mercoledì 20 maggio 2020

Liberitutti: cittadini irresponsabili o regole caotiche?


Le abbiamo viste tutti, più o meno, le immagini dei gaudenti che, già da ieri, primo giorno di “liberitutti”, hanno ripreso il comportamento di tutti i giorni, come se tre mesi di fermo totale non fossero mai esistiti. Ed è giusta l’indignazione generale per cotanta manifesta irresponsabilità. Una irresponsabilità innegabile, una stupidità evidente, non foss’altro per incoerenza, visto che, fino al giorno prima, si stava tutti attenti a non infettarci vicendevolmente e poi, scattata la mezzanotte, come nelle favole, il male sparisce nel nulla e si torna ad aperitivare come se fosse stato tutto un brutto sogno.
Ma possiamo responsabilizzare soltanto la mandria di bovini al pascolo che abbiamo visto ingozzarsi di patatine e spritz? Oppure tutto questo parte da responsabilità maggiori, più alte, più profonde? L’intera gestione dell’emergenza è stata improvvisata e contraddittoria. Le norme, le regole a cui siamo stati chiamati, sono state spesso contraddittorie, a tratti ridicole e grottesche. Il tutto è stato condito dagli show televisivi del Premier, pieni di parole, promesse e scarsi di riscontri con la realtà, con montagne di promesse non mantenute. Tutto questo ha generato un caos e una sensazione di improvvisato che certamente non porta al rispetto delle regole.
Attenzione: le regole, se ci sono, o vanno rispettate o vanno contestate con forza. Ignorarle è da cretini, da irresponsabili. Ma sappiamo bene come funziona in Italia, come siamo atavicamente allergici alle regole, anche a quelle chiare e sacrosante. Dare agli Italiani una serie di norme incomprensibili, contraddittorie, assurde non fa altro che farli sentire autorizzati a fare come gli pare. E quello, puntualmente hanno fatto.

Luca Craia