giovedì 5 settembre 2019

Sutor, la squadra a misura di paese.


A me, che non sono tifoso o, meglio, sono un ex tifoso nostalgico, piace molto l’atteggiamento di questa Sutor rinata. Nella grinta, nella voglia di vincere, nel bell’agonismo che si vede negli occhi e nei gesti appassionati di questi ragazzi si legge anche una grande umiltà e consapevolezza, forse quella che è mancata in passato.
La Sutor attuale è una squadra a misura di paese, del nostro paese, un paese di 13.000 abitanti, un paese fatto di gente laboriosa, ingegnosa, capace, ma pur sempre un paese, non una grande città. Sto vedendo questo paese che torna a stringersi intorno alla squadra storica con un calore che va oltre il tifo: vedo affetto, senso di appartenenza, condivisione di una passione. E questo fa un gran bene a una comunità così sfilacciata, divisa su tutto, troppo spesso conflittuale anche nelle piccole cose.
Credo che questo collante mancasse da troppo tempo. Probabilmente abbiamo rincorso mete troppo lontane, e qualcuno sembra le stia ancora rincorrendo cavalcando sogni troppo dispendiosi e impegnativi per la nostra cittadina. Invece Montegranaro ha bisogno di motivi per sentirsi unita, per tornare comunità. Lo sport è un elemento di coesione importante, quando interpreta sentimenti positivi, quando si pone obiettivi comuni alla giusta altezza, quando osa ma non eccede. Io vedo tutto questo nella Sutor, e mi auguro che sia così in futuro, che Montegranaro abbia ritrovato la sua Sutor, quella che la domenica mattina riempiva il palasport storico di gente appassionata, quella che incarnava al meglio lo spirito di un paese forte, combattivo ma soprattutto concreto.
(Mi sono permesso di “rubare” una foto dalla pagina Facebook ufficiale della Sutor. Spero non me ne vogliano)

Luca Craia