martedì 11 giugno 2019

Hacker nigeriana intercettava transazioni online e si appropriava dei bonifici. Massima attenzione.


Bisogna prestare la massima attenzione quando si viene contattati, tramite mail o altre forme di comunicazione online, da personaggi ambigui che spesso simulano di essere donne compiacenti. Quasi sempre dietro ci sono delinquenti comuni o organizzazioni malavitose che approfittano della buona fede, per non chiamarla dabbenaggine, della gente per effettuare veri propri furti.
È il caso scoperto pochi giorni fa dal Commissariato di Polizia di Jesi, in collaborazione con quello di Treviso, che ha portato alla scoperta di una truffa reiterata ai danni di versi utenti del web da parte di una trentenne nigeriana che riusciva a deviare su conti terzi bonifici e transazioni finanziarie anche per importi piuttosto elevati.
Capita spesso, direi quasi sempre, che dietro questo tipo di raggiro ci siano soggetti e organizzazioni africane. Le tecniche sono mutevoli e molteplici: si va dal ricatto a sfondo sessuale alla truffa, passando per sistemi più sofisticati come in questo caso. Ovviamente la hacker, con le leggi attuali, non andrà in prigionie né verrà fisicamente espulsa dall’Italia. In ogni caso, facciamo molta attenzione e non fidiamoci di nessuno, specie di belle ragazze provocanti e troppo generose.

Luca Craia