitato per quelli dell’ospedale vecchio, nel centro storico di Montegranaro, creando così un ghetto che da un lato degrada le aree urbane interessate e dall’altro ostacola l’integrazione degli stranieri.
La proposta di Antonelli fu sposata anche da Fratelli D’Italia che, però, non è rappresentato in Consiglio Comunale, ma anche le opposizioni dettero subito parere favorevole. Gli unici a dire no furono proprio i colleghi di maggioranza di Antonelli, con tanto di discesa in campo da parte del Segretario Provinciale della Cgil che esortava il Sindaco a non modificare i regolamenti vigenti. Il governo di Montegranaro, quindi, si dimostrava ancora una volta estremamente lontano dalle esigenze della cittadinanza, anche da un punto di vista matematico. Infatti se le forze di opposizione rappresentano insieme già la maggioranza degli elettori rappresentanti in Consiglio Comunale, aggiungendovi anche Fratelli d’Italia mi pare evidente che i Montegranaresi siano d’accordo in larghissima parte con Antonelli. Del resto il problema è evidente. A tutti meno che a Sindaco & Co.

Luca Craia

mercoledì 9 dicembre 2015

La questione “case popolari” cala di interesse



Il disinteresse manifestato dal Sindaco per la questione sollevata da Walter Antonelli, Presidente del Consiglio Comunale, circa la necessità di rivedere il regolamento di assegnazione degli alloggi popolari in modo da evitare che i cittadini stranieri siano favoriti, cosa che accade oggi con la normativa attuale, pare stia condizionando l’atteggiamento di tutta la politica. Si è concluso, infatti, con un nulla di fatto l’incontro voluto dallo stesso Antonelli sul tema.
L’incontro, in realtà, era nato già sotto pessimi auspici, con il brutto botta e risposta tra lo stesso Antonelli e il Sindaco avvenuto via mail e letto in tempo reale da tutti i Consiglieri Comunali. Il Sindaco si era arrogato (impropriamente) il diritto di convocare l’incontro, diritto poi esercitato nei fatti, in quanto a fissare la data della riunione è stata proprio Ediana Mancini. Si è così giunti a un incontro piuttosto imbarazzante, condizionato dalle accuse mosse da Antonelli alla Strappa che già creavano un clima gelido, e dalle dichiarazioni violente del gruppo legato al vicesindaco Ubaldi, Gioventù Libera, che lasciano pochi margini per ricucire i rapporti tra Giunta e Presidente del Consiglio Comunale.
In questo scenario l’argomento case popolari è diventato giocoforza secondario, e certamente l’amministrazione Mancini non l’ha esaltato più di tanto proprio per evitare che si creino spaccature di ordine ideologico tra gli ubaldiani, sempre più agguerriti e aggressivi, e la parte progressista della maggioranza. Ci si è lasciati con un classico “creeremo un tavolo” che, nel politichese nostrano e visti i precedenti (vedi varie proposte dei Cinquestelle), si traduce in un “non ci interessa e non faremo niente”.
Peccato che, così facendo, si lascia lettera morta di una volontà popolare molto forte, che sta interpretando bene, per esempio, il gruppo non rappresentato in Consiglio di Fratelli D’Italia. Speriamo che, almeno loro, continuino a fare pressione perché si risolva questa problematica, magari seguiti dalla minoranza che, comunque, si è detta propensa alla modifica regolamentare, specie ora che gli alloggi popolari di Montegranaro sono passati, con pilatiana strategia della Mancini, all’Erap.  

Luca Craia

domenica 29 novembre 2015

Case popolari: il Sindaco è Ponzio Pilato




Se ne lava le mani. Questa è la soluzione trovata dall’amministrazione UbaldiMancini per risolvere la questione posta dal Presidente del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, e sposata da tutta la minoranza consiliare, con in testa Fratelli d'Italia, di rivedere il regolamento per l’assegnazione degli alloggi popolari al fine ri riequilibrare la situazione tra stranieri e Italiani.Con il regolamento attuale, infatti, gli stranieri sono decisamente avvantaggiati, per cui ci si proponeva di modificare, con la discrezionalità offerta dalla legge, i parametri di assegnazione di punteggi con i quali stilare le graduatorie.
L’Amministrazione Comunale, dopo aver risposto che è troppo presto per metterci mano (assurdo, quando vuoi metterci mano? Quando si stilano le graduatorie?) e dopo aver incassato lo sprone a continuare così dal segretario generale della CGIL, che così ha dimostrato quanto si conscio dei reali bisogni dei suoi rappresentati e del suo ruolo sindacale, ora si libera definitivamente del problema. Con la solita scusa, ormai stantia, trita e ridicola, della mancanza di personale per fare controlli, dopo aver buttato via soldi per tentare un improbabile recupero dei canoni arretrati incaricando un avvocato esterno, ora rimette tutto in mano all’Erap. Il problema non è più del Trio e mezzo, come li chiama SEL.
L’Erap che farà? Difficile immaginare che l’ente per le case popolari vada a prendere decisioni che spettano alla politica e che vada a infilarsi nel mare di polemiche che una revisione del regolamento giocoforza porterà. Quindi il futuro che ci aspetta (e ci sono diversi alloggi ancora da assegnare) è quello di una ghettizzazione sempre più forte degli stranieri, di una disparità sempre più evidenti tra questi ultimi e gli Italiani, di un centro storico sempre più marcato come terra straniera. Con buona pace della sinistra progressista, della politica per i cittadini e di quel coraggio delle proprie azioni che proprio a questa maggioranza manca. Grazie Ediana Mancini, Endrio Ubaldi, Aronne Perugini e all’altro mezzo.

Luca Craia