martedì 29 ottobre 2019

Strade lasciate all’abbandono. Incidenti e danni. Le Province enti inutili. I Comuni disinteressati.


Ci vuole prudenza, per strada. Bisogna rispettare il codice, andare piano e non distrarsi. Soprattutto non distrarsi: oggi moltissimi incidenti sono causati dall’uso del telefono durante la guida. Ne abbiamo esperienza tutti, credo, di gente che zigzaga, frena, riparte, guida come fosse ubriaca e invece lo fa perché, nel frattempo, magari chatta su Whatsapp. Ma una causa degli incidenti che nessuno sembra mai considerare è lo stato del manto stradale.
La condizione della strada è fondamentale per la sicurezza. Un asfalto liso diventa scivoloso e infido con pioggia e condizioni umide. Le buche possono togliere il controllo della macchina e per le moto sono micidiali. La mancanza di segnali porta a errori di guida anche gravissimi. Ma, quando si raccontano gli incidenti, non si parla mai della condizione della strada in cui accadono.
Oggi le condizioni delle strade italiane sono pessime: buche, asfalto che non si rifà dalla notte dei tempi, mancanza di segnaletica orizzontale e verticale, e poi incroci pericolosi, semafori che funzionano male, curve cieche, secche, contropendenza che occorrerebbe correggere. La maggior parte delle strade principali è in mano all’ANAS che, evidentemente, non riesce a tenere monitorata la situazione e non effettua gli interventi che chi vive la strada quotidianamente considererebbe necessari. E poi ci sono le strade secondarie, e qui è un’ecatombe.
Le strade secondarie sono gestite dalle Province e dai Comuni. Le Province hanno pochissimi fondi da investire e, molto spesso, idee molto imprecise su come spenderli. I Comuni i fondi li avrebbero, ma lì vale la politica dell’apparire, si è sempre in campagna elettorale e si preferisce investire in opere vistose, spesso inutili, piuttosto che mettere in sicurezza e mantenere la viabilità comunale. Il risultato è che le strade italiane sono diventate pericolosissime, tra fondi esauriti, situazioni di pericolo, mancanza di segnaletica e cantieri aperti e mai terminati.
La strada deve essere un luogo sicuro. È inutile progettare vetture sempre più avanzate in termini di sicurezza passiva se poi debbono percorrere strade piene di buche, con asfalto viscido, con curve pericolose e incroci da suicidio. La strada deve essere ideata per evitare l’errore il più possibile, non per causarlo, deve prevenirlo, non accentuarne gli effetti. Serve una politica seria per la sicurezza sulle strade e servono investimenti importanti. Data la qualità della politica e la propensione a produrre fuffa, la vedo davvero dura.

Luca Craia