sabato 21 maggio 2022

Con il tributo a Giovanni Conti Montegranaro cestina il fascismo.


Il fascismo va in archivio, a Montegranaro. L'intitolazione della Sala Consigliare al Senatore repubblicano Giovanni Conti, tra le celebrazioni di un uomo che ha fatto la storia della democrazia in Italia, stabilisce un dato politico rilevantissimo, peraltro evidenziato dalle stesse parole del nipote di Conti, Giovanni Junior: il fascismo non è più dove eravamo abituati a cercarlo, semmai si annida in ben altri lidi.
A celebrare l'importanza della figura di Conti per l'Italia democratica c'erano uomini di destra i cui avversari hanno sempre accusato di fascismo. C'era Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche, sul quale tutti ricordiamo le polemiche legate alla famosa cena di Acquasanta; c'era Mauro Lucentini, sempre indicato come fascista dalla sinistra nostrana; c'era Niccolò Venanzi, idem come sopra; c'era lo stesso Sindaco Endrio Ubaldi, che ha fortissimamente voluto questa iniziativa. 
Tutti costoro hanno evidenziato il valore assoluto della coerenza democratica e antifascista di Giovanni Conti, chiarendo con un'iniziativa di così grande portata che le accuse di fascismo possono tranquillamente tornare al mittente. Chiamatela abiura, chiamatela riconciliazione con la storia, in definitiva si tratta della dimostrazione che la nostra politica, con tutti i suoi difetti anche gravi, ha comunque quella maturità che ci consente di avere ben altre preoccupazioni che non siano legate a Predappio. 
Il fascismo esiste, intendiamoci, ma è nascosto negli atteggiamenti, nella visione distorta della democrazia e del dibattito democratico. Direi che oggi è identificabile molto lontano dalla destra che abbiamo visto stasera.

Luca Craia 

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