martedì 20 aprile 2021

Via libera al vaccino Johnson & Johnson. Rari casi di trombosi. Ecco come riconoscerli.

 

L’EMA, l’agenzia europea del farmaco, ha dato parere favorevole all’uso del vaccino Johnson & Johnson, pur riconoscendolo come causa di rarissimi casi di trombosi cerebrale che si sono riscontrati negli USA. Questi casi "si sono verificati in persone di età inferiore a 60 anni entro tre settimane dalla vaccinazione", riferisce l’EMA, specificando che, per la maggioranza, l’incidenza ricade sulle donne. L’autorizzazione all’uso del preparato Johnson & Johnson deriva dalla valutazione della bassissima incidenza dei casi avversi rispetto al numero di somministrazioni, ma soprattutto dal fatto che, sempre secondo l’EMA, "i benefici superano i rischi". Ora si attendono le valutazioni della Commissione tecnico-scientifica (Cts) dell'Agenzia italiana del farmaco per l’autorizzazione all’uso in Italia. L’autorizzazione, ormai scontata, accelererebbe di molto il processo di vaccinazione di massa.

I casi di trombosi cerebrale riscontrati finora, dicevamo, sono rarissimi, assimilabili a quelli del vaccino AstraZeneca. È chiaro che ci sia apprensione da parte dell’utenza, ma occorre ricordare che gran parte dei farmaci normalmente in uso può avere effetti avversi anche letali. In ogni caso, pur essendo difficile da riconoscere, una trombosi si può individuare da alcuni sintomi, quali problemi con la vista o la parola, sensazione di debolezza in generale o addirittura convulsioni. Qualora si presentassero, è bene non trascurarli. Per il resto, il vaccino rimane l’unica via d’uscita dalla pandemia e dalle sue conseguenze, per cui mi sento di consigliare a tutti di vaccinarsi quanto prima, augurandomi che l’informazione ufficiale sulla questione stavolta sia più limpida, chiara, onesta e, di conseguenza, tranquillizzante.

 

Luca Craia

 

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