martedì 30 giugno 2020

La Mercedes nera antirazzismo porta in pista l’ipocrisia. E del razzismo degli schiavisti antirazzisti non parla nessuno.


Questa spinta antirazzista irrazionale che sta dilagando, al di là degli integralismi da talebani, mi diventa ogni giorno più intollerabile, marchi prestigiosi che cambiano pubblicità, programmi televisivi che censurano i palinsesti, simbologie esasperate e immotivate ovunque. Ora ho saputo che la Mercedes, domenica prossima, scenderà in pista a Spielberg con la livrea nera a sostituire quella storica delle Frecce d’Argento. E questo semplicemente per unirsi al coro, alla massa di pecoroni che oggi devono per forza dimostrare al mondo di non essere razzisti.
Io credo che, per dimostrare al mondo di non essere razzisti, basti non essere razzisti. Ed il razzismo vero, quello che produce effetti devastanti in Italia, sia a livello umano che economico, non lo contrasta nessuno, anzi, se provi a schierarti contro il razzista sei tu. Perché, vedete, il razzismo vero, in Italia, dove non ci sono poliziotti violenti e dove non ci sono suprematisti bianchi eccetto qualche eccezione che, non ci fosse, non sarebbe normale, non è il rapporto tra bianchi e neri, tra Italiani autoctoni e stranieri di altre etnie. Il problema in Italia è che siamo un Paese schiavista.
È schiavismo importare disperati dai Paesi poveri con il miraggio della terra promessa che non esiste. È schiavismo stivare persone in qualcosa che somiglia tanto ai campi di concentramento, per poi mandarli, una volta liberi, a lavorare per un tozzo di pane e un bicchiere di acqua, talvolta sporca, in mezzo a un campo oppure a spacciare droga per una delle tante mafie che abbiamo.
In Italia importiamo schiavi, li mettiamo a fare lavori sottopagati, e se un giovane vuole fare quello stesso lavoro ma vuole essere pagato il giusto, gli dicono che non ha voglia di lavorare. E se dici che la criminalità utilizza stranieri per la bassa manovalanza, sei un razzista. Intanto applichiamo lo schiavismo ovunque, ma ci laviamo la coscienza imbrattando statue e cantando male l’Inno Nazionale.
In tutta questa foga antirazzista, nessuno ha mai parlato di come fermare il traffico degli schiavi nel Mediterraneo, Nessuno ha proposto politiche per arginare la migrazione, per razionalizzarla, per fare in modo che, chi raggiunge il nostro Paese o l’Europa, ce l’abbia davvero un futuro, abbia dignità, abbia libertà. Eccolo il razzismo, quello vero. Il resto è pura ipocrisia.

Luca Craia