martedì 4 maggio 2021

C’è da programmare il futuro dell’ex distretto calzaturiero. Ma la politica dorme.


 

Il settore calzaturiero era in crisi già da prima. La pandemia ha solo (solo si fa per dire) accelerato esponenzialmente un processo già in atto, portandolo probabilmente al suo epilogo estremo. Dico probabilmente perché ancora non sappiamo bene quale sia la situazione, bisognerà attendere il momento in cui la situazione epidemica andrà a normalizzarsi, quando finiranno le casse integrazione e quando si smetterà di prorogare il blocco dei licenziamenti, tutti artifizi che stanno drogando e falsando il mercato. Certo è che niente sarà più come prima, e per capirlo non servono grandi economisti, lo abbiamo ben capito tutti.

Tutti tranne che chi fa politica, specialmente a sinistra. A me piacerebbe sentire qualcuno che lancia l’allarme, ma non un qualcuno qualsiasi. Mi piacerebbe che a farlo sia qualche esponente politico, perché se l’allarme lo dà la politica, significa che poi magari andrà anche a cercare le soluzioni, per quello che può fare la politica. E la parte politica storicamente più sensibile alle problematiche legate al mondo del lavoro è la sinistra che, invece, sembra in tutt’altre faccende affaccendata.

Abbiamo visto la CGIL girarsi il Fermano per attaccare corone di fiori sulle lapidi degli antifascisti comunisti, abbiamo visto il PD stracciarsi le vesti perché un commissario prefettizio non prende le decisioni sulle scuole che avrebbero dovuto prendere loro anni prima. Ma nessuno parla di lavoro, di cosa succederà quando l’epidemia finirà e ci troveremo davanti alle fabbriche ferme da mesi, se non da anni. Cosa faremo, nel distretto calzaturiero e, in particolare, a Montegranaro quando andremo a tirare le somme e queste somme saranno peggio che preoccupanti. Cosa faremo quando ci renderemo conto che la monocoltura calzaturiera è finita e occorre trovare altre strade per ar vivere le nostre comunità.

Del declino sociale e urbanistico che è facile prevedere per Montegranaro ho parlato ampliamente. È lecito aspettarsi un crollo demografico, con tutto quello che ne consegue in termini di degrado sociale e urbano. Serve una strategia per non vedere crollare tutto e serve subito. Quando si sveglierà, la politica? Cosa sta aspettando?

 

Luca Craia

 

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