lunedì 31 agosto 2020

Debacle del turismo a Montegranaro. Tanto rumore per nulla.


Oggi è il 31 agosto, piove, e possiamo dire che l’estate sta finendo e con essa la stagione turistica montegranarese. In effetti ci vuole coraggio per parlare di “stagione turistica” a Montegranaro perché, per quanto taluni esponenti del governo cittadino amino fare finta che ci sia del turismo a Montegranaro, nei fatti questi non c’è e lo abbiamo visto lampante questa estate. L’estate 2020, che ha visto un grande movimento turistico a livello nazionale e locale in ogni dove, a Montegranaro ha visto una presenza di visitatori piuttosto bassa. Certamente il paese non presenta un’offerta turistica così importante da richiamare folle oceaniche, ma in passato abbiamo avuto flussi notevoli, portati a visitare le nostre bellezze dietro un lavoro di promozione certosino e quest’anno, i pochi  turisti che si sono visti, sono arrivati sempre dietro quel lavoro antico.
Eppure l’Amministrazione Comunale sembrava averci puntato. Le dichiarazioni frequenti sulla stampa da parte del Presidente del Consiglio Comunale, Laura Latini, lasciavano pensare a risultati ben diversi da quelli ottenuti. E quelli ottenuti dalla promozione turistica promossa dalla Latini sono riassunti in una semplice cifra: 0, zero, nulla, niente. E questo nonostante l’impegno, soprattutto economico, un impegno che però non ha portato frutti.
Certo, con Noi Marche ci sono state una decina di presenze ed è un fatto positivo, ma Noi Marche è un evento a se stante, una tantum e corredato da un’offerta culinaria che in parte falsa l’analisi sull’efficacia effettiva da un punto di vista meramente di promozione dei nostri beni come attrattiva. Per quanto riguarda invece la nota applicazione Smart Marca, messa a punto da Marca Fermana nella quale è inserita anche Montegranaro, non ha prodotto risultati apprezzabili pur essendo costata qualche soldo alla collettività.
Il problema è che, nonostante i proclami, l’unico itinerario inserito nell’app di Marca Fermana è un itinerario che non promuove il territorio ma soltanto la sua produzione calzaturiera, cosa che può funzionare se abbinata ad altre proposte ma che da sola risulta davvero poco appetibile. Se Noi Marche ha funzionato, anche se per una sola volta, e se con Arkeo la gente continua a venire, il risultato a 0 di Smart Marca significa che si è sbagliato.
E si è sbagliato principalmente perché si è avuta la presunzione di fare da soli, di non farsi aiutare, di non creare una sinergia con le forze in campo, forze che, in campo, ci stanno da anni e sanno come funziona e come bisogna muoversi, come bisogna promuovere il territorio. Il Presidente Latini avrebbe dovuto chiamare chi già fa turismo a Montegranaro da molto prima che lei iniziasse solo a pensare di farlo, e trovare con loro una collaborazione. Ma così non è stato.
Del resto è difficile pensare a qualcosa di diverso quando, all’interno della stessa maggioranza, ci si muove in direzioni opposte sulla stessa strada. Noi Marche è un’idea antica, partita anni fa per un’idea dell’allora assessore Salvatore La Porta e messa in campo la prima volta dallo stesso La Porta e il sottoscritto. E funzionò fin dalla prima volta. Ma Noi Marche non piace alla Latini, evidentemente, oppure non piace a chi gestisce la comunicazione del Comune tanto che l’iniziativa non è stata promossa affatto sui canali istituzionali, come se l’iniziativa non fosse del Comune stesso. Eppure un risultato l’ha ottenuto. Le iniziative della Latini, invece, promosse in tutti i modi e su tutti i canali, risultati non ne hanno prodotti. È come se la mano destra non sapesse cosa fa la sinistra ma, soprattutto, è evidente che non c’è un progetto ma si procede a tentoni, per improvvisazione, sprecando soldi e risorse.
Il turismo potrebbe essere una nuova economia per un paese come il nostro che sta attraversando una crisi profonda e, con ogni probabilità, si dovrà reinventare. Ma, procedendo in questo modo, non la vedo bene per niente.
(Nelle foto: alcune delle iniziative turistiche di Arkeo).

Luca Craia