giovedì 21 febbraio 2019

I migranti della Diciotti chiedono al Popolo Italiano un risarcimento danni milionario. Hanno capito tutto.


Dunque funziona così: io vengo a casa tua per chiederti di ospitarmi ma tu non apri la porta. Quindi io ti chiedo un risarcimento danni perché non mi hai fatto entrare, anzi, perché mi hai aperto tardi. È quello che è accaduto con 41 migranti scesi dalla famigerata nave Diciotti, quella per cui, secondo la sinistra italiana che fa politica solo a colpi di denunce e querele, doveva andare in galera Salvini e, con lui, mezzo Governo, il tutto per riconsegnare l’Italia a Renzi e Berlusconi.
La notizia arriva dall’ANSA che cita fonti del Viminale, quindi la riterrei attendibile. Ebbene è propri così: 41 nostri ospiti, che stanno mangiando e dormendo a spese nostre, non sono soddisfatti del trattamento subito, lamentano il fatto di essere scesi dalla nave troppo tardi e, per questo, tramite uno studio legale italiano, magari suggerito da qualche alto stratega politico, hanno presentato una richiesta di risarcimento che varia dai 41.000 ai 71.000 Euro a cranio, compresi i bambini nati dopo il 1 gennaio.
Sono soldi chiesti al Popolo Italiano, sono i nostri soldi, quelli che noi versiamo allo Stato con tanti sacrifici, quelli coi quali manteniamo la gente che viene in Italia a chiedere aiuto, quelli coi quali stiamo facendo sopravvivere quelli che ora fanno causa allo Stato, ossia a noi. In realtà non c’è nulla di nuovo, se non la sfacciataggine con cui si conclama l’ennesima beffa ai danni del Popolo Italiano.

Luca Craia