mercoledì 19 ottobre 2022

Palazzo Agostiniani: se lo comprano gli inquilini, addio recupero.

Il Palazzo degli Agostiniani, a Montegranaro, conosciuto ai più come “ospedale vecchio”, è un edificio storico la cui costruzione risale al 1399. Diventato ospedale nel 1882, nella trasformazione sono andati perduti molti tratti dell’originario convento. Ciononostante l’edificio è di assoluto valore, conservando ancora il chiostro originale, il pozzo, e diverse caratteristiche architettoniche puramente agostiniane.

Di proprietà dell’allora USL di Fermo, tornò di proprietà del Comune in tempi molto recenti. Fino a pochi anni fa versava in condizioni disastrose. L’Amministrazione Basso e poi quella Gismondi, per riuscire a trovare i fondi necessari per la sua ristrutturazione, aderirono a un finanziamento legato all’edilizia residenziale e presentarono un progetto per realizzare al suo interno diversi appartamenti destinati all’edilizia popolare. Gli appartamenti, una volta terminata la ristrutturazione, sono stati assegnati, per lo più a famiglie straniere.

In un progetto di recupero generale del centro storico e del suo patrimonio culturale, sarebbe fondamentale che il palazzo torni nella piena disponibilità del Comune. In questo senso si sono espresse le ultime Amministrazioni Comunali, non riuscendo però a intervenire in alcun modo visto il vincolo residenziale ancora in essere. L’ideale sarebbe poter trasferire i residenti in altri alloggi, liberando gli spazi del palazzo per farne un utilizzo pubblico e culturale.

Oggi leggo, su un notiziario online, che l’Erap, titolare di questi appartamenti, è in procinto di dismettere il proprio patrimonio immobiliare dando la possibilità ai propri inquilini di acquistare a prezzi scontati l’immobile in cui risiedono. Questo, applicato al caso del Palazzo degli Agostiniani di Montegranaro, sarebbe un’autentica sciagura perché impedirebbe ogni progetto futuro di utilizzo dell’edificio a livello pubblico, culturale e turistico. L’idea di Saturnino Di Ruscio non è cattiva, ma applicata al caso specifico lo diventa.

Non ne ho ancora parlato col Sindaco di Montegranaro, ma mi preoccupa sia questa situazione in particolare anche in funzione del calo di attenzione che registro riguardo al comparto turistico e ai progetti a esso legato. Mi auguro che si muovano tutti i passi necessari per evitare che questa intenzione dell’Erap venga applicata a Montegranaro, in caso contrario sarebbe davvero un brutto colpo per ogni tipo di progettualità presente (vedi il Museo delle Tradizioni) e futura.

 

Luca Craia


 

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