lunedì 17 gennaio 2022

Il giorno di Sant’Andò nella tradizione popolare e nei ricordi.

La mattina del 17 gennaio, nonna Peppa si alzava presto, come faceva tutte le mattine del mese di maggio, e sfidava il freddo pungente per andare a messa “là lo priore”. Io, nel frattempo, andavo a scuola e, quando tornavo, trovavo lo scopo della sua missione mattutina: il pane di Sant’Antonio. Nonna, un caratterino che ve lo raccomando, era comunque una donna pia e devotissima, assidua frequentatrice della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, e il giorno di Sant’Antonio Abate andava a messa presto per procurarsi tra le prime donne del centro storico, che allora era ancora “il paese”, pieno di gente e di vita, la pagnottella benedetta.

E la dava a me e a mio fratello che, giustamente, un po’ bestie eravamo e avevamo bisogno della protezione del Santo degli animali. Mi ricordo che quel pane aveva qualcosa di diverso, era più bianco, profumava, e aveva un sapore meraviglioso. Sicuramente era suggestione, perché non credo che la benedizione di don Manlio avesse potuto cambiare aspetto e sapore di un panino di Strozzo, ma ancora oggi ho il ricordo di un qualcosa di particolare, di buono ma buono davvero.

E, mentre mangiavo il mio panino benedetto di Sant’Antonio, nonna spiegava che il giorno di Sant’Antonio si allungavano le giornate, che già avevano iniziato a farlo il giorno di Santa Caterina, cosa assolutamente contraria a ogni legge della natura in quanto Santa Caterina viene festeggiata il 25 novembre, prima del solstizio di inverno, quando l’inverno deve ancora iniziare e le giornate ancora debbono finire ad accorciarsi. “Santa Caterina, na pedata de gaglina, Sant’Andò, na pedata de bo’”, diceva la saggezza popolare riportata da nonna Peppa, per dire che il giorno di Santa Caterina le giornate si allungavano un pochino ma il giorno di Sant’Antonio si allungavano un bel po’. In attesa della Candelora, che dell’inverno semo fora.

 

Luca Craia


 

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