martedì 9 aprile 2019

INVASO SUL MONTE PRATA -ELENA LEONARDI (FdI): UN'OPPORTUNITÀ PER LA RIPRESA DEL TERRITORIO E DELLE COMUNITA' COLPITE DAL SISMA


IL CONSIGLIO REGIONALE NELL'OTTOBRE 2017 HA APPROVATO ALL'UNANIMITA' LA MOZIONE DI ELENA LEONARDI SUI MICROINVASI DI ACCUMULO IDRICO PER NECESSITA' ZOOTECNICHE ED ANTINCENDIO BOSCHIVO.

Comunicato integrale


Sulla questione degli invasi idrici previsti sul Monte Prata interviene la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, la quale ricorda che proprio grazie ad una sua mozione votata dall'Assemblea Legislativa, nell'ottobre 2017, è scaturito l'impegno della Regione per specifici interventi per la realizzazione di piccoli bacini lacustri oltre che su molti fronti dei problemi di alta quota di questo comprensorio montano colpito dal sisma. Leonardi spiega che la mozione intendeva agire sul rilancio, così come recita il titolo, delle aree montane colpite dal terremoto nello specifico di questo particolare atto, le zone dei bacini sciistici di Frontignano, Bolognola, e Monte Prata.
La rappresentante del partito della Meloni ricorda che per quanto riguarda proprio l'invaso oggetto del confronto che si terrà a Castelsantangelo sul Nera, esso è una delle priorità previste da una apposita misura del Programma di Sviluppo Rurale, Programma che la stessa Regione ha concertato con l'Unione Europea, nello specifico della Misura 4.1 – lo si ricorda - essa finanzia proprio la realizzazione di laghetti in area montana, microinvasi di accumulo idrico aventi funzioni di accesso all'acqua per le aziende zootecniche e per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Molto importante – prosegue Leonardi – la funzione di antincendio boschivo nei periodi più siccitosi e potrebbero essere anche aree che possono ospitare specie animali e vegetali delle zone umide anche protette da Direttive Comunitarie. La possibilità infine, di un utilizzo invernale degli invasi per l'innevamento artificiale, aprirebbe nuove possibilità di sviluppo al settore turistico dello sci e degli sport invernali: un volano essenziale per far ripartire l'economia messa in ginocchio dal sisma.
Il confronto è sempre importante - conclude Leonardi - soprattutto quando si guarda ad un territorio, perchè vanno armonizzate le istanze di tutela dell'ambiente di alta quota e l'impegno ad evitare che la montagna si spopoli definitivamente con la perdita anche della zootecnia che, ricorda Leonardi, è scientificamente provato, aumenta più di ogni altra cosa, la biodiversità dei pascoli di alta montagna.