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giovedì 12 gennaio 2017

E la crisi diventa show



Per carità, ogni atto, ogni iniziativa, ogni mossa che vada in direzione della ricerca di soluzioni per la crisi che attanaglia il settore calzaturiero è lodevole e benedetta, sia chiaro. Ma la convocazione di un Consiglio Comunale aperto sulla questione pare proprio la strumentalizzazione politica, la spettacolarizzazione del problema, la creazione dell’alibi mediatico per un immobilismo totale che va avanti da quando la giunta Mancini si è insediata. È sacrosanto che un comune come quello di Montegranaro possa fare davvero poco per aiutare gli imprenditori del calzaturiero, ma almeno quel poco va fatto e va fatto con tenacia e convinzione. Quindi bene che Ediana Mancini ed Endrio Ubaldi si siano finalmente accorti che c’è un grosso problema a Montegranaro ma stigmatizziamo il ritardo.
E lo stigmatizziamo anche perché l’iniziativa non è nemmeno dell’Amministrazione Comunale ma proviene dal mondo sindacale, quello stesso mondo che, contemporaneamente, proclama lo sciopero del settore noncurante, appunto, delle enormi difficoltà che gli imprenditori stanno vivendo e accorgendosi solo ora, con notevole ritardo, delle problematiche relative ai lavoratori che non derivano certo dal mancato rinnovo del contratto di lavoro quanto, piuttosto, da una legislazione ignobile che vige con la santa benedizione sindacale.
Ediana Mancini ora è molto presa dal problema, a quanto leggiamo dal giornale. E vivaddio! Era ora. Dopo viaggi a Roma per fare foto ricordo senza approfittare per parlare con qualcuno di crisi e politica estera, quella politica estera idiota che tanto sta danneggiando il settore, dopo aver lasciato nel più completo abbandono la zona industriale, dopo non aver investito un centesimo in infrastrutture, dopo l’evidente mancanza di una visione, di un progetto che possa sostenere la monocoltura calzaturiera, almeno è un segnale.
Alla ben venga lo spettacolo del Consiglio Comunale aperto purchè non si riveli, come spesso accade, soltanto uno spettacolo, appunto. La calzatura ha bisogno di interventi che non possono limitarsi a due parole messe bene in fila su un comunicato stampa o su uno show di un paio d’ore a tutto beneficio della politica. Spero si arrivi al Consiglio aperto con un progetto, altrimenti è la solita rivista di Macario.
                           
Luca Craia

venerdì 2 dicembre 2016

Il Wi-Fi del Comune è del PCUS



In Unione Sovietica, qualcuno lo ricorderà, non c’era grande distinzione tra il PCUS, il Partito Comunista dell’Unione Sovietica, appunto, e lo Stato. In realtà il Partito era un organo dello Stato o, forse meglio, lo Stato era una proprietà del Partito, fate voi. Il moderno PD che, in qualche modo, è inquadrabile come l’erede del Partito Comunista Italiano, anche se questo fa venire il mal di pancia ad alcuni amici rimasti comunisti veri, dell’ideologia marxista ha mantenuto ben poco, diventando nel tempo un partito liberista moderato e neanche tanto. Deve però aver serbato questo antico retaggio culturale, considerando la cosa pubblica e il Partito strettamente connessi.
A Montegranaro abbiamo le prove. Ci sono i comportamenti dei nostri amministratori, che vivono la casa comune come se fosse casa loro (salvo quando il terremoto la spacca, a quel punto torna di tutti). Ma ci sono prove fisiche. Per esempio c’è la fonica comunale, l’altoparlante col quale l’amministrazione comunale ci informa, passando per le strade, delle sue mirabolanti iniziative. Ebbene, l’altoparlante non è del Comune ma del PD, c’è scritto sopra.
Altra prova piuttosto preoccupante è la rete Wi-Fi con la quale si trasmette lo streaming del Consiglio Comunale attraverso Youtube. La connessione, cari amici, non è del Comune bensì del PD, che ha la sede al piano sottostante. L’Amministrazione Mancini, in due anni e mezzo di governo del paese, non è riuscita a installare una connessione pubblica e utilizza quella del suo Partito di maggioranza. Tanto Comune e Partito sono la stessa cosa. Solo che, se tra due anni e mezzo le elezioni le vincesse qualcun altro, difficilmente è immaginabile che possa utilizzare la connessione dell’opposizione, per cui addio Wi-Fi.

Luca Craia

giovedì 1 dicembre 2016

Antonelli polemico demolito dal suo Sindaco


Raffaele Cantone, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione

La seduta del Consiglio Comunale montegranarese di ieri si è aperta col Sindaco che resocontava circa una corrispondenza tra il Presidente del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, e il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. La corrispondenza nasce da una domanda inviata al dottor Cantone da Antonelli a proposito della presunta incompatibilità di Paolo Gaudenzi, consigliere comunale, con la carica di consigliere di amministrazione della Farmacia Comunale. Si ricorderà che, all’epoca del rinnovo del CDA della farmacia, la maggioranza indicò nel delfino di Ubaldi il proprio rappresentante in seno all’ente. Ma, secondo il Presidente Antonelli si configurava la possibilità un’incompatibilità tra le due cariche, tanto che lo stesso Antonelli utilizzò queste pagine per esporre il suo pensiero in proposito (vedi articolo).
Per verificare questa incompatibilità, quindi, Antonelli, a quanto pare all’insaputa della sua stessa maggioranza, consultò per iscritto il Presidente dell’Autorità Anticorruzione. DI questi giorni è la risposta di Cantone che esclude l’incompatibilità e riabilita la decisione della maggioranza.
Walter Antonelli e Paolo Gaudenzi
La relazione del Sindaco sullo scambio epistolare tra Antonelli e Cantone avviene in assenza del Presidente, sostituito dal Consigliere Michetti. Suona strana questa assenza e suona strana la volontà del Primo Cittadino di ritirare fuori una vicenda ormai archiviata. Cosa voleva fare la Mancini? Molto probabilmente l’intenzione era di mettere in difficoltà l’opposizione che, all’epoca, sposò la tesi di inopportunità politica sostenuta da Antonelli. Così facendo, però, il danno maggiore lo subisce lo stesso Antonelli.
L’opposizione, infatti, e lo ribadisce Mauro Lucentini nel suo intervento immediatamente successivo, riteneva e continua a ritenere la nomina di Paolo Gaudenzi inopportuna e sbagliata da un punto di vista politico. Diversa, però, appare la posizione di Walter Antonelli che è membro della maggioranza ma, in questo caso come in altri, si è mosso in maniera antitetica alle indicazioni della stessa. Questi comportamenti estremamente critici da parte del Presidente del Consiglio nei confronti della sua compagine vanno a sommarsi a un comportamento istituzionale a tratti difficile da spiegare, come la reiterata assenza per mesi dalle riunioni dei capigruppo e la stessa assenza al Consiglio Comunale di ieri.
Il voler esternare la corrispondenza di Antonelli col Presidente dell’anticorruzione da parte del Sindaco ha evidenziato ancora una volta la distanza politica tra il Presidente del Consiglio Comunale e la sua maggioranza, distanza che va avanti da anni e che, forse, sarebbe ora di chiarire. Questo ha chiesto Lucentini affermando, senza mezzi termini, che forse la figura istituzionale di Antonelli andrebbe rivista. Un Sindaco accorto e politicamente intelligente avrebbe evitato questo ulteriore scivolone.

Luca Craia