lunedì 4 marzo 2019

Delinquenti stranieri: i primi a chiedere maggiore severità sono gli stranieri onesti.


È, o dovrebbe essere, una questione di buon senso e di logica. Eppure, per qualcuno infarcito di ideologia, demagogia o opportunismo politico, sembra che questa logica venga a mancare: lo straniero che si comporta male o che addirittura delinque danneggia prima di tutto gli altri stranieri, quelli onesti, quelli che sono in Italia che cercare di crearsi un futuro secondo le regole. E sono proprio questi cittadini stranieri i primi a chiedere maggiore severità nelle regole e nella loro applicazione, pienamente coscienti che l’integrazione e la pacifica convivenza in Italia dipendano dall’evitare comportamenti che vadano a creare il senso di insicurezza che tutti conosciamo, e che, per farlo, occorrono regole e l'applicazione rigida delle stesse.
La prova l’ho avuta, ancora una volta, tra i commenti a un mio post sulla pagina Facebook di questo blog, un post che parlava del brutto fatto capitato sabato notte, quando una coppia di Castelfidardo è stata travolta e uccisa dalla vettura condotta da un Marocchino ubriaco, drogato e pregiudicato e che, quindi, non avrebbe dovuto essere libero di fare quello che ha fatto. Il mio post (lo trovate facilmente) ha avuto molte condivisioni e molti commenti, tra i quali quello di diversi stranieri, uno dei quali vi voglio riportare: “una persona che tiene 225 kili di hashish come cavolo può essere a piede libero? Non è passato neanche un anno dall’accaduto e gira come se nulla fosse. È impensabile questo. Ma chi fa casino, chi sta in Italia per di più a creare solo problemi, perché non esiste una legge che lo rispedisce al suo paese?”
E prosegue: “lo dico da figlia di marocchini nata e cresciuta in Italia, mio padre ha sempre lavorato e sempre pagato le tasse, sempre stato una persona onesta da quando ha messo piede in questo paese, da quasi 30 anni. La disonestà non ci appartiene e mi dissocio da tutti i miei compaesani che compiono questi atti. Mi dissocio da qualsiasi tipo di ingiustizia”. Per poi concludere così: “l’unica verità è ci vogliono leggi più dure, non esiste giustizia quando si tratta di queste cose, lo stato permette ai criminali tutto questo”.
Io inviterei coloro che parlano di razzismo a vanvera, che eccedono nel garantismo in nome di non si sa bene quale umanità, a leggere con attenzione le parole di questa ragazza, cercando di capire bene il razzismo, esattamente, da che parte sta.

Luca Craia