sabato 1 agosto 2020

Lampedusa al tracollo. Il Sindaco chiude l’hot spot. Il Governo fa finta di niente.


“Non capisco perchè il presidente del Consiglio non dichiari lo stato di emergenza considerato che in due settimane abbiamo avuto 250 sbarchi. Cinquemila persone in 28 giorni numero superiore al 2011: in quel caso il governo dichiarò lo stato di emergenza". Lo dice Salvatore Martello, sindaco delle Pelegie, che ha chiuso l’hot spot di Lampedusa. La struttura può contenere al massimo 95 persone, mentre in questo momento ce ne sono quasi 1000. Una situazione insostenibile in tempi normali, figuriamoci durante una pandemia.
L’isola è al collasso, l’hot spot pure, la politica immigrazionista italiana sta producendo situazioni disumane. Immaginiamo non soltanto il disagio degli isolani, con un’economia turistica fatta a pezzi, ma soprattutto le condizioni in cui le persone “accolte” in questi campi di concentramento debbano vivere. E il Governo non fa nulla, anzi, la maggioranza che lo regge vota compatta per processare Salvini che, forse facendo una delle poche cose sensate che gli sono venute in mente, aveva cercato di fermare il traffico di esseri umani.
I risultati della politica del “restiamo umani” sono questi: persone ammassate come bestie e trattate come tali, e pericolo per tutto il Paese, sia per i rischi di diffusione del virus sia per l’effetto negativo  che questo continuo flusso di migranti immessi senza criterio nel tessuto sociale genera. Ma il Governo fa finta di niente, e chi si è sempre riempito la bocca di paroloni sull’umanità e l’accoglienza ora tace.

Luca Craia

Foto: ANSA